Lingua italiana: si dice e si scrive “il wi-fi” o “la wi-fi”?

20 Ottobre 2025

Scopriamo assieme qual è, per le norme della lingua italiana, il genere della parola inglese "wi-fi", se maschile o femminile.

Lingua italiana: si dice e si scrive "il wi-fi" o "la wi-fi"?

Tra i numerosi forestierismi che la lingua italiana ha accolto nel corso degli ultimi decenni, “Wi-Fi” occupa un posto particolare. È una parola ormai onnipresente, legata alla nostra quotidianità digitale: connessioni di casa, reti pubbliche, telefoni, computer, persino frigoriferi “intelligenti”. Eppure, nonostante la sua diffusione capillare, il termine continua a generare un dubbio linguistico tutt’altro che marginale: si dice “il Wi-Fi” o “la Wi-Fi”?

Il quesito non è banale, perché tocca uno dei nodi più complessi della grammatica italiana contemporanea: l’attribuzione del genere ai prestiti stranieri. L’inglese, lingua di origine di Wi-Fi, non conosce il genere grammaticale, e ciò impone all’italiano — che invece lo prevede obbligatoriamente — di scegliere tra maschile e femminile. La scelta, come vedremo, non è né univoca né arbitraria, ma frutto di una serie di meccanismi linguistici, storici e percettivi.

Lingua italiana: tra tecnologia e analogia

Il termine Wi-Fi nasce negli anni ’90 come marchio commerciale. Secondo l’Oxford Dictionary, deriva da wireless (“senza fili”) più un secondo elemento -fi, aggiunto per analogia con hi-fi (high fidelity, cioè “alta fedeltà”). Si tratta dunque di una formazione artificiale, non di una vera abbreviazione di Wireless Fidelity, come molti credono erroneamente. In inglese, Wi-Fi designa un sistema di comunicazione a onde radio a corto raggio, impiegato per connettere dispositivi digitali senza l’uso di cavi.

Quando il termine entra in italiano, assume due funzioni:Come sostantivo, indica “il sistema di comunicazione a onde radio per collegamenti locali senza fili”;Come aggettivo, descrive ciò che utilizza tale sistema: collegamento Wi-Fi, rete Wi-Fi, dispositivo Wi-Fi.

Tutti i principali dizionari italiani — Treccani, Zingarelli, Garzanti, Devoto-Oli — registrano il termine, ma con oscillazioni sia grafiche sia di genere. C’è chi lo scrive con le iniziali maiuscole (Wi-Fi), chi tutto maiuscolo (WI-FI), chi minuscolo (wi-fi). E, ancora più interessante, c’è chi lo considera maschile e chi femminile.

Per esempio, lo Zingarelli e la Treccani lo definiscono maschile, mentre Garzanti e Devoto-Oli ammettono entrambi i generi. Siamo, insomma, di fronte a un caso in cui la norma lessicografica riflette perfettamente l’incertezza dell’uso.

Quando le parole inglesi entrano in italiano

Il problema del genere nei prestiti non è nuovo. Ogni volta che una parola inglese entra nell’italiano, deve essere adattata alla nostra grammatica. Tuttavia, l’inglese — a differenza dell’italiano, del francese o del tedesco — non assegna genere grammaticale ai sostantivi. In italiano, invece, non esiste un vero “neutro”: ogni nome dev’essere maschile o femminile.

Come spiega la linguista Raffaella Setti nella sua scheda Genere dei forestierismi, nella fase iniziale di adozione di un prestito inglese è frequente l’oscillazione del genere, che può dipendere da diversi fattori: una scarsa familiarità con la lingua d’origine (chi non sa l’inglese tende ad assegnare il genere in base all’analogia con parole italiane simili); un’associazione semantica con un termine italiano già esistente (per esempio, “la mail” da “la posta”, o “il mouse” da “il topo”); il genere non marcato, che in italiano è il maschile: quando non c’è un chiaro referente femminile, il maschile tende a prevalere per convenzione.

Nel caso di Wi-Fi, le associazioni possibili sono due: la rete Wi-Fi (associazione con “rete”, femminile); il sistema Wi-Fi (associazione con “sistema”, maschile).

Di conseguenza, entrambe le forme sono linguisticamente giustificabili: “la Wi-Fi” come abbreviazione di “la rete Wi-Fi” e “il Wi-Fi” come sinonimo di “il sistema Wi-Fi”.

Per capire quale forma sia oggi più comune, si possono consultare i dati di uso reale.
Una ricerca condotta su Google mostra una netta prevalenza del maschile:

  • “il Wi-Fi” appare in oltre 500.000 risultati,

  • “la Wi-Fi” in circa 80.000.

Nel corpus di Google Libri, “il Wi-Fi” compare oltre 2.000 volte, contro poco più di 100 occorrenze di “la Wi-Fi”.
Anche nell’archivio del quotidiano La Repubblica, una delle fonti più rappresentative dell’italiano contemporaneo, si trovano 1.200 casi di “il Wi-Fi” e soltanto 16 di “la Wi-Fi” — spesso in contesti dove il termine è usato come aggettivo (ad esempio “la Wi-Fi Zone”).

I numeri non lasciano dubbi: “il Wi-Fi” è oggi la forma largamente dominante, e le grammatiche più recenti iniziano a registrare il maschile come uso standard.

Perché vince il maschile?

Oltre al semplice predominio numerico, il successo del maschile può essere spiegato anche con motivazioni linguistiche e culturali.
Innanzitutto, come ricordato da Setti, il maschile è il genere non marcato: quando una parola nuova non trova immediatamente un referente femminile, viene spontaneo attribuirle il maschile.

In secondo luogo, l’analogia con hi-fi — maschile in italiano — ha probabilmente influito. Poiché Wi-Fi è stato creato per assonanza con hi-fi, la maggior parte dei parlanti tende inconsciamente a usare lo stesso genere. Infine, il maschile si associa più facilmente all’idea di dispositivo o sistema tecnico, categorie che in italiano sono prevalentemente maschili (il modem, il router, il server, il segnale). Per saperne di più rimandiamo a questo esaustivo articolo di Vera Gheno: Il wi-fi o la wi-fi.

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