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Eugenio Montale, una poesia per salutare l’estate

L'estate sta per finire. La salutiamo leggendo "Niente di grave", un cinico componimento di Eugenio Montale racchiuso nella raccolta "Satura".

L’estate sta per concludersi, e noi vogliamo salutarla proponendovi la lettura di una poesia di Eugenio Montale, “Niente di grave”, appartenente alla raccolta “Satura” (pubblicata nel 1971). Nel componimento, Montale sfrutta il termine della stagione estiva per raccontare cinicamente, con immagini profonde e taglienti, la condizione umana, la sensazione di vuoto che attanaglia l’uomo, l’insensatezza dell’esistenza. 

Niente di grave di Eugenio Montale

Forse lโ€™estate ha finito di vivere.
Si sono fatte rare anche le cicale.
Sentirne ancora una che scricchia รจ un tuffo nel sangue.
La crosta del mondo si chiude, comโ€™era prevedibile se prelude a uno scoppio. Era improbabile anche lโ€™uomo, si afferma.
Per la consolazione
di non so chi, lassรน alla lotteria
รจ stato estratto il numero che non usciva mai.

Ma non ci sarร  scoppio. Basta il peggio
che รจ infinito per natura mentre
il meglio dura poco. La sibilla trimurtica
esorcizza la Moira insufflando
vita nei nati-morti. รˆ morto solo
chi pensa alle cicale. Se non se nโ€™รจ avveduto
il torto รจ suo.

Eugenio Montale

Eugenio Montale nasce a Genova il 12 ottobre 1896 da una famiglia benestante. Il padre di Eugenio รจ infatti proprietario di una ditta che produce prodotti chimici. Lโ€™infanzia e lโ€™adolescenza sono segnate dalla salute precaria, che non permette al giovane di condurre la vita gioiosa e spensierata che si addice ai ragazzi della sua etร .

A causa delle continue polmoniti, Eugenio Montale viene indirizzato verso gli studi tecnici, piรน rapidi e meno impegnativi di quelli classici. Diplomatosi in ragioneria con ottimi voti nel 1915, coltiva tuttavia la passione per la cultura umanistica studiando da autodidatta e frequentando le lezioni di filosofia della sorella Marianna, iscritta alla facoltร  di Lettere e Filosofia. Intanto, la Prima Guerra Mondiale esige nuove reclute. รˆ cosรฌ che, nel 1917, Montale viene arruolato nella fanteria dopo aver svolto il servizio militare e combatte fino al 1920, quando viene congedato con il grado di tenente.

Negli anni โ€™20, il fascismo comincia a diffondersi in Italia. Eugenio Montale รจ uno dei tanti intellettuali che nel 1925 sottoscrive il โ€œManifesto degli intellettuali antifascistiโ€ concepito da Benedetto Croce. Questo รจ un anno fondamentale nella vita del poeta: al 1925 risale, infatti, la prima pubblicazione di โ€œOssi di seppiaโ€, che segna un punto di svolta nella carriera letteraria di Montale.

Nel 1927, Eugenio Montale si trasferisce a Firenze, dove collabora con importanti riviste e dirige il Gabinetto Vieusseux, incarico da cui viene allontanato nel 1938 a causa della sua riluttanza nei confronti del fascismo. Nonostante ciรฒ, il soggiorno fiorentino รจ uno dei periodi piรน pieni e vivaci della vita di Montale, che qui compone le โ€œOccasioniโ€ e incontra per la prima volta Irma Brandeis e in seguito anche Drusilla Tanzi, che diventerร  moglie del poeta.

Eugenio Montale si trasferisce a Milano nel 1948. Qui, comincia a collaborare con il Corriere della Sera, giornale per cui scrive critiche letterarie, reportage e articoli piรน generici. Montale continua a pubblicare opere in versi e in prosa, nel 1962 sposa finalmente Drusilla Tanzi, dopo 23 anni di fidanzamento.

Il matrimonio non รจ destinato a durare: Drusilla muore nellโ€™ottobre del 1963, dopo un periodo di dolore e malattia. A lei รจ dedicata la raccolta โ€œXeniaโ€. La poesia montaliana si fa piรน cupa, disillusa: i versi cantano il distacco dalla vita, i cambiamenti della modernitร , le trasformazioni culturali. Nel 1975, il poeta viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura โ€œper la sua poetica distinta che, con grande sensibilitร  artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioniโ€.

Muore il 12 settembre 1981 nella clinica San Pio X. Viene sepolto a Firenze, accanto alla moglie Drusilla.

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