Cos’è “Slop”, la parola dell’anno 2025 secondo i dizionari

17 Dicembre 2025

La parola dell'anno 2025, che descrive i contenuti di bassa qualità generati dall'intelligenza artificiale che inondano internet, riflette la crescente frustrazione degli utenti verso l'inquinamento digitale.

Cos'è Slop, la parola dell'anno 2025 secondo i dizionari

Qual è la parola dell’anno 2025? Chi può dircelo se non i dizionari, che sono il “termometro” di come sta cambiando il modo di comunicare: tra una parola e l’altra, tra neologismi e forestierismi, sono diversi i termini che si affacciano all’intero dei diversi vocabolari linguistici internazionali. Dal Macquarie all’Oxford, passando per il Collins Dictionary, le parole scelte dai principali osservatori linguistici quest’anno ruotano tutte intorno al concetto di tecnologia e al modo in cui consumiamo informazioni online.

Se negli anni scorsi termini come “AI” e “Algoritmo” dominavano le cronache, oggi una nuova parola è stata eletta come simbolo del nostro tempo: Slop, la parola dell’anno 2025 secondo il Merriam-Webster. L’annuncio arriva poco dopo che altri dizionari internazionali, come il Collins, avevano evidenziato termini simili, confermando che l’inquinamento digitale prodotto dall’IA è la sfida linguistica e culturale preminente del nostro tempo. Scopriamone il significato e soprattutto perché è stata scelta come parola dell’anno 2025.

Cos’è lo Slop?

Il termine, che letteralmente significa “sbobba” o “rifiuti liquidi” usati per nutrire i maiali, viene oggi utilizzato per indicare contenuti generati dall’intelligenza artificiale di bassa qualità, pubblicati massivamente sul web senza alcuna revisione umana.

Mentre lo spam è progettato per indurci a cliccare su link malevoli o pubblicitari, lo slop ha un obiettivo più sottile: riempire lo spazio. È quel contenuto mediocre — testi piatti, immagini con dita di troppo o video senza senso — che inonda i social media e i motori di ricerca con l’unico scopo di catturare qualche secondo della nostra attenzione o di scalare i posizionamenti SEO.

Perché Slop è diventata la parola dell’anno 2025

“Proprio come lo spam è diventato il termine standard per le email non richieste, lo slop è diventato il modo in cui le persone descrivono l’infinita ondata di materiale generato dalle macchine che sta rendendo internet sempre più difficile da usare”, ha dichiarato Peter Sokolowski, redattore capo di Merriam-Webster.

Sokolowski ha inoltre spiegato che “slop” è riuscita a catturare il sentimento di “affaticamento da IA”. “Le parole dell’anno servono come capsule del tempo”, ha aggiunto. “Nel 2025, ‘slop’ ci dice che siamo preoccupati per la qualità di ciò che leggiamo e guardiamo, e che sentiamo la mancanza di quel tocco umano e di quell’accuratezza che le macchine non sono ancora in grado di replicare costantemente”.

Altre parole che erano entrate nella lista dei finalisti per il 2025 includevano termini legati alla sostenibilità, alla politica e ai nuovi trend dei social media, ma nessuna ha avuto l’impatto culturale o la risonanza globale di “slop”.

Una parola simbolo di un’epoca

Il successo di questo termine risiede nella sua capacità di dare un nome a un disagio collettivo. Sono diversi i motivi principali legati alla sua ascesa. Innanzi tutto, l’esplosione dell’AI Generativa: con la democratizzazione di strumenti come ChatGPT, Midjourney e vari generatori video, creare contenuti è diventato gratuito e istantaneo. Questo ha portato a una sovraproduzione di materiale che spesso manca di anima, accuratezza e utilità.

Altro fattore che ha contribuito alla diffusione di questo termine è un problema che da tempo riguarda il mondo del giornalismo: l’inquinamento dell’informazione e la difficoltà nel trovare informazioni autentiche. Quando cerchiamo una ricetta o una guida tecnica, spesso ci imbattiamo in articoli scritti da macchine che ripetono concetti ovvi in modo prolisso, rendendo l’esperienza di navigazione faticosa e “fangosa”.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere: l’elezione di “slop” a parola dell’anno rappresenta una forma di resistenza culturale. Definire un contenuto come “slop” è un modo per rivendicare l’importanza della creatività umana, del controllo editoriale e della qualità rispetto alla quantità.

Come difendersi dallo Slop

Proprio come il cibo spazzatura rovina la salute fisica, lo slop rischia di deteriorare la nostra “salute mentale” e la nostra capacità di giudizio. Il rischio è l’assuefazione: abituarsi a contenuti mediocri al punto da non saper più distinguere un’opera d’arte umana da un prodotto sintetico seriale.

Per difendersi dallo Slop, occorre innanzi tutto sviluppare occhio critico: imparare a riconoscere i pattern tipici dell’AI non revisionata (ripetizioni eccessive, errori logici, estetica eccessivamente levigata). Inoltre, ma questa è una regola che nel giornalismo vale da sempre, occorre tenere sempre in considerazione la fonte da cui proviene la notizia che stiamo consultando: per questo, è indispensabile seguire autori, testate e creatori di cui conosciamo l’affidabilità e il processo creativo.

Infine, il consiglio da tenere bene a mente è quello di utilizzare l’Intelligenza Artificiale in modo consapevole: l’AI può rappresentare uno strumento di supporto utilissimo, ma occorre saperla utilizzare, e soprattutto non deve mai sostituire il pensiero critico originale che ciascuno di noi può sviluppare con la propria testa.

L’importanza di coltivare il pensiero umano

La parola “slop” ci ricorda che, in un mondo in cui creare è diventato facilissimo, la vera sfida consiste nel saper scegliere cosa merita davvero di essere letto, guardato e ascoltato. In un’era sempre più digitale e digitalizzata, è fondamentale mantenere la qualità e avere cura del pensiero umano, a cominciare dal proprio.

Scopri perché “Fiducia” è la parola dell’anno 2025 per Treccani

© Riproduzione Riservata