Cuore, lo dimenticheremo! di Emily Dickinson è una poesia che mette in scena le emozioni che generano la fine di un’importante storia d’amore o dell’amore non corrisposto. La poesia evidenzia la voglia di poter dimenticare presto, perché possa finalmente finire la sofferenza che una separazione crea.
Emily Dickinson fa sentire il senso della perdita di un amore che ha donato felicità e calore. Tutto, però va dimenticato in fretta, perché ogni attimo che passa può far diventare impossibile un dolore così forte.
La poesia fu scritta nel 1858, ma trovò diffusione solo grazie alla raccolta The Poems of Emily Dickinson di Thomas H. Johnson, il quale fece un lavoro di cura di 1775 poesie che la poetessa statunitense aveva scritto durante la sua vita e mai pubblicate prima. Il risultato fu un’opera di tre volumi con tutte le poesie catalogate in ordine cronologico e nella loro forma originale.
Leggiamo questa splendida poesia di Emily Dickinson che vogliamo dedicare a tutte gli amanti che soffrono per la separazione o la perdita di chi ama o si vuole bene.
Cuore, lo dimenticheremo! di Emily Dickinson
Cuore! Lo dimenticheremo!
Tu ed io – questa notte!
Tu potrai dimenticare il calore che dava –
Io dimenticherò la luce!Quando hai finito, ti prego di dirmelo –
Così che io possa subito incominciare!
Presto! perché mentre tu indugi
Io potrei ricordarlo!***************
Heart! We will forget him!, Emily Dickinson
Heart! We will forget him!
You and I – tonight!
You may forget the warmth he gave –
I will forget the light!When you have done, pray tell me
That I may straight begin!
Haste! lest while you’re lagging
I remember him!
Cuore, lo dimenticheremo! è una poesia d’amore di Emily Dickinson che spiega le conseguenze dell’amore non corrisposto, dell’amore perduto. La poetessa statunitense vive una situazione di dolore, di sofferenza che manda in frantumi il suo equilibrio emotivo, la stabilità esistenziale, condizione necessaria per essere felice.
L’autrice si esprime come una persona che ha il cuore spezzato e che sta cercando di dimenticare una persona a lei molto cara. Il tempo trascorso con lui e i ricordi che ha raccolto le causano angoscia e dolore. Le manca molto e si sente ferita dalla relazione che condivide con lui. Il legame emotivo che ha instaurato con lui la fa soffrire e per questo trova difficile dimenticarlo.
Nella poesia Heart, we will forget him!, questo il titolo originale, l’autrice si esprime come una persona che ha il cuore spezzato e che sta cercando di dimenticare una persona a lei molto cara. Il tempo trascorso con lui e i ricordi che ha raccolto le causano angoscia e dolore. Le manca molto e si sente ferita dalla relazione che condivide con lui. Il legame emotivo che ha instaurato con lui la fa soffrire e per questo trova difficile dimenticarlo.
Molto probabilmente l’amato a cui fa riferimento l’autrice è il reverendo Charles Wadsworth, del quale si innamorò. Il suo rimase un sentimento platonico, il pastore era già sposato e aveva dei figli, conosciuto nel 1855 durante un viaggio a Washington e Philadelfia, dove conobbe il reverendo.
Poco dopo il suo breve viaggio, la poetessa volle estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa paterna. A parte poche visite in giardino e alla casa adiacente del fratello, visse in isolamento, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi come agorafobia e ansia sociale. Non uscì da casa neanche il giorno della morte dei suoi genitori.
Nella poesia Dickinson personifica il cuore come se fosse un umano. Una volta che l’emozione per lui svanisce o diminuisce, il cuore lo dimentica, anche se non letteralmente.
Un racconto autobiografico
In questa poesia, Emily Dickinson rivela la sua esperienza personale. L’impronta delle sue esperienze sul suo cuore e sulla sua anima ha dato vita all’infinito e indimenticabile dolore che ha segnato in mondo indelebile sulla carta, diventando i capolavori che oggi conosciamo.
La poesia inizia con la poetessa che parla con il suo “Cuore” affermandogli che “lo dimenticheremo!”. Un gioco poetico meraviglioso perché l’introspezione avviene attraverso un’astrazione della poetessa rispetto alla sua stessa persona. C’è motivazione nelle sue parole, anche se si avverte l’enorme sofferenza che sta vivendo.
In questa astrazione si cerca di dare coraggio, ella stessa cerca di far compagnia e sostenere emotivamente il proprio cuore, per far “dimenticare il calore che (l’amato) dava”.
Lei cerca di farsi carico del duro fardello che il cuore sta sopportando, sarà lei a sopportare l’oblio che la mancanza sta generando alla sua anima.
Emily Dickinson ha assoluto bisogno di eliminare i ricordi di lui dalla sua mente e dalla sua anima. Nell’astrazione che compie nella poesia lei copre il ruolo della “mente”, si fa parte razionale dell’evento che la sua persona sta vivendo. Il cuore è il compagno per affrontare la mancanza, il soggetto da tenere su perché più sensibile e allo steso tempo fragile.
Il dialogo interiore reso poesia
Il dualismo poetico rende evidente il periodo d’isolamento fisico e psicologico che la poetessa stava vivendo in quel periodo. Il cuore che sente e la mente che pensa sono entrambi in conflitto, poiché lei li tratta come individui separati.
L’uso del ritornello poetico, “Cuore, lo dimenticheremo”, rende facile per il lettore ricordare il tema della poesia, dimenticare quell’amore, il formato della descrizione per specificarne il tono e i sentimenti e l’atteggiamento del poeta verso il soggetto della poesia (lui). Il punto esclamativo esprime un comando che lei dà al suo cuore e che indica forti sentimenti e la determinazione a dimenticarlo.
La poetessa si fa forte e sfida il suo cuore ad affrontare e sconfiggere il ricordo dell’amato. Ciò è rivelato dalla ripetizione di “dimenticheremo”, “dimenticare” e dimenticherò” in forma imperativa per tre volte nella prima strofa.
Questo uso del verbo dimostra che l’autrice sta chiedendo o esigendo che il cuore lo dimentichi. La ripetizione della parola “dimenticare” indica ancora il senso di mancanza.
Dimenticare è sopravvivere
Nella seconda strofa, l’autrice continua a parlare al suo cuore. Chiede al suo “amico” di farle sapere quando smetterà di pensare ancora a lui. C’è un’esigenza di smetterla con quel pensiero, indicato dal “ti prego”. È fondamentale per lei iniziare il duro lavoro di resettare i ricordi prima possibile, perché il male diventa sempre più grande.
“Presto”, dice Emily Dickinson, per sollecitare il processo, perché se si perde ancora tempo nel voler rimanere in questo stato di abbandono, “lei potrebbe ricordarlo”. Il gioco linguistico di questa poesia è sublime.
L’autrice mette in scena un dialogo che rende evidente la sofferenza che si prova quando si soffre per una separazione d’amore. Da un lato c’è la consapevolezza che dimenticare è assolutamente necessario per trovare refrigerio alla sofferenza, dall’altro c’è la fragilità che ogni attimo che passa il ricordo di lui è difficile da abbandonare.