Errori d’italiano: “affatto” significa “del tutto” o “per nulla”?

4 Marzo 2025

Tramite questo articolo scopriamo se l'avverbio "affatto" si possa usare sia in senso assoluto positivo, sia assoluto negativo, scansando tutti gli errori.

Errori d'italiano affatto sta per del tutto o per nulla

La lingua italiana ci espone spesso a commettere i più svariati e banali errori, come ad esempio col corretto utilizzo degli avverbi usati in senso assoluto. L’avverbio “affatto” rappresenta un caso interessante nell’evoluzione della lingua italiana, poiché il suo significato ha subito uno slittamento semantico che lo ha portato a essere usato in due accezioni opposte: una positiva, con il valore originario di “del tutto, completamente”, e una negativa, con il senso di “per nulla”. Questo fenomeno linguistico riflette il modo in cui le espressioni linguistiche si trasformano con l’uso nel tempo, spesso all’insaputa dei parlanti.

L’origine di “affatto” e il suo significato positivo: come evitare tutti gli errori

L’etimologia di “affatto” sembra risalire al latino parlato, precisamente all’espressione “ad factum”, che significava “compiutamente, del tutto”. In italiano letterario e colto, questo valore positivo è ancora presente. Ad esempio, nella frase “L’onestissimo Giovanni è affatto privo di doppiezza”, l’avverbio mantiene il suo significato originale, rafforzando l’idea che Giovanni sia completamente privo di falsità.

Questa accezione, pur essendo ancora corretta e rintracciabile nei testi letterari e formali, è ormai piuttosto rara nell’uso quotidiano. La maggior parte dei parlanti italiani moderni tende a interpretare “affatto” esclusivamente nel senso negativo, rendendo il significato originario quasi obsoleto.

L’uso negativo di “affatto” e la sua diffusione

Nel parlato comune, “affatto” è ormai largamente usato in contesti negativi, spesso accompagnato da una negazione esplicita, come in “Non la penso affatto come te” o “Non ho affatto voglia di uscire”. In queste frasi, l’avverbio rafforza la negazione, sottolineando l’assoluta mancanza di accordo o di volontà.

Un ulteriore passaggio ha portato “affatto” a essere usato in modo autonomo con valore negativo. Questo fenomeno si osserva nelle risposte a domande chiuse, dove l’avverbio assume il senso di “per nulla” o “assolutamente no”. Ad esempio, se qualcuno chiede “Hai freddo?” e l’interlocutore risponde semplicemente “Affatto”, si intende che la persona non ha freddo per nulla. In questo caso, il significato negativo è sottinteso e dipende dalla struttura della domanda e dal contesto della conversazione.

Un fraintendimento radicato nella lingua parlata

Il passaggio dal significato positivo a quello negativo di “affatto” è un esempio di come le espressioni linguistiche possano modificarsi nel tempo a causa dell’uso comune. Questo fenomeno è dovuto, in parte, alla tendenza dei parlanti a semplificare e reinterpretare le strutture linguistiche in base al contesto. Come osservato nel testo di riferimento, le espressioni formulari spesso diventano “gettoni” linguistici, ovvero elementi del discorso usati meccanicamente, senza che il parlante ne analizzi il valore originale.

L’uso negativo di “affatto” sembra derivare dalla costruzione “niente affatto”, che in origine significava “per nulla” o “assolutamente no”. Nel tempo, il termine “niente” è stato omesso e l’avverbio ha assunto su di sé il significato della negazione, con un’evoluzione simile a quella di altre parole nella storia della lingua italiana.

Una questione di registro e di contesto

Oggi, chi usa “affatto” con il significato positivo lo fa generalmente in contesti più formali o letterari. Nella lingua comune, invece, il significato negativo è ormai predominante, tanto che l’uso positivo può risultare ambiguo o addirittura incomprensibile per molti parlanti.

Questa doppia valenza può portare a fraintendimenti. Se, ad esempio, una persona afferma “Sono affatto soddisfatto del risultato”, alcuni potrebbero interpretare la frase come “Sono completamente soddisfatto”, mentre altri potrebbero intendere l’esatto opposto, ovvero “Non sono soddisfatto per nulla”. Per evitare confusione, è quindi consigliabile specificare il contesto o scegliere alternative più chiare, come “del tutto” per il significato positivo e “per nulla” per quello negativo.

La questione dell’avverbio “affatto” evidenzia l’importanza della consapevolezza linguistica e della precisione nel comunicare. Sebbene il significato positivo sia ancora corretto e presente nella lingua colta, il suo uso è ormai raro e può generare ambiguità. Al contrario, il significato negativo è quello maggiormente diffuso nell’italiano contemporaneo e rappresenta la forma più comprensibile per la maggior parte dei parlanti.

Questa evoluzione è un esempio di come la lingua sia un organismo vivo, soggetto a cambiamenti continui dettati dall’uso e dall’interazione tra i parlanti. Capire l’origine e le sfumature di termini come “affatto” permette non solo di usare la lingua in modo più preciso, ma anche di apprezzarne la ricchezza e la dinamicità.

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