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Le 18 parole più antipatiche della lingua italiana

Suddivisi tra sostantivi e aggettivi, scopri le parole più antipatiche secondo gli italiani. Anglicismi, neologismi e parole utilizzate troppo spesso che molti preferirebbero evitare di ascoltare

La lingua italiana è ricca di parole ed aggettivi che si possono usare in diversi contesti: dalle occasioni formali come a lavoro a quelle più informali con amici a parenti. Spesso però ci capita di ascoltare, o peggio essere costretti a dire, parole ed espressioni che non ci stanno simpatiche ma che, a causa di fattori esterni, siamo obbligati a proferire noi stessi o sentire da altri.

Abbiamo quindi chiesto ai nostri lettori su Facebook quali fossero le parole più antipatiche della nostra amata lingua italiana. Da notare che spesso tale antipatia non è dovuta al significato di alcune parole, ma all’eccessivo uso, spesso fuori contesto, che se ne fa.

Ecco di seguito le risposte più ricorrenti tra parole ed aggettivi considerati antipatici.

Le 10 parole più antipatiche della lingua italiana

Resilienza
Tra le parole più antipatiche della lingua italiana troviamo la resilienza, un termine più volte citato nei commenti e che ha raggiunto il suo “apice” nell’utilizzo durante la pandemia (sarà forse per quello che non si vuole più sentirla?). Questa parola, che per i pochi che non lo sapessero indica in psicologia la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà, viene criticata perché usata spesso senza cognizione di causa.

Inclusione
Ecco un altro temine del quale si abusa nell’utilizzo. Il tema dell’inclusione è molto sentito e, di per sé, questa parola ha una valenza estremamente positiva. Ciò che però non piace è il suo eccessivo utilizzo, spesso fuori contesto, che porta a pensare che questo termine sia troppo usato, perdendo di conseguenza la sua valenza positiva.

Empatia
Discorso simile alle parole precedenti lo possiamo applicare anche alla parola empatia. Il suo uso, anzi abuso come qualcuno ha sottolineato, porta questo bellissimo termine ad uno sminuire della sua valenza.

Buongiornissimo
Questa parola, che riprende la classica formula di saluto e d’augurio che si rivolge durante la mattinata nell’incontrarsi, è diventata virale con l’espressione “Buongiornissimo, caffè?” che ha accompagnato diversi meme diventati virali sui social e nelle chat private. Ma, come tutti i tormentoni, se ripetuti troppe volte rischiano di non essere più simpatici ed avere un effetto contrario.

Apericena
Nata dalla fusione di aperitivo e cena, questa parole è un neologismo che identifica un aperitivo effettuato come sostituto della cena o prima di essa, basato soprattutto su degustazioni di cibi e bevande. La parola risulta antipatica soprattutto ai cultori della gastronomia italiana, che preferiscono la sera utilizzare parole più classiche come aperitivo o cena, senza mischiare le due cose in un ibrido che, molte volte, non accontenta nessuno (sia dal punto di vista linguistico che culinario).

Tolleranza
Questa parola, molto usata nell’attualità, indica un atteggiamento di rispetto o di indulgenza nei riguardi dei comportamenti, delle idee o delle convinzioni altrui, anche se in contrasto con le proprie. Perché risulta dalle parole più antipatiche? Secondo alcuni è dovuta al fatto che “sembra far presupporre di essere in una condizione di superiorità rispetto al ‘tollerato’ ”

Attenzionare
Questo termine deriva dal linguaggio burocratico e si riferisce a qualcosa, o qualcuno, che è sottoposto all’attenzione, al controllo di qualcuno, in particolar modo dell’autorità giudiziaria o delle forze dell’ordine. già di per sé antipatica come parola di per sé, ad aumentarne il dissenso sicuramente il fatto di utilizzare questo termine anche nel linguaggio quotidiano e in contesti diversi da quello burocratico.

Gli anglicismi a tutti o costi o, ancora peggio, italianizzati
“Menzione d’onore” per la categoria degli anglicismi, ovvero tutti quei termini inglesi che vanno a sostituire senza motivo quelli italiani, specialmente in ambito professionale. Alcuni esempi? Dress code al posto di Abbigliamento, Business al posto di Affari e il termine Spoilerare, termine inglese italianizzato che deriva da spoiler e viene usato al posto di “anticipare rovinando l’effetto sorpresa”.

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Gli 8 aggettivi più antipatici della nostra lingua

Fotonico
Sui dizionari il termine “fotonico” viene definito con il suo significato scientifico di “relativo ai fotoni”, ovvero l’energia della radiazione elettromagnetica. Col tempo, l’aggettivo fotonico è uscito fuori dal lessico scientifico, anche grazie ad alcune opere popolari di fantascienza, ed è stato utilizzato per definire armi incredibili e strumenti strabilianti. Oggi l’aggettivo fotonico viene utilizzato come iperbole per definire qualcosa di incredibile, strabiliante: ma non era meglio utilizzare questi aggettivi?

Importante
Di per sé non sarebbe un aggettivo antipatico, ma lo diviene, ci viene segnalato, quando questo aggettivo viene associato a quantità, volume, peso, altezza o gravità.

Semplice
Altro aggettivo comune ma che diviene antipatico a seconda dell’uso è “semplice” quando viene utilizzato con accezione dispregiativa, come se fosse il sinonimo di “misero”.

Iconico
Avete mai sentito un personaggio definito “iconico”? Ecco spesso nella pratica questo aggettivo, che proviene dalla parola Icona, sacra per definizione, viene spesso forzatamente usato anche e soprattutto fuori contesto al posto di “simbolico”. Se tutto diventa iconico, cosa ci resta di veramente sacro?

Super
Altro caso di aggettivo abusato che diventa di conseguenza antipatico. Quante volte abbiamo sentito l’aggettivo “super” usato a caso davanti a qualsiasi parola? Se tutto risulta super, cosa ci rimane di veramente eccezionale?

Virale
Questo termine, che deriva dal lessico medico col significato di “derivante da virus”, ha contagiato (è proprio il caso di dirlo) anche i nuovi mezzi di comunicazione di massa, dove qualcosa o qualcuno diventano virali se riescono a diffondersi in modo particolarmente veloce e capillare. L’antipatia di questo aggettivo, oltre all’origine che ci riporta ai tempi della pandemia, è dovuta al fatto che questo aggettivo viene accostato a personaggi o azioni che diventano virali ma senza una validità oggettiva o un apprezzamento diffuso.

Propedeutico
Questo aggettivo veniva usato prevalentemente in ambito scolastico per indicare qualcosa di preparatorio allo studio di una disciplina. Dal suo contesto originario è poi partito un abuso dell’utilizzo di tale aggettivo in diverse situazioni: dallo sport al lavoro, “propedeutico” è diventato un aggettivo molto usato, la cui antipatia probabilmente è dovuta anche alla sua pronuncia che ha poco di dolce o musicale.

Simpatico
Aggettivo (stando alla definizione dei dizionari) estremamente positivo, ma che non sempre nella pratica risulta esserlo. quanti non hanno mai detto rivolgendosi a qualcuno con sarcasmo “Sei proprio simpatico…”. Altra accezione negativa di questo aggettivo è quando nutri interesse per una persona ma lei ti definisce solo “simpatico, nulla di più…” Per non perdere quindi la valenza positiva di questo aggettivo, suggeriamo di utilizzarlo solo nella sua accezione positiva, e di essere più diretti con il proprio interlocutore quando si vuole indicare la propria antipatia o la mancanza d’interesse.

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