Uno haiku giapponese di Kobayashi Issa (1763-1828) per scoprire la magia dell’inverno

18 Dicembre 2024

Kobayashi Issa è stato uno dei massimi poeti giapponesi. Scopriamo un suo haiku dedicato all’inverno e all’interiorità.

Uno haiku giapponese di Kobayashi Issa (1763-1828) per guardare alla magia dell’inverno

Gli haiku sono dei componimenti tipici della poesia giapponese caratterizzati da una forma ben definita e dalla brevità. In occasione dell’arrivo dell’inverno, in questo articolo scopriamo uno degli haiku di Kobayashi Issa, importante autore vissuto a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo.

Lo haiku di Kobayashi Issa dedicato all’inverno

Ero.
Ero soltanto.
Cadeva la neve.

La versione originale in giapponese

只居れば
居るとて雪の
降にけり

Trascrizione

Tada oreba
Oru to te yuki no
Furi ni keri

Il significato di questo haiku

Cosa sono gli haiku

Evocativi e istantanei nella loro impareggiabile capacità espressiva, gli haiku (俳句) sono componimenti tradizionali della poesia giapponese articolati in diciassette sillabe costruiti su uno schema bene delineato.

Sebbene esistano delle eccezioni, nate dall’estro di autori che hanno voluto modificare e innovare le norme tradizionali, quasi tutti gli haiku sono caratterizzati da questo rigido schema metrico, cui fa seguito anche la presenza di altri caratteri distintivi: nei versi deve essere presente un segno di cesura, intraducibile in italiano, chiamato kireji.

È un segno di interpunzione che indica una pausa, un momento di sospensione. Inoltre, negli haiku è sempre presente un kigo, ovvero un termine che si lega lessicalmente al tempo in cui è ambientato il componimento. Nel caso dello haiku che abbiamo appena letto, il kigo è rappresentato dalla neve, in giapponese yuki (), che colloca direttamente in inverno.

Dove leggere lo haiku di Kobayashi Issa

Lo haiku dell’inverno, che abbiamo appena letto in una traduzione curata da Mario Riccò, fa parte di uno degli innumerevoli componimenti di Kobayashi Issa pervenuti sino ai nostri giorni – circa ventimila.

Si può trovare all’interno della raccolta “Il muschio e la rugiada”, un’antologia di poesia giapponese edita da Bur, curata da Mario Riccò e da Paolo Lagazzi.

Tuttavia, se volete scoprire di più su Kobayashi Issa e sulla sua produzione poetica, vi suggeriamo anche il volumetto edito da La vita felice, Haiku scelti”, curato da Luigi Soletta, che comprende un’ottima introduzione all’opera oltre che la traduzione a fronte anche con caratteri latini.

Natura e contemplazione

Questo haiku è perfettamente costruito sullo schema tradizionale giapponese. Kobayashi Issa, che spesso scrive di umanità e fraternità, oltre che di una natura madre che accoglie e culla, crea un componimento silenzioso e profondo come la neve che fa da kigo all’interno di questi versi.

Due gli elementi presenti in questo testo: l’io e la neve, l’uomo e la natura, l’interno e l’esterno, legati da un filo indissolubile. Come a voler descrivere il rapporto di dipendenza che collega uomo e natura. Non esiste “io” senza mondo.

Così, in un’atmosfera sospesa fra realtà e sogno, in cui regna un’assenza di colore, di rumore, di tutto, solo due elementi esistono appieno. La magia dell’inverno si cela forse proprio dietro questa interdipendenza, dietro questo candore, questa “assenza” che svela un legame speciale fra le cose del nostro mondo interiore e di quello esteriore.

Kobayashi Issa, chi era il maestro degli haiku

Poeta e pittore giapponese, Kobayashi Issa è nato nell’odierna prefettura di Nagano il 15 giugno 1763 da una famiglia di agricoltori.

Cresce orfano di madre, allevato dalla nonna fino all’età di quattordici anni, quando quest’ultima viene a mancare e il giovane è costretto a trasferirsi per trovare fortuna.

La sua professione non è stata mai chiarificata. Si sa soltanto che l’autore viaggia per tutto il Giappone, non cessando mai di scrivere versi. Si sposa tre volte, e muore il 5 gennaio 1828 in maniera improvvisa, poco prima che nasca la figlia concepita dall’ultimo matrimonio, con una donna chiamata Yao.

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