“Ho ridotto il mio corpo all’estetica” è una poesia di Rupi Kaur che invita a guardare a noi stessi con cura e amore, senza dare peso al giudizio altrui, spesso deformato e doloroso.
“Ho ridotto il mio corpo all’estetica” di Rupi Kaur
“Ho ridotto il mio corpo all’estetica,
dimenticando la sua opera di tenermi in vita
a ogni palpito e respiro,
dichiarandolo un colossale fiasco perché non somigliava ai loro.
Ho cercato dappertutto un miracolo,
stupida al punto di non accorgermi
di viverne già uno”.“I reduced my body to aesthetics” di Rupi Kaur
“I reduced my body to aesthetics
forgot the work it did to keep me alive
with every beat and breath
declared it a grand failure for not looking like theirs
searched everywhere for a miracle
foolish enough to not realise
i was already living in one”.
Il significato di questa poesia
Dove leggere “Ho ridotto il mio corpo all’estetica”
“Ho ridotto il mio corpo all’estetica” è tratta dalla seconda raccolta di Rupi Kaur, “The sun and her flowers”, uscita nel 2017.
Come di consueto, la poetessa ci presente componimenti brevi, accompagnati da semplici schizzi, per raccontare storie del suo quotidiano e del quotidiano di ciascuno di noi.
Lo stile di Rupi Kaur è essenziale e diretto, privo di punteggiatura e maiuscole, una scelta che rende il testo fluido e intimo, come un pensiero sussurrato. La sua scrittura è costruita su immagini evocative, come nel contrasto tra “opera di tenermi in vita” e il giudizio estetico imposto dagli altri.
L’iperbole “colossale fiasco” amplifica il senso di ingiustizia dell’autrice verso se stessa, mentre l’ossimoro implicito tra il “miracolo” cercato e quello già vissuto chiude il componimento con un rovesciamento rivelatore.
Riconoscere la bellezza del proprio corpo nell’epoca dell’apparenza
Con “Ho ridotto il mio corpo all’estetica”, Rupi Kaur esprime la consapevolezza di chi, dopo attimi bui trascorsi a colpevolizzarsi e a non sentirsi mai abbastanza, si accorge finalmente di cosa significhi vivere. Il corpo non è un semplice involucro privo di originalità e di intenti.
Il corpo è uno scrigno prezioso, un complesso insieme di sistemi, apparati, fasci di muscoli, organi, ossa, cellule, che ci tengono in vita, forti abbastanza da poterci muovere durante la giornata lavorativa, passeggiare la domenica al sole, o semplicemente respirare a pieni polmoni, sognare, desiderare, sperare, amare. Nulla di noi e dei nostri pensieri esisterebbe se non avessimo un corpo.
Un corpo che ci è stato donato alla nascita, e che teniamo con noi giorno dopo giorno fino alla fine. È la realtà che dovremmo conoscere e apprezzare di più al mondo, nostra dal primo fino all’ultimo istante di vita.
Il peso dello sguardo
Questa poesia racconta un’esperienza universale: il peso dello sguardo esterno e la lotta contro standard di bellezza irraggiungibili. L’io poetico si rende conto troppo tardi di aver sminuito il proprio corpo, riducendolo a un confronto sterile con gli altri, invece di riconoscerne il valore intrinseco.
Il finale segna una svolta: ciò che sembrava mancare era già presente, la vita stessa è il miracolo tanto desiderato. Un invito a cambiare prospettiva, a smettere di inseguire ideali imposti e a riconoscere la straordinaria potenza di esistere.
Rupi Kaur
Nata il 4 Ottobre del 1992 in India, più precisamente nella regione del Punjab, l’autrice di “Ho ridotto il mio corpo all’estetica” si è trasferita con la famiglia a Toronto all’età di quattro anni. È una poetessa, scrittrice e illustratrice divenuta molto famosa negli ultimi anni.
La poesia inizia a far parte della sua vita già durante l’adolescenza, quando la giovane inizia a condividere prima su Tumblr e poi su Instagram i suoi lavori. Il primo libro di Rupi Kaur, “Milk and honey”, viene auto pubblicato dall’autrice nel 2014 e vede subito un incredibile successo su scala mondiale, tanto che per oltre 100 settimane resta fra i bestseller del New York Times. “The Sun and Her Flowers”, la sua seconda raccolta di poesie, viene pubblicata nel 2017.
Uscito in libreria lo scorso 2021, “Home body. Il mio corpo è la mia casa” è l’ultimo lavoro dell’autrice, che ha riscosso un enorme successo, paragonabile a quello ottenuto con le due opere precedenti. Oggi Rupi Kaur è famosa in tutto il mondo non solo per la sua rivoluzione poetica, ma anche per l’attivismo in diversi ambiti, fra cui spicca, senz’ombra di dubbio, la tematica femminista.