Cassida della donna distesa di Federico García Lorca è una poesia che celebra il corpo femminile e la sua immensa bellezza. Un tributo che il poeta andaluso rivolge alla femminilità che viene paragonata alla bellezza della Terra e della natura, in grado di donare emozioni, passione e anche nuova vita.
Federico Garcia Lorca, attraverso metafore che rendono il poema ricco di significato simbolico, rende l’immagine del corpo femminile nudo espressione del luogo dove la vita sboccia lentamente, nel silenzio del grembo, fino a germogliare alla luce del sole. Offre l’intensa espressione della bellezza della fecondità.
Casida de la mujer tendida, questo il titolo originale del componimento, è la IV poesia della sezione Casidas del Diván del Tamarit, una raccolta di poesie di Federico García Lorca (Granada, 1898-1936) pubblicata postuma nel 1940. È composta da poesie chiamate casidas y gacelas, in omaggio ai poeti arabi di Granada.
La poesia fu probabilmente scritta tra il 1931 e il 1934. Ma leggiamo il testo di questo breve ma immenso capolavoro poetico di Federico García Lorca.
Cassida della donna distesa di Federico García Lorca
Vederti nuda è ricordare la Terra.
La Terra liscia, sgombra dai cavalli.
La Terra senza un giunco, forma pura
chiusa al futuro: confini d’argento.Vederti nuda è capire il desiderio
della pioggia che cerca debole vita,
o la febbre del mare dal volto immenso
che non trova luce nella sua guancia.Il sangue risuonerà nelle alcove
e arriverà con una spada folgorante,
ma non saprai dove si nasconde
il cuore del rospo o la violetta.Il tuo ventre è una lotta di radici,
le tue labbra sono un’alba senza contorno,
sotto le rose accoglienti del letto
i morti gemono aspettando il loro turno.(Traduzione Libreriamo)
Casida de la mujer tendida, Federico García Lorca
Verte desnuda es recordar la Tierra.
La Tierra lisa, limpia de caballos.
La Tierra sin un junco, forma pura
cerrada al porvenir: confín de plata.Verte desnuda es comprender el ansia
de la lluvia que busca débil talle
o la fiebre del mar de inmenso rostro
sin encontrar la luz de su mejilla.La sangre sonará por las alcobas
y vendrá con espada fulgurante,
pero tú no sabrás dónde se ocultan
el corazón de sapo o la violeta.Tu vientre es una lucha de raíces,
tus labios son un alba sin contorno,
bajo las rosas tibias de la cama
los muertos gimen esperando turno.
Il significato di Cassida della donna distesa
Cassida della donna distesa è una poesia di Federico García Lorca che riesce a far vivere al lettore le emozioni del poeta andaluso mentre guarda la donna che ama nuda e distesa sul letto.
Grazie all’uso di geniali metafore, Federico García Lorca già nella prima strofa fa emergere la passione suscitata dalla contemplazione del corpo nudo della donna. “Verte desnuda”, ovvero “Vederti nuda” è ripetuto all’inizio della prime due strofe, che svelano al lettore la descrizione delle emozioni che suscita quel corpo nudo nel poeta.
Il poeta non ci offre il banale e scontato classico desiderio “erotico”, della visione del corpo femminile offre un’immagine quasi divina. La “madre Terra” è assimilabile a quel nudo. Non ci sono difetti la sua bellezza è pura, limpida.
Quella bellezza non può arginare le emozioni del poeta, il quale soprattutto nella seconda strofa ci rappresenta l’impeto che gli crea quell’immagine. La forza della pioggia e del mare rendono evidente ciò che vive l’animo di Lorca. È attrazione, desiderio, passione, amore. Un condensato di energia che mira a travolgere e ad invadere quel corpo meraviglioso.
La terza strofa, costruita con verbi al futuro, evoca la prevedibile consumazione dell’atto d’amore, come inevitabile legge di natura. La donna si donerà alla passione che si risveglia nell’uomo, e quell’amore farà germogliare nel suo grembo una nuova vita.
Il celebrare la fecondità femminile è qualcosa che va oltre il semplice desiderio passionale. È il riconoscimento che la donna è l’essenza del futuro. La nuova vita ha bisogno della magica bellezza di quel corpo per esistere.
L’ultima strofa è proprio questo. Ovvero una riflessione sulla più importante delle conseguenze dell’atto d’amore. La gravidanza, come parte della fertilità femminile e della rigenerazione permanente della natura. Il corpo è associato alla Terra per la sua bellezza, ma è anche visto come una speranza di fertilità e di rigenerazione permanente dell’universo.
Che cos’è la Cassida?
Arriva dall’arabo qaṣīda ed è un componimento poetico nato proprio nella letteratura araba e poi ha conquistato l’intera letteratura del mondo islamico. Sul piano tematico la Cassida può essere accostata a un poemetto o a un’ode che ha come motivi fissi il ricordo dell’amata, la descrizione del cavallo o del cammello, il vanto delle imprese della tribù o della propria stirpe.
In quanto al suo raggio di diffusione nel Medio Oriente islamico, la qaṣīda può essere accostata al nostro Sonetto. Dalla “scuola poetica” siciliana è giunto a quella toscana e italiana. È stato ripreso in Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Portogallo, divenendo una forma metrica peculiare della letteratura europea, naturalmente poi plasmata dai singoli poeti dei vari paesi ai temi più svariati e alle lingue diverse.
Le composizioni comprese nel Diván del Tamarit, la raccolta di cui fa parte appunto Cassida della donna distesa, evidenziano proprio il recupero della cultura araba, che rappresenta un altro importante filone della poesia e della letteratura andalusa.
Il percorso poetico di Federico Garcia Lorca, così come tenne molto in considerazione delle influenze della cultura araba nella lingua spagnola e soprattutto in Andalusia, regione che manifesta con forza l’influenza della dominazione araba.
“Diván” è infatti un termine arabo che significa “Canzoniere”. La suggestione della cultura nomade si riflette anche nel richiamo ai generi compositivi: le gacelas, ossia le gazzelle che cantano le grazie della donna, e le struggenti casidas dei beduini del deserto, alla ricerca dell’accampamento dell’amata.