Lingua italiana: qual è il plurale di “agriturismo”?

3 Dicembre 2025

Scopriamo assieme qual è, secondo le norme della lingua italiana, il plurale della parola "agritursmo", sarà invariato oppure sarà "agriturismi"?

Lingua italiana: qual è il plurale di "agriturismo"?

Il sostantivo agriturismo è oggi una delle parole più diffuse nel lessico della lingua italiana riguardante il turismo. Indica un’esperienza sempre più ricercata: trascorrere un soggiorno in un’azienda agricola, godere dei prodotti locali, vivere un contatto più autentico con la natura. Ma, come spesso accade nella nostra lingua, l’uso consolidato di una parola non corrisponde sempre alla chiarezza sul suo comportamento grammaticale. Una delle questioni più dibattute riguarda proprio il plurale di agriturismo: agriturismi è sempre corretto? È sempre opportuno? E, soprattutto, in quali casi è realmente usato?

Per rispondere, è necessario analizzare sia la struttura del composto, sia l’evoluzione semantica della parola, sia — come spesso accade — l’uso concreto, che talvolta segue un percorso differente da quello previsto dalle regole teoriche.

Due accezioni, un solo sostantivo

I principali dizionari italiani distinguono due significati fondamentali della parola agriturismo:

  1. Agriturismo come tipo di vacanza, cioè “un particolare tipo di soggiorno che consiste nel trascorrere un periodo in un’azienda agricola, talvolta contribuendo ai lavori o partecipando alla vita dell’azienda stessa”.

  2. Agriturismo come struttura, cioè “il luogo, l’azienda, l’edificio o l’insieme degli edifici in cui si pratica questo tipo di turismo”.

Questa duplicità di accezioni è essenziale per capire quali siano i plurali possibili e accettabili. Perché — come accade spesso nella lingua italiana — non è tanto una questione di forma quanto di uso e adeguatezza al contesto.

Il plurale nel secondo significato: nessun dubbio

Quando agriturismo indica la struttura fisica, l’azienda o l’edificio in cui si soggiorna, il plurale agriturismi non solo è corretto, ma è anche l’unico utilizzato.

Frasi come:

  • “In quella zona ci sono molti agriturismi.”

  • “Gli agriturismi della Toscana attirano visitatori da tutto il mondo.”

  • “Abbiamo visitato tre agriturismi prima di scegliere dove soggiornare.”

sono del tutto naturali e perfettamente accettate sia dai parlanti sia dai registri più formali. La ragione è evidente: in questo caso agriturismo funziona esattamente come albergo, hotel, resort, cioè come un sostantivo concreto, contato, riferito a un luogo fisico.

Il primo significato: un plurale possibile ma non naturale

Diversa è la situazione quando agriturismo viene impiegato nel senso di forma di turismo. In questa accezione, la parola appartiene al campo semantico delle attività e dei comportamenti collettivi: indica un tipo di vacanza, non un oggetto o un luogo.

Il composto è formato da agri- (che specifica l’ambito agricolo) e turismo, che è il vero elemento “portante”. Ma qui sorge il problema: turismo, pur avendo formalmente un plurale regolare (turismi), lo usa raramente. Non perché sia scorretto, ma perché il significato del sostantivo — che indica una pratica globale, un insieme di attività — tende a funzionare naturalmente al singolare.

Per intenderci:

  • si dice “il turismo di massa”, non “i turismi di massa”;

  • si dice “il turismo culturale”, non “i turismi culturali”, anche se turismi sarebbe grammaticalmente perfetto.

Di conseguenza, anche agriturismo inteso come “pratica turistica” fatica a trovare contesti in cui l’uso del plurale risulti naturale. Dire:

  • “Gli agriturismi sono forme di turismo agricolo…”

suona strano, quasi ipercorretto.

Non è sbagliato, ma raramente funzionale. Questo dimostra una dinamica molto comune nella nostra lingua: il piano grammaticale non coincide sempre con il piano dell’uso.

Correttezza sì, opportunità no

In teoria, quindi, il plurale agriturismi è sempre corretto, anche nel significato astratto di “forme di turismo agricolo”. In pratica, però, questo uso è raro e percepito come artificiale.

Dire:

  • “Si stanno diffondendo diversi agriturismi come pratiche turistiche”

ha un che di forzato.

È una questione di naturalezza linguistica, non di regola grammaticale.

Gli studiosi sottolineano come, in casi simili, il parlante privilegi sempre la soluzione più trasparente e immediata. Ed è difficile percepire la necessità di parlare di più “tipi di agriturismo” quando la parola, al singolare, comprende già in sé un concetto ampio.

Una distinzione preziosa: luogo vs. attività

La vera utilità della distinzione tra i due significati non si trova tanto nella questione del plurale, quanto nella consapevolezza che agriturismo è un sostantivo bifronte. Può indicare un’attività o un luogo, e la scelta del numero grammaticale serve spesso a chiarire il riferimento.

  • Gli agriturismi → gli edifici, le strutture ricettive

  • l’agriturismo → il tipo di turismo o il singolo luogo

  • l’agriturismo X e l’agriturismo Y → le strutture specifiche

Questa flessibilità è una ricchezza del lessico italiano contemporaneo.

Lingua italiana: una forma plurale formalmente corretta ma pragmaticamente selettiva

In conclusione, il plurale agriturismi è:

  • sempre corretto grammaticalmente, per entrambe le accezioni;

  • molto comune quando indica le strutture;

  • molto raro quando si riferisce alla pratica turistica.

Il caso di agriturismo è un esempio illuminante di come in italiano — come in ogni lingua viva — la grammatica da sola non basti: è l’uso reale dei parlanti a definire la forma più naturale. E, nel nostro caso, la lingua mostra con chiarezza che possiamo avere molti agriturismi, ma il modello turistico rimane, quasi sempre, al singolare. Per saperne di più: Plurale di agriturismo.

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