Chi scrive un’email, soprattutto in un italiano formale o settoriale, si trova spesso a porsi una domanda che può sembrare banale, ma che in realtà riguarda le convenzioni della scrittura: dopo la formula di chiusura “cordiali saluti” va messo un punto, una virgola, o non occorre alcun segno di interpunzione?
La questione non è soltanto tecnica: riguarda il modo in cui percepiamo e costruiamo la cortesia scritta, le convenzioni dell’epistolografia (cioè l’arte di scrivere lettere) e l’adattamento di queste convenzioni al genere dell’email, che ormai domina la comunicazione formale.
La formula di congedo: tra tradizione e italiano contemporaneo
Per prima cosa, occorre chiarire che “cordiali saluti” è una formula di congedo, cioè un’espressione che serve a chiudere il messaggio, segnando il passaggio dal contenuto della lettera alla firma dell’autore. È equivalente a locuzioni più formali come “distinti saluti” o a varianti più brevi come “saluti” o “un saluto”.
Nella tradizione epistolare cartacea, già dall’Ottocento, la formula di congedo ha sempre avuto una collocazione ben precisa: isolata graficamente rispetto al corpo della lettera e alla firma. È proprio questa separazione a renderla riconoscibile e a distinguere il testo dal saluto e dal nome del mittente.
Virgola, punto o niente?
Venendo alla questione principale, si possono individuare tre soluzioni, tutte accettabili:
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“Cordiali saluti,” (con la virgola)
È la soluzione più frequente nella scrittura epistolare tradizionale. La virgola segnala la prosecuzione verso la firma, quasi fosse un inciso grafico che collega la formula al nome del mittente. Alcuni manuali di stile, soprattutto in passato, consideravano la virgola la scelta più “corretta”. -
“Cordiali saluti.” (con il punto)
Anche questa possibilità è diffusa. Il punto chiude la formula come se fosse una frase completa, rendendola autonoma rispetto al resto del testo. È particolarmente coerente se si considera “cordiali saluti” come un enunciato a sé, equivalente a un augurio (“Ti porgo cordiali saluti”). -
“Cordiali saluti” (senza alcun segno)
Questa è oggi una delle soluzioni più comuni nelle email. Non inserire alcun segno di interpunzione risponde a una logica di convenzione grafica: la formula di congedo si distingue comunque dalla firma grazie allo “scalino” tipografico, cioè all’andare a capo. In altre parole, è la disposizione spaziale a rendere superflua la punteggiatura.
L’epistolografia e lo “scalino grafico”
Per capire perché sia legittimo non usare alcun segno di interpunzione, basta riflettere sulla funzione dello spazio bianco nella scrittura epistolare.
Nelle lettere tradizionali, e oggi nelle email, il testo principale è seguito da una formula di saluto che viene sempre isolata graficamente:
La ringrazio per l’attenzione e resto a disposizione.
Cordiali saluti
Mario Rossi
In questo esempio, anche senza virgola o punto, il lettore non ha dubbi sulla separazione tra corpo del testo, saluto e firma. Lo “scalino” tipografico sostituisce la punteggiatura, svolgendo una funzione organizzativa.
L’adattamento alle email
Con l’avvento delle email, le regole della scrittura epistolare si sono adattate ai nuovi strumenti. L’email è, in effetti, una lettera elettronica, e mantiene molte convenzioni della lettera tradizionale.
Tuttavia, la rapidità e la sinteticità tipiche della comunicazione digitale hanno favorito una certa semplificazione. Sempre più spesso, i segni di interpunzione vengono omessi laddove la struttura grafica è sufficiente a scandire il testo. È per questo che nelle email moderne è molto comune trovare:
Cordiali saluti
Giulia Bianchi
senza virgola né punto.
Una questione di stile personale
Dunque, qual è la scelta “migliore”? In realtà, non esiste una regola assoluta: sono tutte e tre soluzioni corrette, e la preferenza dipende da fattori come:
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Lo stile personale del mittente: chi è più formale tenderà a usare la virgola o il punto; chi preferisce uno stile asciutto e moderno opterà per l’assenza di punteggiatura.
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Il contesto professionale: in ambienti tradizionali (pubblica amministrazione, studi legali, aziende molto formali) la virgola può ancora risultare preferibile. In contesti più informali o creativi, l’omissione della punteggiatura è del tutto accettata.
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La coerenza con il resto del testo: se l’email è scritta con uno stile molto curato, con frasi complete e ben punteggiate, usare il punto dopo “cordiali saluti” rafforza l’impressione di ordine e precisione.
Un confronto con altre formule
La stessa domanda si può porre anche con formule alternative:
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“Distinti saluti,” / “Distinti saluti.” / “Distinti saluti”
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“Un caro saluto,” / “Un caro saluto.” / “Un caro saluto”
In tutti i casi, valgono le stesse considerazioni: virgola, punto o nulla sono tutte scelte legittime.