MILANO – Spesso bistrattata ed โinvasaโ da neologismi, la nostra lingua viene maltrattata dagli stessi italiani nel corso del suo utilizzo, sia scritto che parlato. Non tutti, purtroppo (o come direbbe qualcuno pultroppo), scrivono in italiano corretto anche se lโitaliano รจ la lingua madre. Ci sono errori che tutti gli italiani o quasi, commettono regolarmente quando scrivono un testo, un messaggio o una lettera. Oggi vogliamo parlare dell’uso scorretto dei pronomi “gli” e “le”.
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La differenza
Sembra facile, ma non lo รจ. I pronomi sono un altro grande errore commesso dagli italiani. Per intenderci meglio quando e come mettiamo questo errore? Pensate alla frase: โGli ho detto che era molto bellaโ. In questo caso, riferendoci ad una persona di sesso femminile, bisogna usare il pronome โleโ. La frase dunque diventa: โLe ho detto che era molto bellaโ. “Gli”,dunque, indica perรฒ solo ed esclusivamente il maschile (e cioรจ “a lui”, “loro”, “a loro”, “a essi”), “le” il femminile e cioรจ “a lei”. “Gli” infatti deriva dal latino illi, che poteva andare bene sia per “a lui” che per “a lei”. Tuttavia nel corso dei secoli “gli” si รจ specializzato, per cosรฌ dire, nell’indicare il maschile singolare, mentre per il femminile si รจ scelto di usare “le”.
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Il giusto utilizzo
In italiano per esprimere il complemento di termine (ovvero dire “a chi” o “a che cosa” un’azione fa riferimento), รจ sempre piรน comune utilizzare indistintamente la forma pronominale “gli”. Anche se molto diffuso, questo modo di esprimersi non รจ corretto. Quando il complemento di termine fa riferimento ad una forma maschile , allora si usa “gli”.ย Esempio: “Quando mio padre torna a casa, corro a fargli le coccole”. Quando invece il complemento di termine fa riferimento ad una forma femminile, allora si deve usareย il pronome “le” .
ES: “Quando vedi Rossella dalle un bacio da parte mia”.