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“Chiedo Silenzio” (1958) di Pablo Neruda poesia sul vero valore dell’amore e della vita

Scopri le vere cose che contano nella vita grazie a "Chiedo Silenzio" stupenda poesia di Pablo Neruda sulla volontà di una vita autentica.

Chiedo silenzio di Pablo Neruda è una delle poesie più belle del poeta cileno, un inno all’amore e alla donna della sua vita Matilde Urrutia.

Ma, soprattutto, la poesia di Neruda è una lezione sulle cose che veramente contano nella vita. C’è un momento in cui si abbandona tutto ciò che è futile banalità, seppur mascherata di grandezza, per vivere solo le cose autentiche.

Matilde Urrutia, per il poeta fa parte delle cose che meritano di essere vissuta. Ricordiamo che la cantante cilena è stata la terza moglie di Pablo Neruda. Dalle lettere di Neruda e Urrutia fu tratto il film Il postino, diretto da Michael Radford con protagonista Massimo Troisi e una giovanissima Maria Grazia Cucinotta.

Pido silencio, questo il titolo originale della poesia, apre la raccolta di poesie Estravagario (Stravagario, in italiano) pubblicata nel 1958.

Ma, adesso proviamo ad isolarci un attimo, creiamo un attimo di “silenzio” e leggiamo questi splendidi versi di Pablo Neruda per viverne l’immensa poesia.

Chiedo silenzio di Pablo Neruda

Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.

Io chiuderò gli occhi

E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.

Una è l’amore senza fine.

La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.

La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.

La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.

La quinta cosa sono i tuoi occhi.

Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.

Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.

Ora se volete andatevene.

Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.

Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.

Accade che sono e che continuo.

Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i garni che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.

È che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.

Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.

Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.

Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.

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Pido silencio, Pablo neruda

Ahora me dejen tranquilo.
Ahora se acostumbren sin mí.

Yo voy a cerrar los ojos

Y sólo quiero cinco cosas,
cinco raices preferidas.

Una es el amor sin fin.

Lo segundo es ver el otoño.
No puedo ser sin que las hojas
vuelen y vuelvan a la tierra.

Lo tercero es el grave invierno,
la lluvia que amé, la caricia
del fuego en el frío silvestre.

En cuarto lugar el verano
redondo como una sandía.

La quinta cosa son tus ojos,
Matilde mía, bienamada,
no quiero dormir sin tus ojos,
no quiero ser sin que me mires:
yo cambio la primavera
por que tú me sigas mirando.

Amigos, eso es cuanto quiero.
Es casi nada y casi todo.

Ahora si quieren se vayan.

He vivido tanto que un día
tendrán que olvidarme por fuerza,
borrándome de la pizarra:
mi corazón fue interminable.

Pero porque pido silencio
no crean que voy a morirme:
me pasa todo lo contrario:
sucede que voy a vivirme.

Sucede que soy y que sigo.

No será, pues, sino que adentro
de mí crecerán cereales,
primero los granos que rompen
la tierra para ver la luz,
pero la madre tierra es oscura:
y dentro de mí soy oscuro:
soy como un pozo en cuyas aguas
la noche deja sus estrellas
y sigue sola por el campo.

Se trata de que tanto he vivido
que quiero vivir otro tanto.

Nunca me sentí tan sonoro,
nunca he tenido tantos besos.

Ahora, como siempre, es temprano.
Vuela la luz con sus abejas.

Déjenme solo con el día.
Pido permiso para nacer.

Chiedo Silenzio, l’impegno per un mondo d’amore e più giusto 

Chiedo silenzio è una poesia di Pablo Neruda che ci offre un’esperienza fantastica. Nei versi della lirica c’è tutta la sensibilità di un uomo che con l’età è diventato sempre più saggio e il cui concetto di amore si è evoluto diventando una condizione essenziale del vivere.

Pablo Neruda parla agli amici che lo circondano. Sono state tante le persone con cui il poeta è riuscito a costruire importanti e. sane relazioni di pura amicizia.

E in Pido Silencio, Neruda esordisce manifestando la propria voglia di isolarsi da tutto ciò che lo circonda. Nei suoi versi c’è esigenza di pace interiore, c’è voglia di rigenerazione, di rinascita, di voler trovare un momento per poter godere di alcune cose

Il poeta chiede una pausa dal proprio impegno letterario e politico, per poter godere delle cose che per lui alla fine sono davvero importanti, ovvero la vita, il tempo che scorre inesorabile attraverso le sue stagioni, e l’amore.

Il poeta riappropriandosi del proprio io interiore chiede a tutto ciò che lo circonda solo la possibilità di poter godere di tutto ciò che il tempo naturale può offrirgli.

Ma, ciò a cui non vuole assolutamente voler vivere sono gli occhi della moglie Matilde Urratia. Lo sguardo di lei è ciò a cui il poeta non vuole in nessun modo dover rinunciare.

Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.

Chi non vorrebbe essere il protagonista delle attenzioni di Pablo Neruda. I suoi versi sono la cosa più bella da ricevere dalla persona che si ama.

Dopo aver rivolto e sottolineato l’esigenza di poter godere dello scorrere della vita cogliendo tutto ciò che di bello la natura e la vita possono offrire.

Il poeta cileno sottolinea agli amici la volontà di desiderare solo a amore e vita. lascia loro la possibilità di decidere affermando

Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.

Ora se volete andatevene.

Il poeta è soddisfatto di ciò che la vita gli ha riservato e adesso però chiede di poter vivere come desidera. Non importa se sarà dimenticato, ma per Neruda è arrivato il momento di poter scegliere ciò che veramente conta nella vita, solo le cose vere e autentiche.

Pablo Neruda non sta parlando in nessun modo di morte o di fuga dalla vita e di ciò che lo circonda. Ma, ha preso coscienza che la vita va vissuta cogliendo le cose migliori. Le cose che vale la pena godere veramente.

L'”io sociale” deve lasciare spazio all’individuo e alle sue vere soddisfazioni, perché il vero vivere è proprio sentirsi felice, soddisfatto. Il poeta dice agli amici “accade che sto per vivere”. È il passaggio di chi supera il confine e va verso l’autenticità, “accade che sono e che continuo.”

Neruda ha voglia di scoprire e voler dare luce al buio che ha dentro. C’è l’immensa volontà di tirare fuori il nulla della propria anima, proprio per dare linfa al vivere.

la consapevolezza di questo stadio di maturità interiore gli provoca emozione, vivacità, “mai ho avuto tanti baci.” C’è soddisfazione nell’amarsi e nel desiderarsi vivendosi migliore.

Tutto questo equivale a rinascere, tanto è vero che il poeta chiude con due versi meravigliosi

Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere.

Grazie Pablo Neruda per questo meraviglioso dono, la tua poesia è davvero poesia.

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