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“C’è nel contatto umano”, una poesia per ricordarci la vicinanza che manca

C'è del contatto umano è una poesia di Anna Andreevna Achmatova, poetessa russa, che ha descritto l'importanza della vicinanza umana.

“C’è nel contatto umano” è una poesia di Anna Andreevna Achmatova, poetessa russa dei primi del ‘900. Un poesia intensa che parla di quella vicinanza tra corpi, persone, amanti, che manca in periodo storico fatto di distanze. Verso dopo verso si snodano le riflessioni di una poetessa forte, che amava farsi chiamare “poeta”, e che ha saputo descrivere il fuoco che c’è sotto quello che è, appunto, il contatto umano.

 

Il limite del tocco umano

Il contatto umano: toccare qualcuno, sentire il suo calore, il suo odore, la sua pelle, i suoi pregi e i suoi difetti. Ma toccare, sentire qualcosa, oltre gli altri sensi. Il contatto umano è indescrivibilmente magico. E in questo, la poetessa Anna Andreevna Achmatova, trova un “limite fatale”, un limite oltre il quale il cuore non sa più reggere poiché si “dilacera d’amore”. Perchè il contatto è qualcosa in grado di far provare un piacere, una gioia, quasi struggente. Per questo è un pericolo, perchè abbatte le barriere, abbatte i muri. E la poesia, infatti, si conclude con una consapevolezza della poetessa: non poter lasciare il proprio cuore sotto “la mano”, o il tocco, del suo amante. Sarebbe troppo rischioso.

La carnalità è qualcosa di lontano, oggi come oggi. Ci manca, la cerchiamo, la imploriamo a volte. Un abbraccio, un bacio, una carezza, la possibilità di sentire l’umano attraverso il suo calore. Il covid ci ha distanziato, in ogni senso. Ci ha fatto diventare ostili, diffidenti e siamo lontani. Arriverà però il giorno in cui quel contatto, e quel limite fatale, lo vorremo raggiungere tutti. E ci abbracceremo più forte di prima.

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La poesia sul contatto

C’è nel contatto umano un limite fatale,
non lo varca né amore né passione,
pur se in muto spavento si fondono le labbra
e il cuore si dilacera d’amore.

Perfino l’amicizia vi è impotente,
e anni d’alta, fiammeggiante gioia,
quando libera è l’anima ed estranea
allo struggersi lento del piacere.

Chi cerca di raggiungerlo è folle,
se lo tocca soffre una sorda pena…
ora hai compreso perché il mio cuore
non batte sotto la tua mano.

 

 

 

 

 

Stella Grillo

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