Le vacanze estive continuano a rappresentare una priorità per la maggior parte degli italiani, che pur di non rinunciare al piacere di viaggiare scelgono di risparmiare con costanza durante tutto l’anno. Secondo un recente studio Revolut, infatti, 4 italiani su 10 dichiarano di avere un conto dedicato su cui risparmiano appositamente durante l’anno per pagarsi le ferie (ad adottare questa strategia sono in primis gli under 24 e i 35-44enni, entrambi al 46%) . Tra le altre strategie più “popolari” per pagare le vacanze figurano il posticipo dei pagamenti tramite la carta di credito (20%) e l’accumulo di miglia o punti fedeltà (12%).
Questa tendenza, tuttavia, non si limita solo alla dimensione economica, ma coinvolge anche quella culturale e linguistica: sui social media, ad esempio, si fanno largo nuove espressioni linguistiche legate al risparmio ed alla gestione delle finanze personali – diventate veri e propri trend che raccontano un rapporto più consapevole e rilassato con il denaro.
Le espressioni linguistiche legate al risparmio da conoscere e usare durante le vacanze estive
In vista del periodo più caldo per le vacanze e le partenze degli italiani, Babbel e Revolut hanno indagato il rapporto tra soldi e tabù, evidenziando come stia cambiando il modo in cui si parla del risparmio, soprattutto tra le nuove generazioni.
Dal “budget ad alta voce” al “sistema D”: il vocabolario estivo del risparmio
Gli esperti linguistici di Babbel hanno individuato ed analizzato le principali espressioni linguistiche dal mondo che descrivono nuovi modi per risparmiare soldi:
● loud budgeting: letteralmente “risparmiare ad alta voce”, è un trend nato recentemente su TikTok che invita a parlare apertamente delle proprie scelte finanziarie, senza vergogna o sensi di colpa. Declinare inviti ad eventi come feste e cene fuori, che possono mettere a rischio la “salute” del proprio conto in banca, non è più visto come qualcosa di cui giustificarsi, ma come un gesto di consapevolezza. Si incoraggiano così le persone ad esprimere con trasparenza le proprie possibilità economiche al punto che il loud budgeting si sta sempre di più affermando come una vera e propria forma di empowerment economico.
● project Pan: diffusosi nella community social di appassionati di bellezza, è una sfida che propone di terminare tutti i prodotti beauty acquistati prima di comprarne di nuovi, dalla skincare all’haircare fino al make-up. L’obiettivo è quello di “hitch the pan” ovvero di “toccare il fondo metallico” delle confezioni, promuovendo un approccio più consapevole ai consumi. Sebbene sia applicato generalmente a questo settore, il principio alla base di Project Pan può estendersi a molti altri ambiti della vita quotidiana – dalla moda alla cucina, passando per la lettura e gli hobby creativi – trasformandosi in una vera e propria filosofia di consumo responsabile.
● no-spend challenge: letteralmente “sfida senza spese”, consiste nel non spendere soldi per un periodo di tempo definito – come un giorno, una settimana o un mese – limitandosi alle sole spese essenziali. L’obiettivo, oltre ovviamente a risparmiare, è quello di acquisire una maggiore consapevolezza sulle proprie abitudini di consumo ed imparare a distinguere i veri bisogni dagli acquisti impulsivi. Questa sfida, diventata popolare sui social, viene spesso condivisa per generare senso di comunità attorno a uno stile di vita più responsabile e minimalista.
● cash stuffing: tornato virale negli ultimi mesi su TikTok e conosciuto in passato come “cash envelope method”, è una modalità di risparmio che prevede di prelevare contanti e suddividerli in buste dedicate ciascuna ad una categoria di spesa (come il tempo libero o le spese di casa). È un sistema utile a ridurre gli acquisti impulsivi poiché, una volta terminati i soldi della busta, non si dovrebbe più spendere nulla per quella categoria.
