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“Domande di un lettore operaio” di Brecht, per ricordare chi viene dimenticato dalla storia

Il 10 febbraio ricorre il giorno del ricordo, in memoria delle vittime dei massacri delle foibe. Per l'occasione, vi proponiamo una profonda poesia di Bertolt Brecht, "Domande di un lettore operaio".

Il 10 febbraio 1898 nasceva Bertolt Brecht. Il 10 febbraio di ogni anno si celebra il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime dei massacri delle foibe. In occasione di queste due ricorrenze, vogliamo condividere con voi “Domande di un lettore operaio“, una poesia in cui Bertolt Brecht racconta le dinamiche della storia, che troppo spesso ricorda le grandi personalità e non si cura di chi la costruisce, passo dopo passo, nel proprio piccolo.

Il Giorno del ricordo e i massacri delle foibe

Ogni 10 febbraio ricordiamo i militari e civili italiani provenienti da Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia vittime dei massacri delle foibe, gli eccidi avvenuti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e subito dopo ad opera dei partigiani jugoslavi e dell’OZNA. Questa triste pagina di storia è stata occultata per diverso tempo, celata agli occhi della collettività.

Oggi possiamo e dobbiamo affermare quanto sia importante portare alla luce la realtà di tali eventi, che sconvolgono, stravolgono, lasciano l’amaro in bocca ma ci danno la possibilità di riflettere su quante tragedie avremmo potuto evitare se solo non ci fossimo lasciati trascinare dalla sete di potere e dall’etnocentrismo.

Vogliamo ricordare le vittime delle foibe dedicando loro “Domande di un lettore operaio”, una poesia di Bertolt Brecht che parla della storia e di come essa sia fatta non solo dalle grandi personalità che ricordiamo in eterno nei libri di storia e nei poemi epici, ma anche da minuscoli e in apparenza insignificanti tasselli di cui nessuno ha memoria, gli uomini, le donne e i bambini che spesso pagano le spese dei grandi, e permettono loro di fare i grandi passi che li rendono immortali:

“Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grande uomo.
Chi ne pagò le spese?”

“Domande di un lettore operaio” di Bertolt Brecht

“Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?

Babilonia, distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che terminarono la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi

trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide
nella notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.

Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Lui solo?
Cesare sconfisse i Galli.

Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi,
oltre a lui, l’ha vinta?

Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grande uomo.
Chi ne pagò le spese?

Tante vicende.
Tante domande”.

Chi è Bertolt Brecht

Eugen Berthold Friedrich Brecht, conosciuto come Bertolt Brecht, nasce in Germania nel 1898 in una famiglia borghese. Cresce schivo e solitario; i frequenti problemi di salute gli impediscono di trascorrere un’infanzia spensierata. Nel 1913 comincia a scrivere i suoi primi componimenti. Prosegue gli studi con scarso interesse, più appassionato all’arte, al cinema e alla letteratura.

Quando nel 1920 muore la madre, Bertolt Brecht rompe tutti i legami con Augusta, la città di origine, e si trasferisce a Monaco, città culturalmente ricca e vivace. Qui, infatti, Brecht si entra a far parte della Lachkeller, la “Cantina delle risate”, un gruppo diretto dal famoso cabarettista Karl Valentin, che si esibisce in spettacoli comici e clowneschi.

Questa esperienza influenza moltissimo il lavoro dell’autore che, in questo periodo caratterizzato dalle espressioni dadaiste e futuriste, si interessa sempre di più ai poeti ribelli, come i francesi Villon, Rimbaud e Verlaine e il drammaturgo tedesco Büchner.

I componimenti di Brecht, che prima erano più incentrati sul patriottismo e sulla grandezza della Germania, adesso si focalizzano sulla povertà del popolo: la fame, la guerra, la miseria, l’emarginazione e la povertà sono tematiche che il poeta tratta facendo uso della pietas e riesumando la forma semplice e tradizionale della ballata. Bertolt Brecht diventa sempre più famoso.

Gira l’Europa e conosce molti intellettuali dell’epoca. Alcune delle sue opere teatrali causano tensioni con i governi dei paesi in cui esse vengono rappresentate, come avviene più volte a Berlino Est.

Il suo teatro, che ha fortemente influenzato l’arte scenica del Novecento, lo rende celebre in tutto il mondo e lo fa entrare a pieno diritto nel canone artistico e letterario europeo. Muore nel 1956, a causa di un infarto cardiaco che è solo il culmine di un lungo periodo di malattia.

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