Lingua italiana: origini e curiosità sulla parola “pop corn”

5 Settembre 2025

Scopriamo tutte le curiosità su una parola inglese ormai entrata a pieno titolo nella lingua italiana: "pop corn". Come nasce? è maschile o femminile?

Lingua italiana: origini e curiosità sulla parola "pop corn"

La lingua italiana è costantemente attraversata da prestiti linguistici che arricchiscono il lessico, ma che allo stesso tempo pongono questioni di adattamento morfologico e semantico. Tra questi, un caso interessante è quello di pop corn, termine diffusissimo nella vita quotidiana, soprattutto nel contesto cinematografico e alimentare, ma che porta con sé non poche incertezze d’uso. La prima riguarda il genere grammaticale: maschile o femminile? La seconda, non meno rilevante, il numero: singolare o plurale? Per affrontare questo problema è utile ricostruire l’origine del termine, la sua evoluzione in italiano e le percezioni dei parlanti.

L’origine inglese del termine e ingresso nella lingua italiana

Il termine pop corn deriva dall’inglese e significa letteralmente “mais scoppiato”. La testa del composto è corn, parola di origine germanica che risale alla stessa radice indoeuropea di granum in latino. Corn in inglese ha avuto nel tempo significati diversi a seconda delle aree geografiche: in Inghilterra designava soprattutto il grano, in Scozia e Irlanda l’avena, mentre negli Stati Uniti è stato utilizzato per indicare il maize, cioè il mais, coltura principale del continente americano.

Il pop corn, quindi, è un alimento che nasce in contesto nordamericano e che si diffonde nel mondo moderno a partire dal XIX secolo, diventando simbolo di convivialità e, soprattutto, di consumo cinematografico.

I dizionari dell’italiano – Zingarelli, Nuovo De Mauro, Devoto-Oli e DISC – concordano nel definire popcorn (spesso anche scritto senza spazio) un sostantivo maschile invariabile, attestato in italiano dal 1927. Si tratta di un prestito non adattato, entrato così com’era nella lingua, senza traduzione o italianizzazione.

La definizione “sostantivo maschile invariabile” dovrebbe già sciogliere i dubbi, ma l’uso quotidiano mostra una situazione più sfumata. Molti parlanti, soprattutto nelle ultime generazioni, tendono a percepire e trattare pop corn come un plurale, forse perché l’alimento si presenta in forma collettiva, come insieme di chicchi scoppiati, e difficilmente viene concepito come singolare. È raro, ad esempio, sentire qualcuno dire “un pop corn”; molto più comune parlare di “i pop corn”.

La questione del numero

La percezione di pop corn come plurale sembra quindi recente e si lega a due fattori principali:

  1. Il contesto alimentare: difficilmente si consuma un solo chicco, perciò il termine è associato a una molteplicità.

  2. L’eco della lingua inglese: in inglese popcorn è un nome collettivo non numerabile, come bread o milk. Ma in italiano, che non possiede questa categoria, si tende a re-interpretarlo come plurale.

Ciò spiega la sensazione di “anomalia” che provano alcuni parlanti di generazioni più anziane, abituati a considerare pop corn come un maschile singolare invariabile, e non come un plurale regolare.

La questione del genere

Il genere di pop corn è fissato, almeno secondo i dizionari, al maschile. Si dice quindi “il pop corn” o “i pop corn”. L’oscillazione al femminile è molto meno attestata, anche se non mancano casi sporadici, dovuti alla percezione di corn come “la granaglia” o “la pannocchia”. Tuttavia, la codificazione lessicografica ha reso più stabile l’uso maschile.

Mais, granturco e nomi alternativi

La storia di pop corn si intreccia inevitabilmente con quella dei termini italiani per designare il mais. La parola mais proviene dal taino maiz, attraverso lo spagnolo dei diari di Colombo, e si diffonde rapidamente in italiano già nel XVI secolo. Parallelamente, nascono altre denominazioni: grano d’India, in riferimento alle Indie occidentali, e soprattutto granturco. Quest’ultima espressione, attestata dal 1687, deriva dall’equivoco tra “India” e “Turchia”, in cui turco viene inteso genericamente come “straniero” o “asiatico”.

È curioso notare come la nostra lingua non abbia mai coniato un equivalente diretto di pop corn. Si potrebbe pensare a “mais scoppiato” o “grano soffiato”, ma nessuna di queste soluzioni ha attecchito: l’esotismo della forma inglese ha avuto la meglio.

Una percezione sociolinguistica

Per i parlanti di una certa generazione, come ricordava la testimone citata nel quesito, l’uso di pop corn al plurale appare recente e in qualche misura innaturale. Questo mostra come i prestiti, una volta entrati in una lingua, si adattino progressivamente alle abitudini dei parlanti e non restino immobili. La spinta a trattare pop corn come plurale è dunque un esempio di “riassestamento morfologico”: il termine, nato come invariabile, si piega all’uso comune e viene reinterpretato alla luce delle categorie grammaticali italiane.

La parola pop corn è un prestito che rivela quanto sia dinamica la lingua. Dal punto di vista normativo, esso è un sostantivo maschile invariabile, usato tanto al singolare quanto al plurale. Nella realtà d’uso, però, prevale la tendenza a trattarlo come un plurale collettivo, quasi sempre al maschile.

Questa oscillazione riflette un fenomeno tipico dei prestiti: la tensione tra regola e uso. La norma codificata nei dizionari indica “il pop corn”, ma l’uso comune preferisce “i pop corn”. Entrambe le forme coesistono, e ciò dimostra ancora una volta come le parole, soprattutto quelle prese in prestito, non siano entità statiche, bensì organismi vivi che si adattano ai contesti sociali, culturali e comunicativi.

Così, ogni volta che al cinema chiediamo “un sacchetto di pop corn”, stiamo non solo compiendo un gesto di consumo, ma anche contribuendo a una piccola, continua evoluzione della lingua italiana. Per saperne di più: Su pop corn.

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