Anche a San Valentino la lingua italiana nasconde le sue insidie L’italiano, che al suo interno riserva bellezze e trappole per errori gravi e grossolani, è ricca di parole che, nel corso del tempo, hanno assunto significati diversi o sfumature che ne hanno modificato l’uso.
Tra queste, la parola “amante” è particolarmente interessante perché racchiude in sé sia un’accezione positiva sia una connotazione più ambigua o negativa. Il termine può essere usato sia come participio presente del verbo “amare” sia come sostantivo, con significati che variano a seconda del contesto in cui viene impiegato. Scopriamone tutte le sfumature data la ricorrenza di San Valentino.
“Amante” come participio presente, come evitare gli errori nell’uso
Nella sua forma di participio presente del verbo “amare”, “amante” mantiene il significato più diretto e originario del termine: colui o colei che ama. In questa accezione, l’uso di questa parola è generalmente neutro o positivo e si può applicare a diversi ambiti della vita quotidiana:
A. di una persona: Indica qualcuno che prova affetto o amore per un’altra persona. Ad esempio, nei versi di Torquato Tasso, si trova la frase “ahi tanto amò la non amante amata!”, che esprime il dolore di chi ama senza essere ricambiato.
A. di un’idea o di un concetto: Si usa per indicare qualcuno che nutre passione per un determinato argomento, come “a. della patria”, “a. della libertà” o “a. della giustizia”.
A. di attività o passioni personali: In questo caso, il termine descrive una predilezione per un determinato interesse, come “a. della buona musica”, “a. della lettura” o “a. della natura”. Questo uso è molto comune nella lingua contemporanea e non porta alcuna connotazione negativa.
A. di oggetti o elementi naturali: Anche gli oggetti o gli esseri viventi possono essere descritti con questa parola, come nel caso di “pianta a. dell’umido”, dove il termine indica la predilezione di una specie vegetale per un certo tipo di ambiente.
“Amante” come sostantivo
L’uso di “amante” come sostantivo assume invece un significato più complesso, legato sia all’amore romantico sia alle sue sfumature più controverse. Anche qui possiamo individuare due principali accezioni:
A. come innamorato
Nella letteratura classica e nelle opere poetiche, “amante” viene usato per indicare colui o colei che ama con trasporto e dedizione, senza alcuna connotazione negativa. Ad esempio, Francesco Petrarca scrive “o me beato sopra gli altri a.!”, sottolineando la gioia dell’innamorato. Anche in Giovanni Verga troviamo un uso poetico del termine: “gli amanti che si tengono per mano in mezzo a quella festa d’azzurro e di verde”, a evocare la bellezza e la purezza dell’amore romantico.
Amante nel senso moderno di relazione extraconiugale
Nella lingua contemporanea, questo termine ha spesso assunto un significato più ambiguo o addirittura negativo, riferendosi a una persona che intrattiene una relazione amorosa extraconiugale o segreta. In questo senso, la parola è spesso associata a situazioni di tradimento o clandestinità:
“L’a. della moglie”
“Il suo a. è un medico”
“Era l’a. del direttore”
Questa connotazione non era presente nella lingua antica, dove “amante” significava semplicemente “innamorato”. Nel corso dei secoli, tuttavia, la parola ha subito un’evoluzione semantica che l’ha portata ad assumere un significato più controverso nella società moderna, beh, poco consono al giorno di San Valentino, dobbiamo dire.
La trasformazione del significato di “amante”
L’evoluzione semantica della parola riflette i cambiamenti culturali e sociali legati al concetto di amore e relazione. Se nei testi classici il termine esprimeva esclusivamente un sentimento positivo e puro, oggi ha assunto anche una sfumatura di segretezza e trasgressione. Questo passaggio è avvenuto gradualmente, con l’evoluzione delle norme sociali e delle concezioni morali legate ai rapporti interpersonali.
È interessante notare come il termine venga ancora usato con entrambi i significati a seconda del contesto. Dire “sono un a. della musica classica” non porta con sé alcuna implicazione negativa, mentre dire “ha un amante” suggerisce immediatamente un’idea di relazione extraconiugale.
“Amante” è una parola affascinante proprio perché porta con sé un doppio significato: da una parte l’espressione genuina di amore e passione, dall’altra un’ombra di segretezza e trasgressione. La sua evoluzione riflette il modo in cui la società ha trasformato il concetto di amore nel corso dei secoli. In ogni caso, il termine rimane uno degli esempi più emblematici della ricchezza e della complessità della lingua italiana, capace di adattarsi ai mutamenti culturali mantenendo inalterata la sua potenza evocativa, soprattutto il giorno di San Valentino.