“Ma il coccodrillo come fa?”. In tantissimi hanno cantato questa canzone, senza mai avere la risposta, che in fondo esiste. Così come a molti è capitato di scoprire di non conoscere la giusta definizione, in italiano corretto, dei versi degli animali.
Se quelli degli animali domestici sono relativamente facili da ricordare, il problema nasce quando si tratta di individuare il verbo o il sostantivo esatto che definisce il verso degli animali selvatici, degli insetti, dei rettili o dei pesci.
Non a caso, per scrivere questo articolo, si è voluto, consapevoli dei limiti anche di chi scrive, andare in profondità, scomodare i dizionari e verificare ogni fonte per offrire risposte precise e, speriamo, sorprendenti.
Per costruire un elenco approfondito dei versi degli animali sono state consultate le principali fonti lessicografiche italiane: Treccani, De Mauro, Zingarelli, Garzanti, GRADIT, insieme a materiali dell’Accademia della Crusca e a glossari zoologici storici.
L’obiettivo non è soltanto insegnare “come si dice”, ma mostrare quanto l’italiano sia capace di nominare il mondo con precisione, poesia e rispetto.
I versi degli animali nella lingua italiana
Dietro ogni suono del mondo animale si nasconde una parola precisa, che racconta non solo il comportamento delle specie, ma anche la ricchezza e la sensibilità della lingua italiana.
Alcuni verbi e sostantivi sono familiari, come “abbaiare” o “miagolare”. Altri, invece, riportano a un lessico dimenticato, o meglio poco conosciuto: rantegare, landire, pulpare.
Conoscere questi termini significa non solo usare l’italiano corretto, ma anche riscoprire delle parole, dei verbi, dei nomi ormai andati in disuso e molte volte utilizzate solo nelle comunità scientifiche.
Ecco la lista dei versi degli animali divise in varie categorie per meglio sistematizzare la ricerca svolta.
I versi degli animali domestici
Iniziamo con gli animali che vivono tra le pareti di casa o nel cortile domestico.
1. Il cane
Abbaia (verbo) e il suo suono è l’abbaiare o l’abbaio (sostantivo).
Esempio: Il cane abbaia forte appena sente il campanello.
2. Il gatto
Miagola e produce il miagolio.
Esempio: Il miagolio del gatto riempie la casa nelle sere d’estate.
3. Il criceto
Squittisce e il suo verso è lo squittio.
Esempio: Dal suo rifugio arrivava un leggero squittio.
4. Il coniglio
Squittisce e il suo verso è lo squittio.
Esempio: Il coniglio squittisce quando è spaventato.
5. Il pappagallo
Gracchia e il suo verso è il gracchiare.
Esempio: Il pappagallo gracchia imitando la voce del padrone.
6. Il canarino
Gorgheggia e il suo verso è il gorgheggio.
Esempio: Il gorgheggio del canarino accompagna la colazione.
7. Il pesce dell’acquario
Non ha versi udibili, ma comunica con vibrazioni e movimenti.
Esempio: I pesci si muovono in silenzio, ma “parlano” tra loro senza bisogno di suoni.
8. Il porcellino d’India
Pigola e il suo verso è il pigolio.
Esempio: Il porcellino d’India pigola felice quando riceve il cibo.
I versi degli animali della fattoria
I protagonisti dei campi e delle stalle, da cui nascono molti detti popolari. Ecco i loro versi.
9. La mucca
Muggisce e il suo suono si chiama muggito.
Esempio: Dalla stalla arrivava il muggito profondo delle mucche.
10. Il bue
Muggisce e il suo verso è il muggito.
Esempio: Il muggito del bue risuonava nella campagna silenziosa.
11. Il cavallo
Nitrìsce e il suo verso è il nitrito.
Esempio: Il cavallo nitrìsce impaziente prima della corsa.
12. L’asino
Raglia e il suo verso è il raglio.
Esempio: L’asino raglia all’alba rompendo il silenzio del borgo.
13. La pecora
Bela e il suo verso è il belato.
Esempio: Dal pascolo si sentiva il belato del gregge.
14. La capra
Bela e il suo verso è il belato.
Esempio: Il belato della capra risuonava tra i muretti a secco.
15. Il maiale
Grugnisce e il suo verso è il grugnito.
Esempio: Il maiale grugnisce contento nel fango.
16. Il gallo
Canta e il suo verso è il canto o il chicchirichì.
Esempio: Il canto del gallo segna l’inizio del giorno.
17. La gallina
Chioccia e il suo verso è il chiocciare.
Esempio: La gallina chioccia richiamando i pulcini.
18. Il pulcino
Pigola e il suo verso è il pigolio.
Esempio: Dal nido proveniva il pigolio dei piccoli appena nati.
