I 10 modi di dire italiani che il mondo ci invidia

14 Aprile 2025

In occasione della Giornata del Made in Italy in cui si celebra la creatività e l’eccellenza italiana, scopriamo i principali modi di dire italiani che tutti all'estero ci invidiano.

I 10 modi di dire italiani che il mondo ci invidia

L’Italia è un Paese ricco di unicità ed eccellenze capaci di renderci orgogliosi di essere nati lungo “lo Stivale”. Una di queste eccellenze è sicuramente la lingua italiana, ricca di particolarità e unicità che vengono apprezzate anche al di fuori dei confini nazionali. A dimostrarlo sono le diverse frasi, espressioni idiomatiche e modi di dire italiani che in tutto il mondo ci invidiano.

I modi di dire italiani che tutto il mondo ci invidia

Dal 2024, il 15 aprile si celebra la Giornata del Made in Italy, voluta per rendere omaggio, promuovere e celebrare la creatività e l’eccellenza italiana. Quale migliore occasione per celebrare l’orgoglio italiano all’estero se non quello di scoprire i principali modi di dire che ci invidiano all’estero?

Il sito del Babbel ha pubblicato sul suo sito la lista d’oro delle espressioni italiane che tutto il mondo ci invidia. Scopriamo quali sono.

 

Stare con le mani in mano

Questa espressione si usa nei confronti di una persona che non sta lavorando mentre tutti quelli attorno a lui si danno da fare. Difficilmente all’estero troveranno un italiano fermo con le mani in mano: siamo o no la nazione celebre per il suo modo di gesticolare e muovere le mani mentre si parla?

 

Non ci piove

“Non ci piove” è un’espressione idiomatica che significa “è certo”, “è ovvio”, “non ci sono dubbi”. Il modo di dire italiano viene usato per indicare che qualcosa è sicuro o che non ci sono rischi. La lingua italiana è la più bella al mondo? Su questo “non ci piove”…

 

Mandare a quel paese

Altra espressione idiomatica unica nel suo genere, “mandare al quel paese” è una formula che si usa per indicare, con toni non troppo accesi, il fatto di non essere d’accordo con qualcuno che vale la pena “allontanare” almeno concettualmente. Parente di “mandare al diavolo” e altre espressioni meno eleganti, si tratta di uno di quei modi di dire italiani che all’estero ci invidiano per il tono elegante con cui è possibile manifestare il proprio dissenso verso qualcuno.

 

Piove sul bagnato

Quando le cose sembra andare male, continueranno a farlo ancora per molto. Nasce così l’espressione “piove sul bagnato”, per indicare una serie di episodi negativi che si susseguono in maniera consecutiva. L’espressione si una anche per indicare qualcosa di positivo che ingiustamente accade a qualcuno, come un miliardario che vince alla lotteria: è proprio il caso di dire, quindi, “piove sul bagnato”.

 

Acqua in bocca!

Si tratta di una locuzione italiana che significa “tenere la bocca chiusa”, usata per chiedere di non rivelare un segreto o una notizia. È un modo di dire colloquiale usato per suggerire a una persona di mantenere il silenzio.

Secondo il lessicografo Pirro Giacchi, autore del “Dizionario del vernacolo fiorentino” (1878), l’origine è da ricondurre alla storia di una donna devota ma dalla lingua lunga e maligna: questa in confessionale pregò il prete di aiutarla a trovare una soluzione impedendole di peccare. Il religioso le fornì una boccetta d’acqua di pozzo, e suggerì alla donna di versare alcune gocce in bocca ogni qual volta sentisse la necessità di parlar male degli altri. La donna fece come prescritto e ottenne il risultati desiderato: davvero un espediente miracoloso…

 

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Pietro torna indietro

Avete mai usato questa espressione quando avete prestato qualcosa a qualcuno, temendo di non ricevere più indietro l’oggetto prestato? Si tratta di una delle espressioni idiomatiche più celebri della lingua italiana che spesso basta sottintendere il nome “Pietro” per suggerire al proprio interlocutore il fatto di desiderare che ciò che viene prestato torni indietro il prima possibile.

 

Chiodo scaccia chiodo

Paese di artigiani e di creativi, non poteva mancare tra i modi di dire italiani invidiati all’estero questo “chiodo schiaccia chiodo”. Questa espressione si usa per invitare qualcuno ad andare avanti dopo una delusione, magari sostituendo ciò che si faceva prima con qualcosa di simile.

Di solito, si usa questo modo di dire dopo una delusione d’amore, quando per dimenticare la persona amata si consiglia di sostituirla presto con un’altra, o almeno tentare di farlo.

 

Non avere peli sulla lingua

Espressione intraducibile all’estero, ma che rende benissimo l’idea tanto da essere invidiata fuori dai confini italiani. Si usa questo modo di dire per indicare una persona schietta e diretta, che dice le cose come stanno, senza filtri e senza mediazioni, anche a discapito della sensibilità altrui.

L’espressione idiomatica allude all’idea di parlare senza ostacoli, come se non ci fossero peli sulla lingua che intralciano.

 

Avere un diavolo per capello

“Avere un diavolo per capello” è un modo di dire che significa essere molto irritati, arrabbiati o di pessimo umore. L’espressione idiomatica richiama l’idea di avere in testa dei diavoli che tirano i capelli, suscitando di conseguenza disappunto e nervosismo.

Forse sta proprio in questo l’eccezionalità di questi modi di dire: proprio nel fatto di riuscire simbolicamente, attraverso la breve descrizione fisica di gesti e azioni, a richiamare un concetto, uno stato d’animo, un modo di essere universalmente riconoscibile.

 

Il cavallo di battaglia

Nulla a che fare con combattimenti o l’ippica: questa espressione idiomatica si usa per riferirsi a qualcosa che una persona o un gruppo usano ripetutamente e con successo, come un pezzo di repertorio o un’abilità specifica.

Si tratta di un’espressione usata soprattutto in ambito musicale: non a caso, il suo equivalente in inglese è “signature song” e si utilizza per indicare tutte quelle canzoni famose riconducibili ad un determinato cantante o gruppo musicale, il cui ascolto iniziale genera immediatamente reazioni positive.

 

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