● système D: traducibile come “sistema D” da “débrouillardise” (“ingegnosità”), è l’abilità delle persone di cavarsela con ciò che si ha a disposizione, nonostante i vincoli materiali, trovando spesso soluzioni pratiche e creative. In questo senso, si tratta di una forma di risparmio attivo, dove l’obiettivo non è solo spendere meno, ma anche massimizzare l’uso delle risorse esistenti: si riutilizza, si ripara, si reinventa.
● soft saving: è un approccio al risparmio che privilegia la gradualità, senza rinunce immediate o sacrifici estremi. A differenza di altre strategie economiche, il soft saving si concentra infatti su piccoli accorgimenti quotidiani che, sommati nel tempo, permettono di accumulare una cifra significativa senza sentirne il peso. Questo metodo mette al centro il benessere e la qualità della vita nel presente, senza però trascurare la sicurezza finanziaria futura.
● もったいない (mottinai): non traducibile con una sola parola in italiano, indica un profondo senso di dispiacere per lo spreco. Secondo alcune teorie, questo concetto è ancorato nell’animismo giapponese, che sostiene che ogni cosa ha una propria anima ed esprime il rammarico per non aver utilizzato appieno e quindi valorizzato i propri oggetti; si tratta quindi di una sintesi perfetta dell’umiltà e del contegno tipico della cultura giapponese.
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Come e perché si risparmia oggi: le nuove abitudini finanziarie degli italiani
Alla luce dei nuovi trend sul risparmio, i dati di Revolut approfondiscono il tema e permettono di evidenziare le principali motivazioni che spingono gli italiani a mettere da parte denaro, i momenti dell’anno in cui si risparmia di più e le situazioni in cui, invece, si è più propensi a superare il budget.
In un contesto economico incerto, gli italiani stanno ridefinendo le proprie priorità finanziarie, cercando un equilibrio tra la necessità di sentirsi al sicuro e il desiderio di concedersi esperienze che arricchiscono la vita, come una vacanza. Si risparmia principalmente per garantirsi una maggiore tranquillità finanziaria (56%), per costituire un fondo di emergenza (36%) e, al terzo posto, per viaggiare (30%) – segno che, oggi, le vacanze non sono più percepite come un lusso, ma come un investimento nel proprio benessere mentale e nella propria felicità. In particolare, è gennaio il mese in cui si risparmia di più, forse anche sull’onda dei buoni propositi per l’anno nuovo .
Non mancano però i “colpi di testa”: il 14% degli italiani ha speso più del previsto o si è indebitato per una vacanza, dichiarando che ne è valsa la pena – una percentuale che sale al 21% tra la Gen Z, la corte generazionale con il dato più elevato. Solo il 5% afferma di averlo fatto e di essersene pentito, mentre il 22% racconta di essere andato vicino a sforare il budget, ma di essersi fermato in tempo. Tuttavia, la maggioranza dei rispondenti (58%) si dichiara più cauta, sostenendo che nessuna vacanza vale il rischio di compromettere la propria stabilità finanziaria.
Come si spende quanto si è risparmiato?
Dopo aver analizzato come gli italiani risparmiano in vista delle vacanze, può essere interessante capire come spendono i propri soldi una volta in viaggio. La maggior parte degli italiani continua a partire soprattutto ad agosto e dicembre, con la fascia d’età tra i 25 e i 34 anni (late Millennial) che si conferma la più propensa a spendere: una conferma, dallo scorso agosto dove hanno speso il 120% in più rispetto ai 35-44enni (early Millennial) e il 111% in più rispetto alla Gen Z .
In generale, il 67% della spesa complessiva degli italiani all’estero si concentra in dieci Paesi – tra i quali spiccano Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti, oltre alle destinazioni europee più classiche. Cresce tuttavia la voglia di esplorare anche altre mete, come Argentina, Sri Lanka e Giappone che stanno vivendo una notevole impennata; anche il Sud-est asiatico e alcune regioni dell’America Latina stanno assistendo ad un afflusso di spesa italiana, come emerge dal Global Travel Spending Report di Revolut.