Il mago di Natale di Gianni Rodari è una poesia che riesce a celebrare la forza degli auguri di Natale, come simbolo di unione, condivisione, amore, amicizia, gioia, felicità.
Il mago di Natale è una filastrocca per grandi e piccini che, in pieno stile rodariano, ci invita ad apprezzare la festa. da un punto di vista diverso. La cosa più importante è condividere con gli altri questo momento e augurare il meglio a tutte le persone vicine e lontane.
La poesia fa parte della sezione Il mago di Natale della raccolta Filastrocche in cielo e in terra di Gianni Rodari, pubblicata per la prima volta a Torino da Einaudi nel 1960.
Non dimentichiamo che tantissime persone nel mondo non avranno la possibilità di poter vivere tutta la gioia della festa. Per loro non ci sarà nessun “mago di Natale” in grado di poter portare loro i colori, le luci, l’atmosfera della festa.
Il Natale come prima cosa dovrebbe essere un momento di grande pace ed unione. Un momento in cui condividere emozioni vere ed umanità.Gli auguri hanno questo compito, Gianni Rodari ha fatto bene a ricordarcelo.
Il mago di Natale di Gianni Rodari
S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Anche se la magia non accade, auguriamo al prossimo il meglio
Il mago di Natale è una poesia natalizia di Gianni Rodari esprime tutta la sua voglia di poter donare la festa a tutta l’Umanità. Purtroppo, questo non è sempre possibile. Le guerre, la povertà, la sofferenza non accenderanno le luci tipiche della festa in tantissime case e città.
Gianni Rodari vorrebbe essere come il “mago di Natale” per poter accendere le luci della festa e poter far trionfare i sentimenti positivi che il periodo natalizio dovrebbe portare con sé.
Anche se la poesia, nello stile del Maestro di Omegna è ambientata a Roma, di fatto il messaggio del “genio delle filastrocche” è universale, è indirizzato a tutte le città e i paesi del Mondo intero.
Rodari se potesse passerebbe per tutte le case, portando un albero addobbato in ogni famiglia. Andrebbe dappertutto decorando gli alberi di Natale in maniera diversa, per portare la giusta allegria e felicità a grandi e, sopratutto, bambini.
Nella poesia “il mago di Natale” porta in via Nazionale un albero addobbato con bambole, in Piazza San Cosimato uno con il cioccolato, in largo Santa Susanna un albero decorato con i maritozzi alla panna. Rodari addobberebbe via Campani con un albero pieno di aeroplani. E così via.
Purtroppo, però Gianni Rodari non è “il mago di Natale” e ci riporta alla cruda realtà, ma con un messaggio positivo e pieno di energia.
Anche quando non si possono vivere le cose come ci immaginiamo c’è sempre la possibilità di donare un po’ di noi agli altri.
Per fare questo possono aiutarci gli auguri, i quali essendo facili da esprimere possono, nella loro spontaneità, offrire un momento di gioia agli altri anche nei momenti difficili.
Un messaggio semplice e profondo, perché gli auguri sono e devono essere un pezzo di noi da “regalare” agli altri, con spontanea sincerità.
Questa poesia non solo celebra il Natale, ma invita a riflettere su come la magia possa nascere dai gesti quotidiani, anche in assenza di poteri straordinari.
Nello stile delle filastrocche di Gianni Rodari, il grande poeta italiano lascia agli ultimi versi della poesia il cuore del messaggio che vuole condividere con i bambini, affinché possano imparare a vivere la vita con uno spirito giusto e sano.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Questi ultimi versi de Il mago di Natale racchiudono il cuore del messaggio di Gianni Rodari. Ovvero i poteri straordinari non li può possedere nessuno, se non i supereroi dei cartoni e dei film. Però, ciascuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa di speciale attraverso gesti semplici e sinceri.
Gli auguri, offerti con generosità e senza limiti, diventano il simbolo di un dono universale che non ha bisogno di magia per essere straordinario.La generosità e l’immaginazione sono doni a disposizione di tutti, ogni giorno, non solo a Natale.