Giubileo: origine, etimologia e significato della parola

25 Dicembre 2024

Con l'apertura della Basilica di San Pietro comnincia il Giubileo 2025. Ma da dove deriva la parola Giubileo? Qual è il suo significato storico e sociale? Scopriamolo.

Giubileo origine, etimologia e significato della parola

Con l’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro, Papa Francesco ha dato il via al Giubileo 2025 dedicato al tema della “speranza”.

Nella Chiesa cattolica il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Ma da dove deriva la parola Giubileo? Qual è il suo significato storico e sociale? Scopriamolo.

Giubileo

Come riportato dalla Treccani, la parola giubileo deriva dall’ebraico yobel, che significa “capro” e richiama più precisamente il corno del capro, cioè lo strumento col quale veniva annunziato l’inizio dell’anno giubilare, che si celebrava ogni cinquant’anni, mentre ogni sette anni ricorreva l’anno sabbatico, durante il quale si lasciava riposare la terra: “Conterai pure sette settimane di anni, sette volte sette, cioè quarantanove anni; […] santificherai l’anno cinquantesimo, e annunzierai la remissione a tutti gli abitanti del paese” (Levitico, 25).

Il termine “giubilo”, a cui molti darebbero la stessa origine di giubileo, in realtà deriva dal latino tardo iubĭlum, ed indica il sentimento d’intima e intensa gioia, per lo più causato da qualche piacevole avvenimento e manifestato nelle parole e negli atti.

Durante l’anno del giubileo i terreni dovevano rimanere incolti e i debitori rientravano in possesso del patrimonio che avevano perduto, mentre i servi venivano liberati. Si trattava di una sorta di ritorno alle origini e di un nuovo inizio della storia umana.

L’evoluzione del termine

La Bibbia aveva quindi fissato una ricorrenza speciale, ogni cinquant’anni, per ricordare che la Terra è di Dio e che gli uomini la possiedono solo in modo temporaneo. Nel Medioevo i Papi hanno attribuito al termine giubileo un nuovo significato, concedendo ai pellegrini che si recavano a Roma durante gli anni santi un condono straordinario delle pene per i loro peccati.

A partire da Papa Bonifacio VIII nel 1300, la Chiesa cattolica attribuì al giubileo un nuovo significato, non più politico-sociale ma spirituale: si trattava da quel momento in poi di un anno santo ‒ che ricorreva inizialmente ogni cento anni, poi ridotti a cinquanta, a trentatré e infine a venticinque nel 1470 ‒ durante il quale veniva concesso un perdono generale ai cristiani che ricevevano la confessione e la comunione, visitando le tombe degli apostoli Pietro e Paolo e le principali chiese di Roma.

Il Giubileo negli anni Duemila

Gli ultimi pontefici hanno proclamato periodicamente vari giubilei, cercando di approfondirne il contenuto spirituale e di evitare che si riducessero a pratiche esteriori. Nel 2000, Papa Giovanni Paolo II ha organizzato il Giubileo in occasione del 2000° anniversario della Redenzione; quell’anno ci furono grandi manifestazioni, come il raduno dei giovani, ma ha anche chiesto perdono agli ebrei e a tutta l’umanità per le colpe commesse dai cattolici nei secoli passati, quali la persecuzione nei confronti degli ebrei e degli eretici e la tratta degli schiavi neri.

Pontefice innovativo, Papa Giovanni Paolo II ha inoltre introdotto un rito più semplice e immediato (anche perché, quando per il giubileo del 1975 Papa Paolo VI ruppe il diaframma rimanente del muro, il pontefice fu sfiorato da pesanti calcinacci che caddero a terra): il muro venne da allora rimosso in anticipo lasciando solo la porta chiusa, che il Papa aprì spingendo i battenti.

L’ultimo Giubileo, quello straordinario della Misericordia del 2015, ha visto per la prima volta presenti il Papa regnante e un Papa emerito. Infatti, alla cerimonia di apertura della Porta Santa l’8 dicembre 2015, presieduta da Papa Francesco, ha partecipato anche il Papa emerito Benedetto XVI, che ha attraversato la porta dopo il papa regnante ma prima degli altri.

Speranza, il tema del Giubileo 2025

La speranza, tema del Giubileo 2025, secondo Papa Francesco “non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità”, “non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri”. Nel corso dell’omelia, il Papa ha aggiunto che  la speranza cristiana “esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione”.

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