Lingua italiana: il significato della locuzione “saltare a piè pari”

18 Febbraio 2025

Scopriamo assieme tramite questo articolo cosa si intende quando si pronuncia la locuzione verbale della lingua italiana "saltare a piè pari".

Lingua italiana il significato della locuzione saltare a piè pari

La lingua italiana è ricca di espressioni idiomatiche che arricchiscono il discorso e permettono di comunicare concetti complessi in modo immediato ed efficace. Tra queste, la locuzione verbale “saltare a piè pari” è una delle più usate, specialmente nel linguaggio quotidiano e formale, per indicare l’atto di tralasciare intenzionalmente qualcosa.

Significato e uso della locuzione della lingua italiana

L’espressione “saltare a piè pari” viene comunemente utilizzata per indicare l’azione di evitare, scavalcare o ignorare una parte di un discorso, un’attività o un passaggio di un testo. Ad esempio, in un contesto accademico o professionale, si può dire: “Saltate a piè pari la parte introduttiva e passate direttamente all’analisi dei dati”, suggerendo così di omettere una sezione ritenuta meno rilevante per concentrarsi sugli aspetti essenziali.

L’espressione trova ampio impiego anche nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, un insegnante potrebbe dire agli studenti: “Per la prossima lezione, potete saltare a piè pari il capitolo 3”, indicando che quel capitolo non sarà trattato. In ambito sportivo, invece, si può usare per riferirsi a una fase di allenamento che può essere evitata o a una strategia di gioco che prevede l’eliminazione di un passaggio intermedio.

Origine dell’espressione

L’origine della locuzione “saltare a piè pari” è strettamente legata all’ambito motorio e atletico. Letteralmente, saltare a piè pari significa eseguire un salto tenendo entrambi i piedi uniti, evitando di toccare il terreno con un solo piede prima dell’altro. Questo gesto si ritrova in molte discipline sportive, come la ginnastica, l’atletica leggera e persino alcuni giochi infantili.

Col tempo, questa immagine concreta si è trasferita nel linguaggio metaforico per indicare l’idea di superare qualcosa senza soffermarvisi, proprio come si farebbe con un ostacolo fisico. In questo senso, “saltare a piè pari” è diventato sinonimo di evitare intenzionalmente un passaggio, un’informazione o un’attività, bypassandola del tutto.

Differenze con espressioni simili

Esistono altre espressioni italiane che hanno un significato simile a “saltare a piè pari”, ma con sfumature diverse:

Sorvolare su“: indica il tralasciare un argomento o non approfondirlo, senza necessariamente evitarlo del tutto. Es.: “Sorvoliamo sui dettagli e arriviamo subito alla conclusione”.

Omettere“: termine più neutro e formale, che si usa spesso in contesti burocratici e legali. Es.: “Nel rapporto finale è stato omesso il paragrafo sulle criticità del progetto”.

Tagliare corto“: implica un’interruzione brusca di un discorso o di un’azione, spesso per impazienza o necessità di sintesi. Es.: “Tagliamo corto e veniamo al punto”.

Rispetto a queste espressioni, “saltare a piè pari” suggerisce una scelta consapevole e mirata di non considerare qualcosa, senza il senso di superficialità che potrebbe avere “sorvolare su” e senza l’intenzionalità di chiudere rapidamente la conversazione tipica di “tagliare corto”.

Uso nel linguaggio contemporaneo

Oggi “saltare a piè pari” è un’espressione ampiamente utilizzata, sia nel parlato che nello scritto. Nei contesti formali, come riunioni di lavoro o testi accademici, aiuta a esprimere concetti in modo chiaro ed efficace, evitando lunghi giri di parole. Nei contesti più informali, è una frase comune per comunicare che si desidera evitare o bypassare qualcosa senza troppe spiegazioni.

Ad esempio, nei media e nei social network, è frequente leggere frasi come: “Se volete andare dritti al sodo, potete saltare a piè pari la prima parte del video e guardare direttamente il minuto 10”. Questo uso è particolarmente utile nel mondo digitale, dove la sintesi è spesso preferita alla prolissità.

L’espressione “saltare a piè pari” è un esempio perfetto di come il linguaggio italiano trasformi un’immagine concreta in un concetto astratto e applicabile a diversi contesti. Grazie alla sua immediatezza e versatilità, continua a essere una locuzione efficace per indicare l’intenzionale omissione di qualcosa, che si tratti di una parte di un testo, di un argomento di discussione o di un passaggio intermedio in un’attività.

In un mondo sempre più veloce, dove l’efficienza comunicativa è essenziale, saper “saltare a piè pari” le parti meno rilevanti di un discorso o di un’attività diventa una strategia utile per concentrarsi su ciò che davvero conta.

© Riproduzione Riservata