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Perché si dice… ‘Fare orecchie da mercante’

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle origini storiche e gli aneddoti che si celano dietro le espressioni che usiamo quotidianamente durante la vita di tutti i giorni. Oggi vi spieghiamo l'origine dell'espressione 'fare orecchie da mercante'.

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle origini storiche e gli aneddoti che si celano dietro le espressioni che usiamo quotidianamente durante la vita di tutti i giorni.

Oggi vi spieghiamo l’origine dell’espressione ‘fare orecchie da mercante‘.

 

La locuzione è attestata nell’italiano scritto sin dal secolo XIV e viene usata per indicare quanlcuno che non presta attenzione, finge di non sentire ciò che torna comodo.

 

Questa forma di interessata, falsa sordità era generalmente attribuita ai mercanti, nelle affollate e rumorose fiere paesane di un tempo. L’espressione a livello letterario la si ritrova nei Promessi sposi manzoniani. Nel quarto capitolo, Manzoni presenta la figura del padre di Lodovico (colui che, presi i voti, diverrà fra’ Cristoforo), un mercante che «aveva rinunziato al traffico, e s’era dato a viver da signore», badando a far dimenticare di aver praticato quell’attività, che sentiva ormai come «una gran vergogna». Dunque – racconta il Manzoni – un giorno, al termine di uno dei banchetti che il padre di Lodovico era solito apparecchiare per numerosi festanti convitati, egli «andava stuzzicando, con superiorità amichevole, uno di que’ commensali, il più onesto mangiatore del mondo. Questo, per corrispondere alla celia, senza la minima ombra di malizia, proprio col candore di un bambino, rispose: – eh! io fo l’orecchio del mercante -».

(Fonte: Dizionario dei modi di dire)

 

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