Lingua italiana: l’origine della locuzione “vox populi, vox dei”

14 Gennaio 2025

Scopriamo assieme quale è il testo che riporta per la prima volta questa famosa locuzione latina che oggi è entrata a pieno titolo nella lingua italiana

Lingua italiana l'origine della locuzione vox populi, vox dei

La locuzione latina entrata nella lingua italianavox populi, vox Dei”, che letteralmente significa “la voce del popolo è la voce di Dio”, è una delle espressioni più celebri della saggezza popolare tramandata attraverso i secoli. Questa frase sottolinea il potere della collettività nel discernere e proclamare verità o aspirazioni condivise, e per lungo tempo è stata usata per affermare l’importanza dell’opinione pubblica. Ma quali sono le sue origini e il suo significato nel contesto storico e moderno?

La locuzione latina entrata nella lingua italiana

L’espressione trae ispirazione dalla Bibbia, precisamente dal Libro di Isaia (66,6), che nella Vulgata latina recita: “Vox clamoris de civitate, vox de templo, vox Domini reddentis retributionem inimicis suis.” Nella traduzione italiana: “Una voce! Un tumulto sale dalla città, una voce esce dal Tempio! È la voce del Signore; Egli ricompensa i suoi nemici secondo le loro azioni.”

Sebbene il passo biblico non si riferisca esplicitamente all’opinione popolare, evoca l’idea di una voce possente che si leva per proclamare una verità, attribuendo a questa voce un carattere divino e un valore di giustizia.

La locuzione vox populi, vox Dei, così come la conosciamo oggi, compare per la prima volta nei testi di Alcuino di York, un intellettuale della corte di Carlo Magno. Nel suo Capitulare Admonitionis, Alcuino ammonisce Carlo contro il rischio di attribuire eccessiva autorità all’opinione pubblica, affermando: “Nec audiendi qui solent dicere vox populi vox Dei, quum tumultuositas vulgi semper insaniae proxima sit” (“Non bisogna dare ascolto a coloro che dicono che la voce del popolo è la voce di Dio, perché il tumulto del popolo è sempre vicino alla follia”).

Alcuni utilizzano la frase in chiave critica, evidenziando il pericolo insito nella volubilità delle masse, ma nel tempo essa è stata reinterpretata per celebrare la capacità del popolo di identificare verità condivise.

Nel corso della storia, la locuzione è stata associata all’idea che l’opinione collettiva, specie quando unanime, rappresenti un indicatore di verità o giustizia. Questo si riflette nell’utilizzo della frase per convalidare credenze popolari o decisioni politiche, e persino per legittimare movimenti di massa o rivoluzioni.

L’espressione si presta particolarmente al riconoscimento del valore dei proverbi e delle massime popolari, che, frutto dell’esperienza condivisa, contengono una saggezza spesso considerata quasi divina. In questo contesto, vox populi, vox Dei assume una sfumatura rassicurante: la voce unanime del popolo non solo è difficile da ignorare, ma si rivela spesso in sintonia con principi morali universali.

Alessandro Manzoni e la voce del popolo

Un esempio significativo dell’uso di questa locuzione si trova ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, in cui l’autore spesso esplora il ruolo delle masse nella Storia. Manzoni utilizza indirettamente la massima vox populi, vox Dei in scene che raffigurano il popolo unito, come nei tumultuosi episodi del sacco di Milano.

Tuttavia, Manzoni evidenzia anche il potenziale distruttivo e caotico delle masse, che a volte si allontanano dal raziocinio. Attraverso questi esempi, emerge una visione ambivalente: il popolo, quando guidato da passioni incontrollate, rischia di commettere ingiustizie, ma quando agisce guidato da principi morali condivisi, diventa portatore di un messaggio autentico.

Usi moderni della locuzione

Nella contemporaneità, vox populi viene spesso usata nella sua forma abbreviata per riferirsi a opinioni condivise da ampie comunità o a credenze radicate. Ad esempio, nei contesti democratici, il voto popolare è considerato una delle manifestazioni più autentiche del principio della “voce del popolo”. Tuttavia, lo stesso principio può essere oggetto di dibattito quando l’opinione pubblica risulta manipolata da propaganda o distorsioni.

L’idea che la voce del popolo equivalga alla volontà divina è stata frequentemente messa in discussione. Gustave Le Bon, nel suo Psicologia delle folle, sottolinea come la massa sia spesso guidata più dalle emozioni che dalla razionalità. Anche nella politica moderna, l’idea di vox populi può risultare problematica, specialmente quando i governi cercano di sfruttare l’opinione pubblica per giustificare azioni discutibili.

Al contempo, non si può negare che molte delle conquiste sociali siano state raggiunte grazie alla determinazione collettiva del popolo, dalla Rivoluzione francese ai movimenti per i diritti civili.

La locuzione vox populi, vox Dei incarna un principio ricco di contraddizioni, oscillando tra celebrazione e critica. Da un lato, sottolinea l’importanza del consenso popolare come guida verso la giustizia; dall’altro, ammonisce contro i pericoli dell’impulsività collettiva.

Al di là delle interpretazioni, essa resta un potente promemoria del ruolo della comunità nella ricerca della verità, dimostrando come la saggezza del popolo, pur fallibile, possa spesso avvicinarsi a una volontà superiore.

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