19. L’oca
Starnazza e il suo verso è lo starnazzo.
Esempio: L’oca starnazza rumorosamente appena vede un estraneo.
20. L’anatra
Starnazza e il suo verso è lo starnazzo o il quaquarìo.
Esempio: L’anatra starnazza felice nello stagno.
21. Il tacchino
Gloglòtta e il suo suono è il gloglottìo.
Esempio: Il tacchino gloglottava gonfiando il petto.
I versi degli animali selvatici
Dalla foresta alla savana, ecco i versi più potenti o curiosi della natura.
22. Il lupo
Ulula e il suo verso è l’ululato.
Esempio: Il lupo ulula alla luna nel silenzio del bosco.
23. Il leone
Ruggisce e il suo suono è il ruggito.
Esempio: Il ruggito del leone riecheggia nella savana.
24. La tigre
Ruggisce e il suo verso è il ruggito.
Esempio: La tigre ruggì tra gli alberi della giungla.
25. Il cervo
Bramisce e il suo suono è il bramito.
Esempio: Il bramito del cervo annuncia l’autunno nei boschi.
26. Il capriolo
Rantega o abbaia e il suo verso è il rantego o l’abbaio.
Esempio: Dal fitto della foresta giunse l’abbaio del capriolo.
27. Il cinghiale
Grugnisce o grufola e il suo verso è il grugnito o il grufolio.
Esempio: Il cinghiale grufolava cercando radici nel terreno.
28. La volpe
Guaisce o guaiola e il suo verso è il guaito.
Esempio: La volpe guaiola tra gli alberi in cerca del compagno.
29. L’orso
Ruglia e il suo verso è il ruggito o il mugghio.
Esempio: L’orso ruglia spaventando ogni creatura attorno.
30. L’elefante
Barrisce e il suo verso è il barrito.
Esempio: Il barrito dell’elefante attraversa la pianura africana.
31. Il rinoceronte
Brontola e il suo verso è il brontolio.
Esempio: Il rinoceronte brontola infastidito dal caldo.
32 L’ippopotamo
Muggisce e il suo verso è il mugghio.
Esempio: L’ippopotamo muggiva pigramente dentro il fiume.
33. La giraffa
Landisce e il suo verso è il landito.
Esempio: La giraffa landiva con un suono basso e profondo.
34. La iena
Ride e il suo verso è la risata.
Esempio: La iena ride con un suono stridulo e inquietante.
35. La scimmia
Urla o farfuglia e il suo verso è l’urlo o il farfuglio.
Esempio: Le scimmie urlano tra i rami, comunicando in modo vivacissimo.
36. Il pipistrello
Stridula e il suo verso è lo stridìo.
Esempio: Nel buio si udì lo stridìo dei pipistrelli.
37, Il furetto
Potpotta e il suo verso è il potpotìo.
Esempio: Il furetto potpotta felice durante il gioco
I versi degli uccelli e dei volatili
Dai canti melodiosi agli stridii più acuti, la lingua italiana riserva termini precisi anche per gli uccelli di ogni specie.
38. Il passero
Cinguetta e il suo verso è il cinguettio.
Esempio: Dal tetto arrivava il cinguettio dei passeri.
39. Il merlo
Fischia e il suo verso è il fischio.
Esempio: Il merlo fischiava annunciando la sera.
40. L’usignolo
Gorgheggia e il suo verso è il gorgheggio.
Esempio: L’usignolo gorgheggiava nel buio con voce cristallina.
41. La rondine
Garrisce e il suo verso è il garrito.
Esempio: Le rondini garrivano sopra i tetti in primavera.
42. Il gufo
Bubola e il suo verso è il bubolio.
Esempio: Il gufo bubola nella notte silenziosa.
43. La civetta
Chiurla e il suo verso è il chiurlìo.
Esempio: La civetta chiurlava tra le rovine antiche.
44. Il corvo
Gracchia e il suo verso è il gracchiare.
Esempio: Il corvo gracchiava sopra il campanile.
45. La gazza
Ciarla e il suo verso è il ciarlìo.
Esempio: La gazza ciarlava tra i rami del giardino.
46. La colomba
Tuba e il suo verso è il tubìo.
Esempio: Le colombe tubavano teneramente sul balcone.
47. Il picchio
Ticchetta e il suo verso è il ticchettìo.
Esempio: Si sentiva il ticchettìo del picchio sul tronco d’albero.
48. Il gabbiano
Stride e il suo verso è lo strido.
Esempio: Sul molo si udiva lo strido dei gabbiani.
49. L’aquila
Stride e il suo verso è lo strido.
Esempio: L’aquila strideva alta nel cielo limpido.
50. Il pavone
Urla o paupula e il suo verso è l’urlo o il paupulìo.
