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Verba volant, scripta manent: origine e significato del proverbio latino

Nonostante la semplicità del suo significato apparente, questa frase porta con sé tanta storia e differenti concezioni del mondo: Verba volant, scripta manent.

L’espressione latina Verba volant, scripta manent si traduce letteralmente con “le parole volano, gli scritti rimangono”. È una locuzione che affonda le sue radici nella tradizione romana e si ritiene derivi da un discorso di Caio Tito al Senato.

Verba volant, scripta manent: Origine e significato storico

Nella sua forma originale, verba volant, scripta manent aveva un significato differente rispetto a quello con cui viene comunemente intesa oggi. In un’epoca, quella romana, in cui la maggior parte della popolazione era analfabeta, si sottolineava il potere della parola orale. Le “parole volanti” non venivano considerate come effimere, bensì come potenti strumenti di diffusione, capaci di viaggiare di bocca in bocca e raggiungere ampie platee. A testimonianza di ciò, Omero nelle sue opere descriveva spesso i messaggi orali come “parole alate” (epos pteroton), a indicare la loro capacità di spiccare il volo e diffondersi.

Gli scritti, invece, pur avendo il vantaggio della permanenza, venivano visti come statici, destinati a rimanere immobili e spesso inaccessibili alla maggior parte delle persone. In questa prospettiva, la locuzione metteva in evidenza la potenza della parola parlata rispetto a quella scritta, un’idea che risuonava in una società dove la comunicazione orale era prevalente e fondamentale per la trasmissione delle informazioni.

Il significato moderno: la permanenza dello scritto

Con il passare del tempo, la diffusione dell’alfabetizzazione e l’evoluzione delle tecnologie di scrittura, l’interpretazione di Verba volant, scripta manent ha assunto una connotazione opposta. Oggi, la frase viene usata per enfatizzare il valore della scrittura come mezzo di documentazione e prova. Le parole orali, infatti, sono soggette all’oblio o alla reinterpretazione, mentre gli scritti rimangono come testimonianze tangibili, offrendo una garanzia di chiarezza e immutabilità.

Questo nuovo significato si collega alla pratica, ancora oggi diffusa, di mettere “nero su bianco” quando si vuole formalizzare un accordo o lasciare una testimonianza. In ambito giuridico, ad esempio, la scrittura di contratti, testamenti o dichiarazioni ha un valore imprescindibile, poiché fornisce una base solida e inoppugnabile, riducendo al minimo il rischio di ambiguità o contestazioni.

L’ambivalenza di questa locuzione ci invita a riflettere su due aspetti fondamentali della comunicazione umana: da un lato, l’energia e la diffusione immediata della parola orale; dall’altro, la permanenza e la solidità della scrittura. Entrambe hanno i loro punti di forza e i loro limiti.

La parola orale è dinamica, emotiva, immediata. Permette l’interazione diretta, trasmette sentimenti e si adatta al contesto in cui viene pronunciata. Tuttavia, proprio per la sua natura effimera, può essere fraintesa, dimenticata o distorta nel tempo. La scrittura, al contrario, fissa un pensiero, un’idea, una decisione, rendendola accessibile anche a distanza di anni o secoli. Ma proprio questa immobilità può diventare un limite: un testo scritto non può adattarsi al cambiamento del contesto culturale o sociale.

Applicazioni moderne e tecnologie digitali

Nell’era digitale, il concetto di Verba volant, scripta manent ha acquisito nuovi livelli di complessità. Oggi, con l’avvento di strumenti come i social media, le parole scritte possono volare con la stessa rapidità delle parole orali, diffondendosi su scala globale in pochi secondi. Tuttavia, queste “parole digitali” non sempre godono della permanenza e della solidità associate alla scrittura tradizionale. Post, tweet e messaggi possono essere modificati o cancellati, lasciando spazio a una nuova forma di effimerità.

Nonostante ciò, l’enorme quantità di informazioni archiviata online rende anche più difficile sfuggire alle parole scritte. E-mail, chat e post sui social possono essere recuperati e utilizzati come prove, ribadendo l’importanza della scrittura come documento incontrovertibile.

Verba volant, scripta manent ci ricorda l’importanza di bilanciare il potere della parola orale con quello della scrittura. In una società sempre più interconnessa, è essenziale essere consapevoli delle implicazioni di entrambi i mezzi di comunicazione. Le parole volano, diffondono idee e creano legami immediati, ma la scrittura è il mezzo che garantisce che ciò che è stato detto non venga dimenticato, distorto o perso.

L’antica saggezza romana racchiusa in questa locuzione ci invita a riflettere sul ruolo della comunicazione nella nostra vita. Che si tratti di parole pronunciate o scritte, entrambe lasciano un segno, seppur in modi diversi. Le parole possono volare, diffondere idee e ispirare, ma è solo attraverso la scrittura che possiamo dare loro un posto fisso nella memoria collettiva dell’umanità.

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