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“Dove la mente è senza paura” (1900) di Tagore, la poesia sul valore della libertà

Scopri il valore di "Dove la mente è senza paura" la poesia di Rabindranath Tagore che ci spinge a reagire a qualsiasi forma di sottomissione e a credere nella libertà.

Dove la mente è senza paura di Rabindranath Tagore è una poesia che possiamo considerare un vero inno alla libertà. Un canto che invita ogni umano a liberarsi dalle catene di ogni forma di dominazione. E facciamo attenzione, il senso del controllo sulla popolazione mondiale sembra diventare sempre più evidente e pericoloso. Anche perché la diffusione di qualsiasi opinione e notizia hanno perso di avere il dovuto controllo.

Rabindranath Tagore in questa poesia trasferisce la sua visione sull’indipendenza dell’India e invita il suo popolo e il suo Paese a “svegliarsi” e a “reagire” alla dominazione britannica. Ma, il canto esprime una contemplazione di uno stato d’essere che rifugge da ogni forma di controllo dominante.

Where The Mind Is Without Fear, questo il titolo originale della poesia, fu scritta nel 1900 e fu inclusa nella raccolta Gitanjali (in italiano “offerta di canti”) di Rabindranath Tagore, pubblicata per la prima volta nel 1910 e nell’edizione inglese, curata dallo stesso poeta bengalese, nel 1912.

In Italia e soprattutto sul web troviamo la poesia anche con un altro titolo, Sotto il cielo della libertà, che assomiglia molto all’originale di Tagore, ma evidentemente come, spesso accade, rielaborata nella traduzione.

Adesso leggiamo la poesia di Rabindranath Tagore per apprezzarne l’importante messaggio sociale.

Dove la mente è senza paura di Rabindranath Tagore

Dove la mente è senza paura e la testa è alta
Dove la conoscenza è libera
Dove il mondo non è stato spezzato in pezzi
Da anguste mura domestiche
Dove le parole escono dalla vera giustizia
Dove l’instancabile impegno tende le braccia verso la perfezione
Dove il chiaro flusso della ragione non ha perso la sua strada
Nella tetra sabbia del deserto della mortale abitudine
Dove la mente è guidata in avanti da te
Verso un pensiero e un’azione sempre più grandi
In quel cielo di libertà, Padre mio, fa’ che il mio Paese si svegli.

(Traduzione Libreriamo)

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Where The Mind Is Without Fear, Rabindranath Tagore

Where the mind is without fear and the head is held high
Where knowledge is free
Where the world has not been broken up into fragments
By narrow domestic walls
Where words come out from the depth of truth
Where tireless striving stretches its arms towards perfection
Where the clear stream of reason has not lost its way
Into the dreary desert sand of dead habit
Where the mind is led forward by thee
Into ever-widening thought and action
Into that heaven of freedom, my Father, let my country awake.

Risvegliare le coscienze per evitare di cadere nell’oblio della sottomissione

Dove la mente è senza paura è una poesia di Rabindranath Tagore di grande significato umano e sociale. Una poesia che possiamo decisamente valutare come uno dei più grandi doni di questo enorme poeta a favore del mondo libero e a sostegno della dignità umana. Questa poesia di Tagore è un tributo ai grandi valori dell’Umanità.

Oggi più che mai dovremmo riflettere sul fatto che la libertà ci rende umani, ci rende responsabili del nostro futuro come individui ma anche come cittadini. La libertà significa poter essere ciò che si vuole e come si vuole, senza aver paura del mondo che ci circonda.

Purtroppo, però sembra che la sottomissione stia prendendo il sopravvento, sembra quasi che ci sia la volontà di molti alla rinuncia della propria libertà in nome di qualcosa o qualcuno che possa aiutare ad eliminare i problemi individuali e sociali.

Si sente nell’aria l’esigenza di voler appaltare bad altri i propri problemi nella convinzione che la democrazia e la civiltà siano solo un problema.

No, bisogna reagire con forza a questo modo di pensare, perché farebbe ripiombare la civiltà nel buio della prevaricazione e della sottomissione. Non ci rendiamo conto che buona parte del Mondo, ovvero nei Paesi dove vive la stragrande maggioranza della popolazione i diritti fondamentali dei cittadini molte volte non esistono.

Ci sono parti della popolazione del Pianeta come le donne, i diversi o coloro che la pensano diversamente rispetto a chi governa o chi guida i dettami religiosi, che vengono letteralmente eliminati.

Come si fa a non capire tutto ciò. Bisogna svegliarsi, per riprendere in versi di Tagore, e bisogna reagire riguardo a chi cerca di far trionfare il “male”.

Facciamo nostre le parole di Rabindranath Tagore

Rabindranath Tagore esordisce nella sua poesia contestualizzando il mondo ideale che lui vorrebbe fosse il principio guida di ogni persona che ambisce alla propria libertà e alla propria dignità di essere umano. Di certo, il contesto in cui scrisse la poesia era la grande India del 1900 ancora sotto la dominazione del colonialismo britannico.

Ma, le parole di Tagore assumono contemporaneità perché possono essere la fonte d’ispirazione del cittadino di ogni Paese del Mondo. Ciò fa capire la grandezza di questo immenso pensatore e poeta, in quando le sue parole sono universali e senza tempo.

Il Premio Nobel per la letteratura nel 1913, nei primi sette versi della poesia ci definisce una le condizioni che rendono un cittadino libero. Per Rabindranath Tagore c’è libertà dove si cammina a testa alta senza nessun timore, dove il sapere è libero, dove non c’è divisione e chiusura nei confronti dell’altro, dove c’è il principio di giustizia, dove si mira al vivere civile e dove non c’è la follia di seguire modelli democratici.

Rabindranath Tagore parla di una libertà che vede un mondo aperto e non chiuso “dalle pareti di una casa”. Parla della libertà di pensiero, di prospettive future, di possibilità di progettare qualcosa di reale. E così scrive “verso pensieri e azioni sempre più grandi”. A concludere la poesia, oltre che l’appello al suo Dio, c’è anche l’appello al suo popolo, vigile e attivo verso un futuro libero.

Queste condizioni preparano il concetto del cambiamento auspicato da Tagore. Il quale scomoda addirittura il “Padre”, il divino, per smuovere le coscienze dall’abitudine alla sottomissione e guidare il popolo a prendersi l responsabilità di rivendicare le proprie libertà e la propria dignità.

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