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8 cose che non sapete sulla 8×03 di Game of Thrones

La terza puntata dell'ottava stagione di Game of Thrones ha lasciato tutti a bocca aperta. Ecco 8 cose che non sapevate su questo episodio

MILANO – Domenica alle 3 di notte è andata in onda la terza puntata dell’ottava stagione di Game of Thrones, The battle of Winterfell. Un episodio mozzafiato della durata di un’ora e venti, in cui le armate di Westeros si scontrano contro l’esercito dei morti guidato dal Re della Notte. Ecco 8 cose che non sapevate su una delle puntate più epiche della storia televisiva.

11 settimane di riprese sotto zero

Un episodio da record sotto tutti i punti di vista. The battle of Winterfell è stata girata in 55 giorni di riprese, tutte notturne, a temperature rigidissime che arrivavano fino ai -14 gradi, nella neve, nella terra e nel fango (no, non erano effetti speciali). Un’esperienza faticosissima per tutti i membri del cast e dell’entourage, che però si sono detti entusiasti e consapevoli di aver creato qualcosa che non si era mai visto nella storia della cinematografia. A riprese concluse, i produttori hanno ringraziato tutto lo staff: “Quando tra un anno dieci milioni di persone guarderanno questo episodio non sapranno quanto avrete faticato, quanto eravate stanchi mentre lavoravate a temperature sotto zero. Capiranno, però, di stare guardando qualcosa che non era mai stato fatto prima”

Diversi generi in una puntata

1 ora e venti di battaglia senza interruzioni rischia di far calare la tensione negli spettatori. Per ovviare al problema, il regista Miguel Sapochnik ha deciso di dividere l’episodio in tre grandi momenti, ciascuno ascrivibile a un genere narrativo differente: thriller, horror, action film. La prima parte dell’episodio è un thriller, il cui elemento chiave è la suspense. C’è silenzio e attesa, la tensione è palpabile. Nell’oscurità completa il nemico è invisibile, si percepisce il fremito di paura nell’esercito di Westeros. L’arrivo di Melisandre e la vana carica dei Dothraki non fanno altro che incrementare il senso di pericolo imminente. La lunga scena di Arya all’interno del castello, invece, è ispirata alle movenze dei film horror: l’ambiente claustrofobico della biblioteca e dei suoi corridoi, la ragazza sola contro gli zombie. L’ultima parte, infine, è un vero e proprio film d’azione: l’esercito dei non-morti ha invaso il castello e torme di zombie (più un drago) stanno sopraffacendo le armate guidate da Jon Snow in una lotta senza quartiere. Miguel Sapochnik si è ispirato dichiaratamente alla battaglia del Fosso di Helm ne Il Signore degli Anelli – Le due torri.

Maisie Williams è diventata ambidestra

Arya Stark è la protagonista indiscussa della terza puntata dell’ottava stagione di Game of Thrones. L’attrice Maisie Williams (1998) ha cominciato ad allenarsi con un anno di anticipo per il combattimento contro l’esercito dei non-morti che costituisce il preludio al suo scontro con il Re della Notte. Una curiosità che non tutti sanno è che per interpretare meglio il personaggio di Arya, che nei libri di Martin è mancina, Maisie Williams ha imparato a combattere perfettamente anche con la sinistra pur essendo destrorsa. Ora è ambidestra.

La morte del Re della Notte

La morte del Re della Notte costituisce il culmine della battaglia di Winterfell. Proprio quando tutti i personaggi sono quasi sopraffatti dai nemici, Arya in un colpo solo stermina l’esercito dei non-morti uccidendone il capitano. Quasi tutte le teorie dei fan volevano che fosse Jon Snow a sconfiggere il signore dell’oscurità, e la puntata stessa sembra essere costruita per questo scopo: lo scontro tra i due a cavallo dei draghi, e successivamente Jon che cerca di farsi strada tra i gli zombie nel castello, presumibilmente per raggiungere il Night King. I produttori, però, ammettono di aver volutamente depistato i fan per tutto questo tempo: sapevano già che Arya sarebbe stata la prescelta da circa tre anni.

Samwell Tarly, eroe umano

Uno dei momenti più toccanti della puntata è quando Samwell Tarly, nel mezzo della battaglia, si lascia sopraffare dalla paura e comincia a piangere. Questo momento è assolutamente autentico, come raccontano i produttori nel video making-of dell’episodio: l’attore John Bradley è davvero scoppiato in lacrime, talmente era immedesimato nelle emozioni del suo personaggio.

Lyanna Mormont vs il gigante

La piccola Lyanna è un’altra delle protagoniste donne della terza puntata dell’ottava stagione di Game of Thrones. In origine il suo personaggio doveva comparire nell’intera serie soltanto per una scena, ma vista la tempra e l’abilità recitativa di Bella Ramsey (2003) i registi hanno deciso di dare più spazio al suo personaggio e di offrirle una morte onorevole ed eroica. La scena della sua lotta con il gigante ha anche un chiaro rimando alla scena di Harry Potter e la pietra filosofale, quando Hermione Granger affronta il troll nei bagni.

“Not today”

“Cosa diciamo al Dio della Morte?”, chiede Melisandre ad Arya Stark sulle mura di Winterfell. La risposta di Arya è coraggiosa: “Non oggi”. I fan avranno subito riconosciuto la natura della citazione. Sono le stesse parole che il maestro di combattimento Syrio Forel dice ad Arya prima di salvarle la vita dalle guardie dei Lannister, subito dopo la morte di Ned Stark.

La profezia di Melisandre

Lady Melisandre riprende nell’episodio la profezia che aveva fatto ad Arya in passato: “Vedo dell’oscurità in te e in quella oscurità ci sono degli occhi che mi fissano. Occhi scuri, occhi azzurri, occhi verdi. Occhi che tu farai chiudere per sempre”.  Ora la profezia si è avverata parzialmente: gli occhi azzurri sono quelli del Night King, gli occhi castani sono quelli di alcuni dei membri della sua lista di nemici. E gli occhi verdi? Potrebbero essere quelli della Regina di Approdo del Re, Cersei Lannister. Aspettiamo di vedere cosa accadrà.

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