Avete mai sentito l’espressione “Vittoria di Pirro”? Probabilmente si e alcuni di voi forse non hanno colto appieno il senso di questo modo di dire e il riferimento storico a cui deve il suo significato. Scopriamo quindi di seguito l’origine e il significato dell’espressione “Vittoria di Pirro“.
Il significato di Vittoria di Pirro
Una vittoria di Pirro o vittoria pirrica è una battaglia vinta a un prezzo troppo alto per il vincitore. Si parla di “Vittoria di Pirro” quando il riferimento è a un successo che ha portato scarsi risultati. Anche se è di norma associata a una battaglia militare, il termine è per analogia utile negli affari, nella politica, nella giurisprudenza o nello sport per descrivere una lotta dove il vincitore ne esca sostanzialmente male.
Questo modo di dire che resiste al tempo si riferisce a Pirro, che sconfisse i Romani a Eraclea nel 280 a.C. e ad Ascoli Satriano nel 279 a.C. Tali vittorie costarono però al re dell’Epiro perdite così gravi da essere paragonate a vere e proprie disfatte e alla fine si rivelarono infatti del tutto inutili.
L’aneddoto storico
Questo modo di dire che resiste al tempo si riferisce a Pirro, re dell’Epiro, sovrano e condottiero che sconfisse i Romani a Eraclea nel 280 a.C. e ad Ascoli Satriano nel 279 a.C., ma le iniziali vittorie gli costarono grandi perdite e si rivelarono inutili dal punto di vista dell’esito finale dello scontro che lo vide sconfitto; nel 275 a.C. infatti Pirro venne definitivamente sconfitto a Maleventum (che i Romani ribattezzarono per
l’occasione Beneventum).
Di seguito il commento di Plutarco a quelle crudeli battaglie, con riferimento in particolare alla battaglia di Ascoli:
“Gli eserciti si separarono; e, da quel che si dice, Pirro rispose a uno che gli esternava la gioia per la vittoria che un’altra vittoria così e si sarebbe rovinato. Questo perché aveva perso gran parte delle forze che aveva portato con sé, quasi tutti i suoi migliori amici e i suoi principali comandanti”.
Secondo il resoconto dello storico Orosio, la frase che sarebbe stata pronunciata dopo la battaglia di Eraclea (combattuta da Pirro stesso e considerata ante litteram perché il concetto di vittoria pirrica nacque a seguito della battaglia di Ascoli Satriano, svoltasi l’anno seguente) suonava così:
“Ne ego si iterum eodem modo vicero, sine ullo milite Epirum revertar.”
(latino)“Un’altra vittoria come questa e me ne torno in Epiro senza più nemmeno un soldato.”
(italiano)
L’espressione “Vittoria di Pirro” torna più volte nel linguaggio letterario: ecco di seguito un esempio, tratto dal libro di Francis Scott Fitzgerald “Tenera è la notte”.
«E con vostra meraviglia, si trattava di una battaglia come tutte le altre» rispose Dick, con lo stesso tono formale. Ci pensò su. «O scegli qualcosa di facile o ottieni una vittoria di Pirro oppure sei spacciato e rovinato… siamo una triste eco proveniente da un muro rotto.»
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