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“Filastrocca settembrina” di Gianni Rodari, poesia che annuncia il rientro a scuola

Vivi il rientro a scuola con i versi di "Filastrocca settembrina", poesia di Gianni Rodari che ci dona l'atmosfera di settembre.

Filastrocca settembrina di Gianni Rodari è una poesia che apre le porte al rientro a scuola. Una poesia nello stile del Maestro di Omegna che ci offre le atmosfere tipiche del mese di settembre e l’emozione del primo giorno di scuola.

Una poesia che nella sua semplicità riesce a condensare come sempre un momento rituale-sociale che fa parte del costume e del sociale.

Dopo mesi di vacanza estiva, i bambini e i ragazzi si apprestano ad iniziare un nuovo anno scolastico. Non dimenticherei gli insegnanti, molti dei quali saranno costretti a fare sacrifici enormi, per poter soddisfare il loro sogno di poter essere integrati a tuti gli effetti all’interno della Scuola italiana.

Ma, leggiamo la breve poesia per coglierne i valori e il significato.

Filastrocca settembrina di Gianni Rodari

Filastrocca settembrina
già l’autunno si avvicina,
già l’autunno per l’aria vola
fin sulla porta della scuola.

Sulla porta c’è il bidello,
che fischietta un ritornello,
poi con la faccia scura scura
prova la chiave nella serratura,
prova a suonare la campanella…
Bambino, prepara la cartella!

L’atmosfera del rientro a scuola in una poesia

Filastrocca settembrina di Gianni Rodari ci offre due strofe che identificano due momenti importanti che si verificano nel mese di settembre.

L’autunno nell’aria

Nella prima strofa il grande genio italiano parla dell’arrivo dell’autunno. Come sempre i giorni settembrini iniziano a salutare l’estate non soltanto per il calendario, ma anche per il meteo.

Gianni Rodari personifica l’autunno come fosse una persona fisica. Avverte che si avvicina e ciò fa capire che l’aria si fa più frizzante, iniziano le piogge e si avverte che ormai la calura estiva inizia a scemare.

L’avvicinarsi dell’autunno mette al centro il l’aspetto meteorologico. In un solo verso, con sole quattro parole, Rodari riesce a sintetizzare un universo fatto di mille accadimenti.

Nel verso successivo “già l’autunno per l’aria vola”, mette al centro invece l’aspetto del sociale. Si rientra in città, si torna al lavoro, e bambini e ragazzi dopo mesi di aria aperta tornano a chiudersi nelle case.

Tutto preannuncia la partenza del nuovo anno scolastico. E come se l’arrivo dell’aria autunnale iniziasse a spingere i ragazzi verso l’ingresso della scuola.

Non dimentichiamo che la preparazione alla scuola richiede l’acquisto di tutto ciò che serve per la didattica e ciò diventa un momento importante in cui le famiglie iniziano con bambini e ragazzi a scegliere lo zaino, il diario, i quaderni. Si acquistano i libri per il nuovo anno.

Si crea una frenesia che diventa entusiasmo e per molte famiglie anche sofferenza perché bisogna anche acquistare ciò che serve per la scuola.

Il bidello che apre il nuovo anno scolastico

Nella seconda strofa, Gianni Rodari sceglie come simbolo dell’inizio scolastico il “bidello”. Rodari nelle sue filastrocche riesce sempre a dare dignità alle figure all’apparenza meno rilevanti, si schiera dalla parte degli umili, dei poveri, dei margini.

E se ci si pensa la figura del bidello nella scuola riveste un ruolo centrale perché è lui che “suona la campanella” e annuncia la partenza della scuola.

Gianni Rodari intende dare dignità ad una figura centrale dell’organizzazione scolastica, molte volte presa di mira dalla malefatte dei bambini, dei ragazzi e, purtroppo, sempre più anche dei loro genitori.

Il bidello è memoria all’interno della scuola. Una figura che si finisce per ricordare per sempre.

Il bidello “fischiettando un ritornello” mostra “la faccia scura scura”. Ciò significa che molte volte per gli alunni il bidello è il simbolo del controllo, della severità. Con il suono della campana “impone” agli alunni di entrare in classe.

Ma, allo stesso tempo quella faccia scura riflette lo stato d’animo che la vacanza è finita, che l’estate è andata via e bisogna dover aspettare il Natale pere le prossime vacanze e il lontano giugno successivo per la fine della scuola.

Gianni Rodari non lascia nulla al caso, qunado dice “prova la chiave nella serratura”. Ciò significa che sono state lunghe le vacanze e per il nuovo anno scolastico bisogna rimettersi di nuovo in gioco.

Ogni anno è diverso dall’altro e magari la chiave che aveva chiuso quella porta non coincide più con la serratura del nuovo anno scolastico.

Stessa cosa per la campanella, non è detto che sia tutto come prima. Ciò che è sicuro è che gli alunni devono preparare la cartella e rientrare a scuola.

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