MILANO – Forse non tutti sanno che la vera madre di San Valentino, la festa degli innamorati, non è altri che una business woman americana, Esther Howland. Fu lei per prima, nel 1836 ad avere l’idea di creare delle valentine dal bellissimo design, biglietti d’auguri che gli innamorati si inviano in occasione di San Valentino, costruendo un vero impero economico e consacrando per sempre un’usanza dedicata all’amore di coppia.
Le valentine
Le valentine erano già diffuse in Europa già dal quindicesimo secolo, e per gli inizi dell’1800 rappresentavano un’abitudine consolidata. Anche in America esisteva una tradizione simile, ma le valentine americane avevano un taglio più comico che romantico, spesso contenevano insulti o commenti maliziosi, venivano inviate anonimamente per prendersi in giro.
Nata nel 1828 nel Massachusetts, Esther Howland apparteneva una famiglia agiata, proprietaria di un’azienda che produceva libri di testo e carta intestata. Poco dopo aver preso il diploma di liceo, ricevette per la prima volta una valentina europea da parte di un collega del padre. Rimase stupefatta dalla grazia e dalla delicatezza di quella valentina e intuì una possibilità di successo economico per sé. Era infatti convinta di poter produrre valentine altrettanto belle, ma a un prezzo decisamente più conveniente.
Si mise all’opera, chiedendo al padre di poter dedicare il terzo piano di casa loro alla preparazione delle valentine. Commissionò al fratello un grosso ordine di carta, cartoncini e materiali vari, e assunse alcune ragazze del luogo per confezionare i biglietti. Ebbe un immediato successo: il pubblico americano non aveva mai visto delle valentine così belle, decorate con pizzi, carta velina, ornamenti, volant, disegni. L’originalità del design e l’attenzione all’aspetto tattile dei biglietti d’auguri diventarono il suo marchio distintivo:
Nessun altro produttore di valentine era riuscito a capire prima di quel momento il potenziale della comunicazione tattile per trasmettere un sentimento complesso.
Una donna di successo
Nonostante nel 1866 subì un infortunio al ginocchio, la Howland continuò il suo lavoro da imprenditrice e nel 1904, quando morì, lasciò una cospicua eredità come artista e pioniera di un business commerciale di gran successo.
Via: Time