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“Il giorno in cui guarirò”, la salute mentale in una poesia di speranza e guarigione

In occasione del 10 ottobre, la Giornata mondiale della salute mentale, scopri "Il giorno in cui guarirò", una toccante poesia in cui il giovane attivista Muctar Inkindi parla di speranza, futuro e guarigione dalle malattie mentali

Il giorno in cui guarirò“: è questo il titolo della toccante poesia di un giovane autore ruandese, Muctar Inkindi, che si dà forza – e ci dà forza – raccontando sogni e speranze di un futuro senza malattia.

In un mondo in cui parlare di malattie psichiatriche risulta ancora un tabù, abbiamo tanto bisogno di leggere parole come quelle di Muctar: per non vergognarci più, per non sentirci più soli, per continuare a sperare.

Scopriamo “Il giorno in cui guarirò”, contenuta nella raccolta “In the shadow of memory“, proprio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che ricorre ogni 10 ottobre per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito al tema. La traduzione è curata da Gaia Resta.

“Il giorno in cui guarirò” di Muctar Inkindi

L’ora in cui mi sentirò meglio e più forte,
Il secondo in cui dirò addio all’insonnia,
Il minuto in cui diventerò un ambasciatore.

Il momento in cui sarò in grado di prendere in mano una penna,
Scriverò molteplici poesie per esprimere questo dolore,
Dipingerò i muri della mia città con l’inchiostro della resilienza,
Le regole potranno essere cambiate ma non mi vergognerò dei giorni neri in cui vado in frantumi

Il momento in cui la mia mente sarà libera dall’ansia
La consapevolezza della salute mentale diventerà la strada,
Condurrò campagne perché la società sappia che questa malattia uccide milioni di persone
Il giorno in cui tornerò nel mio villaggio, dirò agli uomini che piangere è accettabile,

Dirò ai miei fratelli di non temere di parlare dei loro fardelli
Il giorno in cui guarirò, metterò un punto alla Solitudine
Sarà il segno che è giunto il momento di dire al  mondo
che le malattie mentali si possono curare e che lo stigma è roba da idioti.

 

“The day I will recover”

The hour of feeling better and stronger,
The second of saying goodbye to insomnias
The minute of becoming an ambassador.

The period I will be able to pick a pen,
I will write multiple poems expressing this pain,
I will paint the walls of my city with the ink of resilience,
The rules might have changed but I won’t be ashamed of my pieces of my black days

The moment my mind will be free from apprehension
awareness of mental health will be my way,
Conduct campaigns alert the society that this sickness is taking millions
The day I will be back to my village I will tell men that its okay to shade tears,

Tell my brothers  to not be afraid to express their burdens
The day I will recover, It will be the full stop of Loneliness
It will be a sign of telling the world
that mental illnesses can be cured and that stigma are just clothes of jerks.

Una poesia di speranza

“L’ora in cui mi sentirò meglio e più forte,
Il secondo in cui dirò addio all’insonnia,
Il minuto in cui diventerò un ambasciatore”.

Chissà quanto tempo ha impiegato Muctar Inkindi per scrivere questa toccante poesia.

Comincia con un titolo più che eloquente, che ci proietta subito verso un tempo futuro riproposto in tutti i versi di “Il giorno in cui guarirò”. E poi, come in un climax ascendente, veniamo trasportati in tanti futuri, da quello imminente al più remoto, tutti carichi di speranze e aspettative.

L’autore racconta in questi versi come non veda l’ora di riappropriarsi di quei gesti che erano stati in passati così comuni e familiari, come il riprendere in mano una penna per scrivere poesie, come questa, in cui “esprimere questo dolore”. Versi in cui l’autore racconta il suo percorso verso il ritorno alla normalità fatto di resilienza e di “giorni neri” e di cui oggi non si vergogna.

L’importanza di combattere le malattie mentali

Il poeta esprime il suo impegno a battersi per coloro che hanno vissuto la sua stessa situazione, promette che una volta tornata la consapevolezza della sua salute mentale si batterà per diffondere nella società una maggior consapevolezza circa tale problematica che “uccide milioni di persone”.

L’autore non vede l’ora di tornare tra la sua gente per condividere la consapevolezza dell’importanza di parlare delle malattie mentali, di denunciare le problematiche che si vivono senza vergognarsi; un modo anche per combattere la solitudine per gridare a tutto il mondo che “le malattie mentali si possono curare e che lo stigma è roba da idioti.”

Sì, perché “Il giorno in cui guarirò” è una poesia che urla speranza: coi suoi versi, Muctar Inkindi infonde una luce viva e calda nei nostri cuori, facendoci sentire più forti, perché meno soli.

I dati sulla salute mentale

Le problematiche legate salute mentale sono ancora oggi un tema di stretta attualità. Secondo lo studio Headway – Mental Health Index 2.0 realizzato da The European House – Ambrosetti, il 20% degli italiani soffre di almeno un disturbo psichico, in particolare ansia e depressione, un dato di prevalenza che supera quello della media europea. 

Sono molti gli elementi che possono destabilizzare la psiche, a partire già dall’infanzia e dall’adolescenza: concorrono fattori contingenti, come la pandemia di COVID-19, le conseguenze della guerra in Ucraina e i flussi migratori, così come avviene nel resto del continente. Ma anche fattori peculiari della nostra società, come le condizioni abitative, precarie per un quinto circa della popolazione, o la mancanza di spazi verdi. 

Chi è Muctar Inkindi

L’autore di “Il giorno in cui guarirò” è un giovane ruandese di nemmeno 25 anni. Muctar Inkindi è uno studente universitario; è iscritto in  Gestione della Salute Pubblica alla Mount Kenya University e nel tempo libero scrive poesie, script teatrali e racconti per bambini.

La storia di Muctar è intrinsecamente legata a quella del suo Paese. In Ruanda, il tragico genocidio dell’etnia Tutsi avvenuto nel 1994 ha lasciato strascichi indelebili che si sono ripercossi su vecchie e nuove generazioni: le malattie mentali sono fra le manifestazioni più visibili delle conseguenze di questi terribili eventi.

Anche Muctar, ad un certo punto della sua vita, è stato costretto ad affrontare il tema della salute mentale dopo aver scoperto la sua malattia. Da allora, ha deciso di combatterla attraverso il medium della poesia, simbolo di speranza e guarigione, ma anche di lotta sempre aperta, per se e per gli altri. Ne è piena testimonianza, appunto, “Il giorno in cui guarirò”.

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