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I poeti lavorano di notte, la poesia di Alda Merini sugli artisti

I poeti lavorano di notte di Alda Merini sulla vita degli artisti. La sensibilità della poetessa racconta la "lente" della poesia sul mondo.

I poeti lavorano di notte è una poesia di Alda Merini che parla della sensibilità degli artisti che, come lei, lavorano e amano la notte. La poetessa, dedita al suo lavoro e alla sua passione, racconta in poche righe quello che nasce nell’animo di un poeta quando si confronta con la sua anima e con il mondo. Uno sguardo attento sulla rivoluzione che le parole possono fare.

Alda Merini difende l’onore delle parole

Come lavorano i poeti? Come affrontano il mondo? Come sezionano il tempo? Alda Merini ci trasporta in una notte sola e silenziosa, dove la poesia può sbocciare come un fiore.
I poeti sono paragonati a falchi notturni ed usignoli, grazie alla loro capacità di “cantare” e scrivere quella che è la vita. I poeti raccontano la vita e la morte, parlano di amore e di amicizia. Danno una forma alla struggente condizione di ognuno. E lo fanno con la delicatezza che serve per “non offendere Iddio”. È così, con la loro lente di ingrandimento sul mondo, che i poeti fanno “rumore”. I poeti come gli artisti, oggi più che mai, sanno parlare ad ognuno di noi, interpretando in maniera inedita quello che ci circonda. I poeti e gli artisti oggi sono messi al margine, relegati ad una “inutilità” che il periodo storico vuole  imporgli. Ma fanno rumore perchè le parole sono più forti di tutto. Questo coronavirus non ci fermerà perchè, noi, così, sappiamo fare la rivoluzione. Alda Merini voleva questo, avrebbe lottato per questo.

"Sorridi" di Alda Merini, una poesia sull'importanza di sorridere anche nelle difficoltà

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Passionale, tormentata, ma anche straordinariamente libera, Alda Merini ci ha insegnato che un sorriso può talvolta salvarci dalla tempesta della vita

I poeti lavorano di notte, la poesia

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
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