Ancora abbiamo perso questo tramonto di Pablo Neruda è una poesia d’amore di grande bellezza, in cui l’ancora giovane poeta cileno denuncia la mancanza della propria amata.
La solitudine e la malinconia emergono con forza in questa poesia. Non c’è vitalità senza l’amata, tutto diventa privo di senso.
Quando una coppia si separa o si è costretti a vivere a distanza, lontani, gli attimi come il tramonto acuiscono i ricordi, trasferendo dentro l’anima un’incontrollabile malessere esistenziale.
Ancora abbiamo perso questo tramonto è il Poema 10 della raccolta Venti poesie d’amore e una canzone disperata, pubblicata nel 1924, quando l’autore aveva quasi 20 anni.
Ma leggiamo questa splendida poesia d’amore di Pablo Neruda per viverne l’atmosfera e coglierne il messaggio.
Ancora abbiamo perso questo tramonto di Pablo Neruda
Ancora abbiamo perso questo tramonto.
Nessuno stasera ci vide con le mani unite
mentre il vento azzurro cadeva sopra il mondo.Ho visto dalla mia finestra
la festa del ponente sui monti lontani.A volte, come una moneta
si incendiava un pezzo di sole tra le mani.Io ti ricordavo con l’anima stretta
da quella tristezza che tu mi conosci.Allora dove eri?
Tra quali genti?
Che parole dicendo?
Perché mi arriva tutto l’amore d’un colpo
quando mi sento triste e ti sento così lontana?Cadde il libro che sempre si prende nel tramonto
e come un cane ferito ai miei piedi rotolò la mia cappa.Sempre, sempre ti allontani nelle sera
dove corre il tramonto cancellando statue*******************
Hemos perdido aun este crepúsculo, Pablo Neruda
Hemos perdido aun este crepúsculo.
Nadie nos vio esta tarde con las manos unidas
mientras la noche azul caía sobre el mundo.He visto desde mi ventana
la fiesta del poniente en los cerros lejanos.A veces como una moneda
se encendía un pedazo de sol entre mis manos.Yo te recordaba con el alma apretada
de esa tristeza que tú me conoces.Entonces, dónde estabas?
Entre qué gentes?
Diciendo qué palabras?
Por qué se me vendrá todo el amor de golpe
cuando me siento triste, y te siento lejana?Cayó el libro que siempre se toma en el crepúsculo,
y como un perro herido rodó a mis pies mi capa.Siempre, siempre te alejas en las tardes
hacia donde el crepúsculo corre borrando estatuas.
Quando lei non c’è il tramonto diventa triste
Ancora abbiamo perso questo tramonto è una poesia di Pablo Neruda descrive le sensazioni che si provano quando “manca” la persona che si ama.
Una poesia d’amore in cui il poeta descrive la tristezza dovuta a questa lontananza, una distanza che purtroppo molti innamorati sono costretti a vivere. C’è la malinconia della persona che non c’è e non ci sarà più.
Le conseguenze sono immediate, quel tramonto che simboleggia il momento di massima vitalità e pienezza del giorno, prima che arrivi l’oscurità della notte, si trasforma in un momento di grande sofferenza interiore non potendo vivere con la persona cara.
Pablo Neruda vede il momento che segna il calare del sole e che annuncia la sera, come “la festa del tramonto sui monti lontani”, ed è un’immagine molto intensa e triste, a cui ne seguono altre ancora più belle.
Il sole fa dei giochi di luce, ognuno dei quali rievoca ricordi e la lontananza.
Ancora abbiamo perso questo tramonto è composta da sette strofe in cui l'”io lirico” dell’autore è l’unica voce e per tutto il poema parla alla sua amata.
La solitudine del poeta e la mancanza di “lei”, abbiamo detto sono i temi più importanti di questa poesia.
Fin dalla prima strofa, Pablo Neruda si rammarica di non essere stato con la sua amata al tramonto, “Abbiamo perso questo crepuscolo ancora/ Nessuno ci ha visto questa sera con le mani unite”.
È importante notare che il tramonto simboleggia in tutte le venti poesie d’amore e in una canzone di disperazione il momento di massima vitalità e pienezza del giorno prima dell’arrivo dell’oscurità della notte, il che dà maggiore importanza al lamento del poeta.
Inoltre, la parola “ancora” indica che questo non è il primo crepuscolo che non condividono, come sarà confermato verso la fine della poesia.
Dopo aver descritto come ha osservato il tramonto nella sua solitudine e aver confermato la sua tristezza, Pablo Neruda chiede all’amata dove fosse, con chi, a dire quali parole, mentre lei non era con lui.
Qui è evidente il bisogno di possesso del poeta, che non è solo sopraffatto dalla tristezza di non aver condiviso il crepuscolo con lei, ma anche dalla gelosia per il fatto che lei non sia con lui.
Alla fine della quinta strofa, Pablo Neruda si interroga sul rapporto tra amore e possesso:
Perché mi arriva tutto l’amore d’un colpo
quando mi sento triste e ti sento così lontana?
ma non riesce a trovare risposta. Infine, la lirica afferma ciò che accenna nella prima strofa:
Sempre, sempre ti allontani nelle sera
dove corre il tramonto cancellando statue
La sua amata non c’è nel momento più importante della giornata, quello in cui l’amore dovrebbe raggiungere l’estasi: il tramonto.
D’altra parte, “corre cancellando le statue” funziona come metafora per affermare che il crepuscolo spazza via tutto, elimina con la sua passione dal presente ciò che il tempo ha costruito.
In conclusione, si può affermare che il dolore dell’io lirico consiste nel non condividere con l’amata il momento di maggiore passione della giornata, quello in cui conta solo il presente, mentre lei lo condivide con altre persone (o così lui immagina).
La separazione rompe l’armonia con la natura circostante
Ancora abbiamo perso questo tramonto rende evidente il concetto di separazione in modo ancora più forte. Quell’attimo che dovrebbe essere di grande romanticismo, in cui le emozioni degli amanti si fondono con la natura che li circonda, offre effetti diametralmente opposti.
Gli effetti strepitosi della natura finiscono per generare l’effetto contrario a quello desiderato. Un momento di gioia e di vita, si trasforma in malinconia e tristezza.
Nel finale della poesia Pablo Neruda si sente come un “cane ferito”, impotente di fronte all’essere costretto a rimanere lontano dalla sua amata.
Molto suggestiva l’immagine finale con cui si chiude la poesia. L’allontanamento dell’amata è paragonato al crepuscolo che “corre cancellando statue”, ovvero porta ombra e poi oscurità cancellando tutto.
Come il crepuscolo, così la donna amata si allontana dal poeta ogni volta che egli fissa il tramonto.