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“Felicità”, la poesia di Hermann Hesse per apprezzare la vita

"Felicità" è una poesia di Hermann Hesse che ci fa riflettere sull'importanza delle piccole cose, delle piccole sfumature e, perciò, della vita stessa.

La felicità non si insegue, altrimenti si rischia di non trovare pace. Questo il monito di Felicità (Glück), la poesia di Hermann Hesse che vogliamo proporre in occasione del 20 marzo, Giornata Internazionale della felicità.

La parola “Glück” in tedesco assume diversi significati, come fortuna, successo e quindi anche felicità. Quindi, la parola porta con sé anche il concetto di buona sorte. 

Se ci pensiamo diversi saggi hanno sempre avvertito che la fortuna non va cercata, caccia, inseguita. Stessa cosa vale per la felicità, altrimenti le conseguenze possono portare anche alla disperazione. 

Possiamo trovare la poesia in La felicità. Versi e pensieri edito da Mondadori nel 2020.

Felicità di Hermann Hesse

Fin quando dai la caccia alla felicità,
non sei maturo per essere felice,
anche se quello che più ami è già tuo.

 Fin quando ti lamenti del perduto
ed hai solo mete e nessuna quiete,
non conosci ancora cos’è pace.

Solo quando rinunci ad ogni desiderio
e non conosci né meta né brama
e non chiami per nome la felicità,

Allora le onde dell’accadere non ti raggiungono più
e il tuo cuore e la tua anima hanno pace.

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Glück, Hermann Hesse

Solang du nach dem Glücke jagst,
Bist du nicht reif zum Glücklichsein,
Und wäre alles Liebste dein.

Solang du um Verlornes klagst
Und Ziele hast und rastlos bist,
Weißt du noch nicht, was Friede ist.

Erst wenn du jedem Wunsch entsagst,
Nicht Ziel mehr noch Begehren kennst,
Das Glück nicht mehr mit Namen nennst,

Dann reicht dir des Geschehens Flut
Nicht mehr ans Herz, und deine Seele ruht.

Le piccole cose sono importanti 

Ha senso andare a “caccia” di felicità? I celebri versi di Hermann Hesse offrono una risposta a questa domanda. Ci fanno riflettere sulla pericolosità del bramare questa “chimera”.

La maggior parte della nostra frustrazione è legata al non avere più qualcosa, a non riuscire a raggiungere un’aspettativa che ci siamo costruiti o raccontati.

Ci arrampichiamo su delle illusioni. Così, ogni volta che le cose cambiano e che la vita ci mette davanti un paesaggio diverso, sentiamo di essere infelici, in qualche modo.

Oppure, in altri casi, quando raggiungiamo un obiettivo tanto ricercato, ci sentiamo comunque insoddisfatti e perciò infelici. Entriamo in un gioco perverso, un labirinto, e non sappiamo uscirne.

Per questo motivo Hermann Hesse scrive ” fin quando dai la caccia alla felicità, non sei maturo per essere felice, anche se quello che più ami è già tuo.”

La poesia di Hermann Hesse ci spinge a cercare la tanto desiderata gioia, in qualcosa di vicino e non di lontano e irraggiungibile. Perché il cuore di dietro qualcosa ci renderà stanchi, ci renderà impotenti, prima o poi.

La lezione fondamentale di questa poesia risiede proprio nella ricerca dello stare davvero bene cosa sé stessi. Anzi, nel sentimento della piccola felicità. Perché quest’ultima non è uno stato d’animo perenne, bensì sono lampi, gocce, momenti che dobbiamo saper fotografare e custodire. 

In pochissime righe Hermann Hesse ci dona una lezione che non ha eguali. Dovremmo cogliere le sue parole e farle nostre, se si vuole trovare pace e benessere. 

L’avida ricerca di ciò che può offrire felicità dipende naturalmente da persona a persona. Ma, ciò che possiamo cogliere come assoluto è che bisogna saper cogliere ciò che la vita ci offre e guardare a questi doni come il punto più altro della nostra gioia.

Questo ci potrà portare al godimento delle bellezze della vita, dove, come dice Hesse “le onde dell’accadere non ti raggiungono più.”

Buona Felicità a tutti e soprattutto un grazie ad un grande filosofo del benessere, quale è stato Hermann Hesse.

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