16 proverbi sulle donne e modi di dire che creano discriminazione di genere

24 Novembre 2024

Scopri quali sono i proverbi sulle donne e i modi di dire sessisti da non utilizzare nel nostro linguaggio perché sostengono la discriminazione.

16 proverbi sulle donne e modi di dire che creano la popolare discriminazione di genere

Nella lingua italiana e nei dialetti delle nostre regioni ci sono proverbi sulle donne e modi di dire sessisti che meriterebbero di essere rivisti e magari non pronunciati perché contribuiscono a generare discriminazione nei confronti delle donne.

In occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, abbiamo voluto fare una ricerca dei proverbi e modi dire sulle donne che ci ha permesso di poter individuare quelli che meriterebbero di essere eliminati dal nostro scrivere, parlare, agire.

Bisogna prendere coscienza che il linguaggio contribuisce a creare cultura, a generare stereotipi e sostenere modi di pensare e di agire che possono essere dannosi e pericolosi. Ecco perché molti proverbi e modi di dire dovrebbero essere aggiornati, trasformati, reinterpretati.

Per fortuna i tempi cambiano, la culture si evolvono e allo stesso modo il linguaggio dovrebbe seguire lo stesso percorso. Ciò che nasceva all’interno di una cultura dominata dal maschilismo non merita in nessun modo di essere riproposto in una società che crede nel valore più alto della civiltà.

I proverbi e i modi di dire sessisti, che affondano le loro origine nel lontano passato, purtroppo danno sostegno ad un malcostume che merita di essere eliminato.

I proverbi sulle donne che creano discriminazione

Ecco alcuni esempi di sessismo in proverbi che meriterebbero di trovare una nuova formulazione.

1. Nottata persa e figlia femmina!

2. Chi dice donna dice danno

3. Donna al volante pericolo costante

4. Dove son donne e gatti, son più parole che fatti

5. La donna è come il melone, in mezzo a cento ne esce buona una sola

6. La bontà di una donna, il vento e la buona sorte, durano poco

7. Donna ridarella, o santa o puttanella

8. La donna deve avere tre m: matrona in strada, modesta in chiesa, massaia in casa

9. Donne, asini e noci vogliono mani atroci

10. Mogli e buoi dei paesi tuoi

11. Pane e botte fan la moglie e i figli belli

12. Le parole son femmine e i fatti maschi

13. Essere donna con le palle

14. La Bionda Colpisce, La Mora Rapisce, La Rossa Gioisce

15. Chi porta i pantaloni

16. Donne e motori, gioie e dolori

I modi di dire sessisti nascono in epoca antica

Molti modi di dire e proverbi sono nati nell’ambito di una cultura antica, patriarcale, che relegava la donna a ruoli confinati spesso alla casa, alla gestione domestica, alla procreazione.

Il predominio maschile faceva leva anche su una presunta superiore forza biologica dell’uomo rispetto alla donna. Tutte logiche che oggi ci spingono a pensare che molti modi di dire proverbi meriterebbero di avere un’evoluzione o una trasformazione.

Andrebbero conservati nel museo della lingua solo per esplicitare e raccontare una cultura che oggi non c’è più e che si porta dietro solo le false convinzioni di uomini che purtroppo sono sempre più deboli e non in grado di confrontarsi con una forza del femminile che merita rispetto assoluto.

Mutiamo il dominio maschile partendo dal linguaggio

“Il dominio maschile sulle donne è la più antica e persistente forma di oppressione esistente”. Le parole del sociologo e filosofo francese Pierre Bourdieu mirano dritto al centro.

Ha addirittura dedicato un libro dal titolo che non lascia dubbi Il Dominio Maschile. Bourdieu avverte che l’ordine delle cose non è un ordine naturale contro il quale non si possa far nulla.

È piuttosto una costruzione mentale, una visione del mondo con la quale l’uomo appaga la sua sete di dominio. Una visione talmente esclusiva che le stesse donne, che ne sono le vittime, l’hanno integrata nel proprio modo di pensare e nell’accettazione inconscia di inferiorità.

Per riprendere il pensiero del grande studioso ciò a cui assistiamo è una condizione che merita di avere una reazione concreta ed immediata sia da parte maschile che femminile.

Bisogna avere il coraggio di cambiare. Il linguaggio che adottiamo e ilm significato che diamo allo stesso possono dare un valido contributo per mutare ciò che la cultura ha molte volte fatto diventare normale ciò che invece non lo è.

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