Sei qui: Home » Poesie » “Canto alla luna”, l’inno di Alda Merini ai misteri della notte

“Canto alla luna”, l’inno di Alda Merini ai misteri della notte

Buon compleanno ad Alda Merini con il suo emozionante "Canto alla luna".

La poesia “Canto alla luna” di Alda Merini è contenuta nella raccolta Vuoto d’amore, pubblicata nel 1991 da Einaudi. Fa parte di un gruppo di poesie inedite tutte a sfondo autobiografico che sono inserite nella sezione del libro inaugurata dalla poesia  Sono nata il ventuno in primavera”.

In occasione del compleanno di Alda Merini, scopriamo questi emozionanti versi che raccontano l’intreccio fra l’interiorità dell’io lirico e la misteriosa bellezza della natura attraverso la poetica immagine della luna.

L’oscurità e la luce nella personalità di Alda Merini

Tanti poeti hanno parlato della luna, della sua magia e del suo mistero. Partendo da Saffo e arrivando a Leopardi, non possiamo non passare anche per la tanto amata Alda Merini. In questa poesia intitolata “Canto alla Luna”, la poetessa riflette su molti aspetti autobiografici, che sgusciano fuori dall’inchiostro grazie all’atmosfera creata dalla luna.

Di base, Alda Merini descrive l’oscurità, il buio, quella disperazione che lei stessa ha vissuto nel manicomio e nella malattia. Dall’altra parte, però, sembra quasi che l’autrice si aggrappi al chiarore e alla speranza emanata dal chiaro di luna.

Gli elementi presenti nella poesia sono dunque molteplici. Innanzitutto l’elemento biografico, desumibile dall’atmosfera cupa, ma nello stesso tempo contrastante del paesaggio al chiaro di luna. Nell’angoscia quindi, espressa attraverso la descrizione del cielo buio, delle ombre, si riesce sempre a trovare un appiglio. Questo, per Alda Merini, è l’amore. Un bacio d’amore in grado di farla vivere appieno, anche solo per un fugace e breve momento.

La donna che conosciamo per la sua biografia ma anche per la sua produzione poetica è una donna complicata, piena di punti oscuri e di zavorre, una “zingara”, come si definisce lei stessa. Alda Merini ha riempito i suoi vuoti incolmabili con la poesia, e con l’amore. Tutto questo l’ha salvata, e a noi ha permesso di godere di versi meravigliosi come quelli che stiamo per leggere.

Con questa poesia dedicata alla Luna, per esempio, ci permette di riflettere sulla malinconia che spesso ci attanaglia, ma anche sulla gioia che l’amore sa donarci.

“Canto alla luna” di Alda Merini

La luna geme sui fondali del mare,
o Dio quanta morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell’anima ferita.

La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.

Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento,
quanto basti per darti
un unico bacio d’amore.

Alda Merini

Alda Merini è nata a Milano il 21 marzo 1931. Poetessa e scrittrice, si è sempre distinta per l’impressionante intimità raccontata nelle sue opere. Voce tormentata dagli eventi del suo tempo e da un malessere interiore che ha sempre cercato di esprimere attraverso la scrittura, Alda Merini ha esordito giovanissima, a soli 15 anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti, scopritore del talento artistico della ragazza.

Nel 1947 viene internata per la prima volta in una clinica, reduce dall’incontro con “le prime ombre della sua mente”. Da quel momento in avanti, la vita di Alda Merini è caratterizzata dal ricovero in varie case di cura, da periodi di desolata solitudine e silenzi inenarrabili.

Nonostante le difficoltà psichiche, Alda Merini è riuscita a lasciarci in eredità una vastissima produzione, fra versi, opere in prosa e aforismi, carica di profondità ed emozione, espresse in modo assolutamente distintivo e personale.

Le poesie di Alda Merini e i suoi aforismi sono diventati parte integrante della nostra cultura e del nostro immaginario collettivo proprio grazie alla forza evocativa di cui i versi di questa splendida autrice sono intrisi. Celeberrimo, fra tutti, il componimento “Sono nata il 21 a primavera”, reso famoso anche per merito della versione musicata e cantata da Milva (Milva canta Merini, 2004).

Alda Merini ci ha lasciati a Milano, il 1° novembre 2009.

© Riproduzione Riservata