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“Artigiani siamo” la poesia di Rainer Maria Rilke che celebra i lavoratori

Scopri la magia dei versi di "Artigiani siamo" la lirica di Rainer Maria Rilke che assimila al divino il lavoro umano.

Artigiani siamo di Rainer Maria Rilke è una poesia che dedichiamo a tutti i lavoratori, in occasione dell’1 maggio, i quali attraverso la loro opera giornaliera permettono anche a Dio di esistere.

L’uomo attraverso il suo lavoro giornalmente partecipa al miracolo della vita, afferma nella poesia Rainer Maria Rilke. Non importa quale sia il lavoro, il ruolo, lo status. Tutti i lavoratori sono la metafora della creazione divina.

Una poesia di grande impatto emotivo, che rende giustizia al lavoro umano, che meriterebbe la massima tutela e il dovuto rispetto.

Ma andiamo a leggere la poesia, per apprezzarne il messaggio.

Artigiani siamo di Rainer Maria Rilke

Artigiani siamo: garzoni, muratori, maestri
e siamo qui a costruirti, alta navata.
A volte giunge uno straniero cupo,
scintilla per i nostri cento spiriti,
e ci mostra tremando un nuovo appiglio.
Saliamo ponti vacillanti, grevi
martelli nelle nostre mani

finché l’attimo non ci bacia in fronte:
viene da te come il vento dal mare
fulgendo quasi conoscesse tutto.
Allora echeggiano mille martelli
e colpi penetrano la montagna.
Soltanto quando annotta e il tuo profilo –
futuro traspare t’abbandoniamo.

Il Significato di Artigiani siamo

Nella prima strofa della poesia si evince subito la virtù creativa dei lavoratori e il rispetto che meritano tutti coloro impegnati nel lavoro. Tutti insieme dal “Maestro” al “garzone” contribuiscono alla costruzione, alla realizzazione, alla nascita di qualsiasi cosa possa servire per vivere.

Capita che al gruppo si aggiunge qualcuno di nuovo, il quale contribuisce a donare al gruppo sempre qualcosa di nuovo. 

Un’immagine inclusiva e positiva di gruppo lavorativo, il quale solo attraverso questa unità riesce a gestire le asperità del lavoro. 

Nella secondo strofa emerge il concetto di scoperta giornaliera che il lavoro riesce a donare all’umanità. L’esperienza si apprende giorno dopo giorno solo attraverso il vissuto lavorativo. 

Molte volte si riesce a generare qualcosa di nuovo attraverso l’intuizione spontanea che arriva quasi per caso

finché l’attimo non ci bacia in fronte:
viene da te come il vento dal mare
fulgendo quasi conoscesse tutto.

Come una rivelazione divina la scoperta permette di trasformare qualsiasi cosa come qualcosa di miracoloso. L’opera dell’umanità prende forma offrendo significato a qualcosa che si manifesta come un’immagine celeste. 

E solo quando l’opera è compiuta, che il lavoro può dirsi finito. L’umanità intera è da sempre impegnata nel realizzare il divenire. 

Il lavoro degli uomini definisce la realtà, indirizza la comprensione, rende evidente e manifesto ciò che prima era nascosto o per meglio dire non esisteva. 

Quanta bellezza in questa concezione del lavoro che ci dona il poeta boemo. L’uomo nella concezione di Rilke è in tutto ciò che circonda la vita dell’uomo. 

Sono gli uomini a costruire e definire l’immaginario del divino. L’uomo è vicino a Dio in ogni cosa che fa. 

Artigiani siamo, poesia tratta da Libro d’ore l’opera più importante di Rainer Maria Rilke

Artigiani Siamo fa parte della raccolta Libro d’ore pubblicata per la prima volta a Lipsia da Insel Verlag nell’aprile del 1905. 

Libro d’ore fu scritto tra il 1899 e il 1903 in tre parti (libri): Il Libro della vita monastica (Das Buch vom mönchischen Leben); Il libro del pellegrinaggio (Das Buch von der Pilgerschaft); Il Libro della Povertà e della Morte (Das Buch von der Armut und vom Tode).

Artigiani Siamo fa parte della seconda sezione, appunto Il libro del pellegrinaggio. L’uomo per Rainer Maria Rilke è un costruttore, un artigiano, un lavoratore che con la sua costante attività lavorativa è la stessa essenza di Dio. 

L’uomo svela ciò che prima non esisteva, partecipando attraverso la sua opera alla costante creazione dell’esistente. Ecco perché il lavoro e i lavoratori meritano il massimo rispetto e tutela. La loro opera è divina.

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