Il latino ed i latinismi sono parte integrante della nostra lingua italiana e del nostro comunicare quotidiano, anche se non ce ne rendiamo conto.
Oltre ad utilizzare parole ed espressioni immutate dal latino abbiamo, esistono migliaia di parole italiane che hanno origine latina: secondo quanto riportato sul sito Treccani, la componente latina costituisce il 52% circa del vocabolario di base dell’italiano e rappresenta il suo nucleo originario più conservativo e antico. Delle circa 35.000 parole di etimo latino, quelle ereditarie sono appena 4574 (pari al 14%), quelle attinte dal latino in epoche diverse oltre 30.000 (pari all’86%) (De Mauro 2005: 131).
Scopri le 10 parole in latino entrate nel linguaggio quotidiano
12 parole della lingua italiana che in pochi sanno sono latine
Questo accade perché la lingua italiana è una lingua neolatina, ovvero deriva dal latino. A distanza di oltre 2000 anni da quando il latino veniva parlato dalle persone, non possiamo quindi non considerare il fatto che molte parole che utilizziamo siano di origine latina. Ciò che invece molti ignorano è il fatto che ci sono diverse parole che sembrano state rielaborate prendendo suffissi o radici di parole latine, mentre in realtà si tratta di parole latine a tutti gli effetti.
Se, ad esempio, parole come “curriculum” o “auditorium” sono chiaramente latine, ce ne sono altre che non destano alcun sospetto ma che in realtà sono prese così come erano dalla lingua originaria latina. Scopriamole di seguito:
Agenda
Questa parola, utilizzata per indicare il celebre taccuino con pagine datate in cui si segnano gli impegni quotidiani e le attività da svolgere, deriva dal latino agenda, più precisamente dal gerundivo neutro plurale di agĕre, che significa “fare”.
Audio
La parola così scritta in latino corrisponde alla prima persona singolare del verbo audire e significa letteralmente “io sento, io ascolto”. In italiano la parola oggi indica il suono che un dispositivo emette o trasmette, la percezione acustica che se ne ha all’esterno.
Capsula
La parola, che deriva dal latino capsŭla come diminutivo della parola capsa, ovvero cassettina, viene usato in lingua italiana per indicare l’involucro di un farmaco, con accezioni diverse in base al campo di utilizzo della parola.
Cellula
In lingua italiana, questa parola viene utilizzata per indicare l’unità fondamentale di un organismo, oppure l’elemento di base di una struttura clandestina, oppure lo scompartimento di una nave. In latino, la parola “cellŭla” era il diminutivo di cella e significava “cameretta”.
Ferramenta
La parola in italiano viene usata principalmente per indicare il negozio in cui si vendono arnesi di ferro. Nel latino medievale la parola ferramenta non era altro che il plurale di ferramentum e indicava anche in quel caso oggetti e attrezzi di ferro.
Lavabo
Questa parola corrisponde in latino al futuro del verbo “lavare”. In Italiano, indica la bacinella dove il prete si lavava le mani prima di dir messa, anche se di recente è sdoganato anche l’uso della parola come sinonimo di lavandino.
Libellula
Nel latino classico, la parola libellula indicava una piccola bilancia; essa, infatti, era il diminutivo di libella (“livella”) che a sua volta era diminutivo di “libra”, ovvero bilancia. In Italiano il termine è usato per indicare gli insetti dalle lunghe ali trasparenti. Perché questi tipi di insetti vengono chiamati così? Perché essi in volo tengono le ali orizzontali, proprio come i piatti di una bilancia in equilbrio.
Quota
Questa parola, che in italiano indica la parte spettante o dovuta di una somma globale, deriva dal latino “quota (pars)” che significa “quanta (parte)”, a sua volta derivante dal femminile della parola “quotus” che significa “quanto, in qual numero”
Replicare
Questo verbo transitivo italiano, che significa ripetere, riprodurre, rispondere, deriva dall’omonimo corrispondente latino che significa “piegare di nuovo” (in latino la parola “plicare” significa piegare).
Rubrica
In italiano, usiamo la parola rubrica per indicare l’elenco di nomi e indirizzi. In latino la parola rubrīca significa “ocra rossa”, derivante di ruber (“rosso”). Il motivo? In passato si usava scrivere con l’inchiostro rosso il titolo delle leggi, dei libri.
Sosia
Curioso l’aneddoto legato a questa parola, che in italiano indica una persona che somiglia molto ad un’altra. In latino, Sosia era il nome del servo di Anfitrione nella commedia Amphitruo di Plauto (e quindi dell’Amphitryon di Molière); di lui Mercurio prende l’aspetto, generando equivoci e scene comiche.
Video
Così come per “audio”, la parola corrisponde in latino alla prima persona singolare del presente indicativo verbo “videre”, che significa “vedere”. In italiano, la parola indica la parte visiva di un filmato o lo schermo che permette di vedere immagini.