“Ti compra chi non ti conosce”: avete mai sentito questo modo di dire? Si, lo ammettiamo: non è tanto diffuso al giorno d’oggi. Si tratta, comunque di un’espressione idiomatica della nostra lingua che merita di essere conosciuta e, perché no, anche rivalutata. Scopriamone l’origine e il significato.
Perché si dice “Ti compra chi non ti conosce”
Il significato di questo modo di dire è abbastanza intuitivo: vuole dire “ti dà fiducia solo colui che non ti conosce”. Si capisce, quindi, che viene usato in maniera dispregiativa nei confronti del proprio interlocutore, quando pare tutto tranne che una persona affidabile. Ma da dove trae origine questa curiosa espressione? Scopriamolo di seguito.
La storia dietro all’origine del modo di dire
L’espressione “ti compra chi non ti conosce” si rifà a una storiella popolare di autore ignoto. Si racconta, dunque, di un certo villano, Cuccumella, ingenuo e credulone, il quale un giorno, mentre attraversava un bosco in compagnia del suo asino, ebbe la sventura di imbattersi in due ladroni. Questi sciolsero il somaro, poi, mentre il primo portava via l’animale, l’altro si legò la corda al collo e s’incamminò dietro a Cuccumella.
Quando il pover’uomo si voltò, non vedendo più la sua bestia, chiese spiegazioni al furfante legato con la capezza e si sentì rispondere che lui era un ex galeotto appena uscito di galera. Per aver commesso un reato gravissimo era stato condannato a incarnarsi in un somaro per un anno e un giorno. «Carissimo Cuccumella», disse il furbo ladrone, «proprio ora finisco di scontare la mia pena, lasciami andare, ti scongiuro». L’ingenuo contadino ebbe pietà e lasciò libero il lestofante.
Dopo qualche giorno Cuccumella si recò al mercato del paese per acquistare un altro somaro e fra i moltissimi asini “in mostra” riconobbe
il proprio compagno che gli era stato rubato. Convinto del fatto che si trattasse della stessa persona caduta ancora una volta nel peccato, si avvicinò all’orecchio del somaro e sussurrò: «Ci sei caduto di nuovo! Hai commesso qualche altro reato. Ti sta bene. La lezione non ti è bastata? Ora stai fresco, perché io non ti compro davvero. Tanto peggio per te! Ti può comprare solo chi non ti conosce!».
Modi di dire col verbo “comprare”
A proposito di “acquisti”: ne approfittiamo per presentarvi un altro modo di dire con protagonista il verbo “comprare. Si tratta dell’espressione “Comprare una cosa per quattro palanche”. Non sappiamo se questo modo di dire sia ancora in uso dato che le palanche sono in disuso. La locuzione, corrispondente a quella più moderna per quattro soldi si adoperava, un tempo, per mettere in evidenza il fatto che si
era riusciti ad acquistare qualcosa di prezioso a bassissimo prezzo.
Il detto si riferiva, soprattutto, a coloro che erano costretti a svendere un bene per quattro palanche a tutto vantaggio dell’acquirente. La palanca era, infatti, una moneta di pochissimo valore in uso in alcune regioni del nostro Paese, tra le quali la Repubblica Veneta. Sotto il profilo prettamente etimologico la moneta in oggetto, che era di rame, non ha nulla a che vedere con la “palanca” latina, cioè con una grossa trave, ma ha mutuato il nome dallo spagnolo blanca (bianca).
Il libro su questo e altri modi di dire
“Ti compra chi non ti conosce” ed espressioni idiomatiche sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.
Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.