Vi è mai capitato di ascoltare un modo di dire ma di non comprenderne il significato? Tranquilli, mantenete “calma e gesso” perché ci siamo noi a spiegarvi proprio il significato e l’origine di quest’ultima espressione, che probabilmente gli appassionati di biliardo già conosceranno.
Il significato di “Calma e gesso”
Calma e gesso è una simpatica espressione usata comunemente per indurre qualcuno a riflettere prima di agire e a non prendere decisioni troppo affrettate delle quali poi potrebbe pentirsi. “Calma e gesso” si usa quindi per indurre qualcuno a riflettere prima di prendere decisioni affrettate: un invito a restare calmo nonostante una situazione difficile.
L’origine del modo di dire
L’origine dell’espressione deriva dal gioco del biliardo. Prima di ogni giocata difficile, infatti, il giocatore esperto si prende il suo tempo, concentrandosi, analizzando con calma la situazione e cercando di valutare il tiro migliore. Durante questa breve pausa di riflessione, strofina il girello, cioè la punta della sua stecca, con un cubetto di gesso.
Con lo sfregamento, il cuoio del girello si riempie di gesso, diventa uniforme, fa migliorare l’attrito tra la biglia e la stecca, evita scivolamenti e rende il colpo di biliardo più preciso.
Il biliardo ed altre espressioni idiomatiche
Non solo “calma e gesso”: esistono infatti diversi altri modi di dire che attingono dal gergo tipico di chi pratica questo sport. Scopriamole di seguito:
Al primo acchito / di primo acchito: questa espressione deriva dal “primo tiro” (acchito) e significa “immediatamente”, “al primo tentativo”, “a prima vista”.
Prendere una stecca: quando si dice che qualcuno ha “preso una stecca”, si intende dire che ha fatto una brutta figura o un errore evidente proprio nel momento in cui avrebbe dovuto dare il meglio di sé. L’espressione può vantare diverse “origini” (in ambito musicale, la “stecca” è una nota falsa, stridula o emessa male), ma nel linguaggio del biliardo “steccare” significa colpire male la biglia con la stecca, facendo scivolare la punta e fallendo il tiro.
Da notare come questa espressione venga anche utilizzata in ambito militare, ma con tutt’altro significato: la “stecca” era un oggetto di legno o metallo usato per lucidare i bottoni senza sporcare la divisa. “Prendere la stecca” significava ereditare questo oggetto dai commilitoni più anziani (da qui il termine “steccare” per indicare il passaggio di consegne o la conta dei giorni alla fine del servizio). Quindi, nel linguaggio militare, si dice “prendere la stessa” per indicare chi va in congedo e lascia il posto a un altro.
Modi di dire e lingua italiana: gli strumenti per conoscerli e mettersi alla prova
Se non volete “prendere una stecca” con altre espressioni della lingua italiana, vi consigliamo il libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.
Inoltre, se volete “non steccare” anche con la conoscenza della lingua italiana, vi suggeriamo il libro “501 quiz sulla lingua italiana” (Newton Compton) di Saro Trovato: ben 501 quiz, attraverso i quali ciascuno potrà misurare, in maniera obiettiva, la propria conoscenza della lingua italiana. Si va dalla coniugazione dei verbi al corretto uso di apostrofi e accento, passando per test che invitano a mettersi alla prova circa l’origine delle parole della lingua italiana e quiz per dimostrare la conoscenza di chi sono i padri fondatori della nostra amata lingua, da Dante a Manzoni. Un “libro sociale” da condividere e da regalare.