Utilizzare le parole โscrivaniaโ o โscrittoioโ equivale a dire la stessa cosa? A rispondere al curioso dilemma ci prova Fausto Raso, giornalista specializzato in problematiche linguistiche e responsabile della rubrica โPerchรฉ si diceโ. Ecco di seguito il suo intervento.
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La differenza
I sostantivi scrittoio e scrivania – anche se i vocabolari ci smentiscono – non sono lโuno sinonimo dellโaltro; non si โpotrebberoโ, quindi, adoperare indifferentemente. Il primo termine indica lo studio, la stanza, cioรจ, dove si scrive. Deriva, infatti, dal tardo latino โscriptoriumโ, di qui lโitaliano antico โscrittorioโ. Lo โscriptoriumโ, dunque, era la sala del convento dove i frati amanuensi copiavano i manoscritti. La scrivania, invece, indica il tavolino, la tavola, il mobile per scrivere ed รจ un denominale provenendo da โscrivanoโ, il โtavolino dello scrivanoโ. Dovremmo dire, per tanto, volendo essere particolarmente pedanti, rispettando l’etimologia, โche il dr Pasquali si รจ recato nello scrittoio per prendere gli occhiali dimenticati sulla scrivaniaโ.
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Altri casi simili
A costo di attirarci le ire di qualche โlinguista dโassaltoโ (e ce ne sono a iosa), vogliamo mettere in evidenza il fatto che – a nostro modo di vedere – gli aggettivi โadeguatoโ ed โequoโ, nonostante la stretta parentela etimologica, non si possono considerare โperfettamenteโ sinonimi. Adopereremo lโaggettivo adeguato quando sta per โproporzionatoโ: occorre dargli un risarcimento adeguato (proporzionato) al danno subรญto. Useremo โequoโ quando questโaggettivo significa โgiustoโ, โragionevoleโ: tutti, per il loro lavoro, hanno diritto a unโequa (giusta) retribuzione. Scriviamo queste noterelle perchรฉ abbiamo letto, su un giornale locale, che โgli avvocati hanno chiesto al tribunale di dare una pena equa allโatrocitร del delittoโ. Ancora ridiamo.
Fausto Raso