Si tratta di uno di quei dubbi che sorgono quando si scrive e allora si interroga chi si ha vicino per avere conferma se si scriva se stesso o sé stesso. Facciamo un po’ di chiarezza.

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Se stesso o sé stesso? La presunta regola
In molti pensano di conoscere la regola secondo la quale il “se” non debba essere accentato quando è accompagnato da “stesso” o “medesimo”. Invece il “sé” pronome riflessivo deve essere accentato quando usato da solo e non accompagnato da “stesso” o “medesimo”. Questa differenza sarebbe dettata dalla necessità di distinguere il “se” pronome riflessivo dalla congiunzione “se” con la quale, altrimenti, finirebbe confuso.
Alcuni dizionari invece riportano l’espressione “sé stesso” e “sé medesimo”, nella forma accentata, sulla base che il “sé” pronome sia sempre tonico nonostante sia accompagnato da “stesso” o “medesimo”, asserendo che il pronome “sé” richieda sempre l’accento.
A sostegno di entrambe le forme, possono farsi esempi sia di illustri poeti che di esperti di grammatica, da Dante a Serianni.

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Cosa dice la Crusca
Sul punto è intervenuta l’Accademia della Crusca già nel 2007, sostenendo che non ci sia una regola specifica in un senso o nell’altro e che è corretto dire sia sé medesimo che se medesimo. La Crusca ha citato in tal senso precedenti illustri come Manzoni che utilizza entrambe le forme nei suoi scritti. L’Accademia conclude invitando gli insegnanti, nella valutazione degli elaborati scolastici, a non considerare errata nessuna delle due forme.