Esempio: Il pavone paupulava fiero nel giardino reale.
51. Lo struzzo
Muggisce o soffia, e il suo verso è il muggito o il soffio.
Esempio: Lo struzzo muggiva a bassa voce nella pianura africana.
52. L’avvoltoio
Pulpa e il suo verso è il pulpare.
Esempio: L’avvoltoio pulpa con suoni gutturali mentre si avvicina alla preda.
53. Il cuculo
Cucùla e il suo verso è il cucù.
Esempio: Dal bosco si sentì il cucù del cuculo.
I versi degli insetti
Minuscoli ma musicali: i versi degli insetti sono tra i più antichi suoni naturali imitati dall’uomo.
54. L’ape
Ronza e il suo verso è il ronzio.
Esempio: Le api ronzano tra i fiori di lavanda.
55. Il calabrone
Bombisce e il suo verso è il bombìo.
Esempio: Il bombìo del calabrone si sente anche a metri di distanza.
56. La mosca
Ronza e il suo suono è il ronzio.
Esempio: Una mosca ronzava fastidiosa nella stanza.
57. La zanzara
Zufola o ronza e il suo verso è il ronzio.
Esempio: La zanzara zufolava vicino all’orecchio disturbando il sonno.
58. Il grillo
Frinisce e il suo verso è il frinìo.
Esempio: Il frinìo dei grilli accompagnava la notte d’estate.
59. La cicala
Canta o frinisce e il suo suono è il canto o il frinìo.
Esempio: Le cicale cantano tra gli ulivi nel caldo pomeriggio.
60. La cavalletta
Frinisce e il suo verso è il frinìo.
Esempio: Si udiva il frinìo delle cavallette tra l’erba alta.
I versi dei rettili e degli anfibi
Freddi e silenziosi, ma non muti: anche il loro linguaggio ha nomi precisi.
61. Il serpente
Sibila e il suo suono è il sibilo.
Esempio: Dal cespuglio proveniva il sibilo minaccioso del serpente.
62. Il cobra
Sibila e il suo suono è il sibilo.
Esempio: Il cobra sibilava allargando il cappuccio velenoso.
63. Il biacco
Soffia e il suo verso è il soffio.
Esempio: Il biacco emise un soffio improvviso.
64. La tartaruga
Soffia e il suo suono è il soffio.
Esempio: La tartaruga emetteva un soffio appena percettibile.
65. Il coccodrillo
Brontola e il suo verso è il brontolio.
Esempio: Il coccodrillo brontolava a fauci chiuse.
66. La rana
Gracida e il suo suono è il gracidio.
Esempio: Dallo stagno saliva il gracidio delle rane.
67. Il rospo
Crocchia o gracida e il suo verso è il crocchio o il gracidio.
Esempio: Il rospo crocchiava tra le erbe umide della palude.
I versi degli animali marini
Nel silenzio degli abissi anche le gli animali marini hanno i loro versi. Ecco i suoni degli abitanti del mare.
68. Il delfino
Fischia e il suo verso è il fischio.
Esempio: I delfini fischiano per comunicare tra loro.
69. La balena
Canta e il suo suono è il canto.
Esempio: Il canto della balena si propaga per chilometri sotto il mare.
70. Il granchio
Crepita e il suo verso è il crepitìo.
Esempio: Il granchio crepitava muovendo le chele sulla sabbia.
71. Il pinguino
Grida e il suo suono è il grido.
Esempio: Il pinguino grida per richiamare il compagno nel gelo antartico.
72. Il leone marino
Ruggisce o muggisce, e il suo verso è il ruggito o il mugghio.
Esempio: Il leone marino ruggiva sulla roccia chiamando il suo branco.
73. L’orca
Fischia e vocalizza, e il suo verso è il fischio o il canto.
Esempio: L’orca fischiava sott’acqua, comunicando con il suo gruppo a grande distanza.
74. La foca
Abbaia o mugghia, e il suo verso è l’abbaio o il mugghio.
Esempio: La foca abbaia giocando tra le onde o richiama i piccoli con un suono gutturale.
Una lista viva, come la lingua
Questo elenco non vuole essere un punto d’arrivo, ma una tappa di un piccolo “safari linguistico” che continuerà nel tempo, esplorando e aggiungendo nuovi animali, nuovi suoni, nuovi vocaboli.
La lingua, come la natura, è viva e in continua evoluzione: muta, si arricchisce, si perfeziona.
Se conoscete altri versi, termini particolari o espressioni locali che meritano di essere ricordate, potete contattarci per segnalarli: contribuiranno a rendere sempre più completa e pulsante questa raccolta.
Perché anche l’italiano, in fondo, è un meraviglioso ecosistema da custodire.
