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“Anche tu sei l’amore”, la poesia di Pavese dedicata a una donna ordinariamente straordinaria

"Anche tu sei l'amore. Sei di sangue e di terra". Con questi potenti versi, Cesare Pavese racconta di una amore terreno, impastato di verità.

Anche tu sei l’amore” è un’appassionata lirica che Cesare Pavese scrisse nel 1946 per una donna che gli faceva battere il cuore in modo diverso dal solito. La donna e il sentimento cantati in questi versi, infatti, raccontano di un legame realistico e reale, terreno, non idealizzato.

“Anche tu sei l’amore” di Cesare Pavese

“Anche tu sei l’amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.

Hai sussulti e stanchezze,
hai parole – cammini
in attesa. L’amore
è il tuo sangue – non altro”.

A chi è dedicata “Anche tu sei l’amore”

“Anche tu sei l’amore” è stata composta da Cesare Pavese il 23 giugno 1946, con una dedica che lascia dedurre chi sia la destinataria del componimento.

La T.T. menzionata dall’autore potrebbe infatti essere Teresa Motta, che fu collaboratrice di Pavese all’Einaudi di Roma.

Teresa, raccontata nei diari dello scrittore come “Ter”, è molto diversa dalla donna irraggiungibile che è protagonista di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Lo si comprende leggendo questa poesia così potente.

“Anche tu”

Potente, ma in modo diverso rispetto alle altre poesie d’amore concepite dalla penna e dal cuore di Pavese.

Perché, se dovessimo definire il fil rouge che alberga nella poesia, diremmo che si tratta di una componente straordinariamente terrena, di una passione impastata di sangue, di terra, di ordinarietà.

Com’è ordinario quell’anche che apre i versi, insieme alle similitudini della prima strofa. Stanca come gli altri, in attesa come gli altri, insicura come gli altri. Figlia e madre d’amore, come tutti noi.

Cesare Pavese

Cesare Pavese (1908-1950) è senza ombra di dubbio uno degli autori più importanti della letteratura italiana, uno scrittore e poeta che merita di essere scoperto e apprezzato anche dai lettori contemporanei.

Considerato uno degli interpreti più significativi del Novecento, l’autore di “Anche tu sei l’amore” ha raccontato nei suoi romanzi e nelle sue poesie, molte delle quali pubblicate postume, la realtà popolare e contadina, ma con uno sguardo sempre rivolto altre letterature europee. Fu tra i primi a interessarsi alla letteratura statunitense, di cui fu anche traduttore.

Dove leggere le poesie di Cesare Pavese

Tutta l’opera poetica di Cesare Pavese è oggi raccolta in un unico volume, dal titolo “Poesie“, edito da Bur. Attraverso questo libro, che meriterebbe di abitare in tutte le case dei lettori italiani, si può scoprire forse più che nei romanzi, l’anima dell’autore piemontese, che ha avuto una vita ricca di avvenimenti, amori, idee e sofferenze.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi…”: è questo, forse, il verso più scolpito nell’immaginario dei lettori di Pavese, che non è stato solo un grande scrittore, saggista e traduttore, ma anche e prima di tutto un poeta. I versi lo accompagnano per tutta la vita – da Lavorare stanca a Poesie del disamore – e lasciano un’impronta inconfondibile nella letteratura del Novecento.

Nelle poesie di Pavese ritroviamo l’inquietudine, le ossessioni, la solitudine, la solidarietà con i “compagni” e l’amore evocato con sensuale malinconia: il suo demone, insomma, che affiora nelle pagine dei diari e che testimonia di un rapporto tra arte e vita unico come quello tra il paesaggio e l’umanità marginale che lo abita.

Sono versi che si staccano dal panorama dei contemporanei, superano il simbolismo per rifugiarsi in una semplicità talvolta quasi oggettiva, capace di indagare il quotidiano esaltandone la superficie ruvida, con concessioni musicali e cadenze dialettali.

Questa antologia ce li propone per la prima volta accompagnati da annotazioni critiche, restituendoci la forza e il nitore di quella che Calvino ha definito “una delle voci più isolate della poesia contemporanea”.

Dalla sinossi del libro

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