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Errori grammaticali: il giusto utilizzo del punto e virgola

Scopriamo, con articolo, come evitare alcuni degli errori grammaticali più comuni, ovvero quelli causati dall'errato utilizzo del punto e virgola.

Il punto e virgola è uno di quei segni di punteggiatura che espone al rischio di errori grammaticali, essendo tra i meno usati nella lingua italiana. Pur avendo un suo preciso ruolo sintattico e stilistico, è spesso trascurato o addirittura evitato dagli scriventi, che tendono a sostituirlo con il punto o la virgola. Eppure, il punto e virgola ha una storia affascinante e una funzione ben definita che merita di essere riscoperta.

Come evitare gli errori grammaticali a causa del punto e virgola

A differenza di altri segni di punteggiatura, il punto e virgola ha un inventore ben preciso: Aldo Manuzio, uno dei più celebri tipografi e editori del Rinascimento. Fu lui a introdurlo per la prima volta nel 1501, in un’edizione del Canzoniere di Francesco Petrarca stampata a Venezia. L’idea di Manuzio era quella di creare un segno che segnasse una pausa intermedia tra la virgola e il punto, utile soprattutto nei periodi complessi, dove una semplice virgola avrebbe potuto creare ambiguità e un punto avrebbe spezzato troppo il discorso.

Nel tempo, il punto e virgola ha trovato spazio nella scrittura colta e letteraria, ma la sua diffusione è rimasta limitata rispetto ad altri segni di punteggiatura.

Quando si usa il punto e virgola

Il punto e virgola non è un segno arbitrario, ma ha regole d’uso precise, anche se spesso lasciate alla sensibilità dello scrivente. Vediamo i casi principali in cui viene impiegato.

Per separare due proposizioni coordinate complesse
Uno degli usi più frequenti del punto e virgola è la separazione di due proposizioni coordinate di una certa lunghezza, che contengono già delle virgole al loro interno. In questi casi, l’uso della virgola potrebbe rendere il periodo poco chiaro, mentre il punto e virgola aiuta a mantenere il legame tra le frasi senza spezzarlo del tutto.

Un esempio tratto da Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi:

“La lotta dei signori tra loro non ha nulla a che fare con una vendetta tramandata di padre in figlio; né si tratta di una lotta politica reale, fra conservatori e progressisti, anche quando, per caso, prende quest’ultima forma.”

Qui, il punto e virgola permette di distinguere chiaramente le due proposizioni, che altrimenti rischierebbero di confondersi.

Nelle enumerazioni complesse
Quando si elencano elementi che non sono semplici parole o sintagmi brevi, ma vere e proprie proposizioni o unità più articolate, il punto e virgola aiuta a separarle in modo chiaro.

Un esempio:

“Per noi, ad ogni buon conto, nonostante le diffidenze degli americani, non può essere in discussione l’appartenenza all’Alleanza atlantica, ma il modo di partecipare a questa Alleanza; il margine di autonomia e di rispetto reciproci; la possibilità di contribuire alle decisioni comuni, senza assistere alle scelte altrui per poi subirne magari le conseguenze.”

In questo caso, l’uso della semplice virgola renderebbe l’elenco meno leggibile, mentre il punto e virgola permette di distinguere meglio i vari elementi.

Per evitare ambiguità o fraintendimenti
A volte, il punto e virgola viene usato in luogo della virgola per evitare che il lettore interpreti in modo errato la struttura della frase.

Un esempio da Gli indifferenti di Alberto Moravia:

“Un fruscio; il braccio di Michele scivolò dietro la schiena della donna e le circondò la vita.”

L’utilizzo del punto e virgola, anziché quello della semplice virgola dà spazio ad una pausa più netta, con maggior carattere narrativo che, in questo caso, sembra indicare la pausa tra il refolo e l’atto di coraggio che porta il braccio del ragazzo attorno al corpo della ragazza.

Il declino del punto e virgola

Nonostante la sua utilità, il punto e virgola è in declino nella scrittura contemporanea. Nell’italiano attuale, soprattutto nella lingua parlata e nei testi informali, viene spesso sostituito dal punto o dalla virgola. Questo può essere dovuto a vari fattori:

La tendenza a preferire frasi più brevi e semplici, specialmente nei testi giornalistici e nella comunicazione digitale.
La difficoltà di alcuni scriventi nel capire quando usarlo correttamente.
L’influenza dell’inglese, dove il punto e virgola è anch’esso poco utilizzato, a differenza di altre lingue come il francese.
Perché riscoprire il punto e virgola
Anche se il suo uso si è ridotto, il punto e virgola rimane un segno di punteggiatura prezioso. La sua riscoperta può aiutare a rendere la scrittura più fluida, evitando l’uso eccessivo del punto, che spezza il ritmo, o della virgola, che può generare ambiguità.

Il punto e virgola è particolarmente utile nella scrittura formale e letteraria, dove consente di costruire periodi eleganti e ben bilanciati. Inoltre, può essere impiegato con efficacia nei saggi, nei testi accademici e nella scrittura argomentativa, dove permette di strutturare meglio le idee.

Il punto e virgola è un segno di punteggiatura spesso dimenticato, ma con una funzione essenziale nella lingua italiana. Grazie alla sua capacità di creare pause intermedie tra la virgola e il punto, aiuta a costruire frasi più chiare e leggibili. Anche se il suo uso è in calo, riscoprirlo può arricchire la scrittura e rendere i testi più eleganti ed espressivi. Forse, come diceva Aldo Manuzio, “la punteggiatura è l’anima della lettura”, e il punto e virgola ne è uno degli strumenti più raffinati.

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