“A bizzeffe”, significato e origine del curioso modo di dire

13 Settembre 2025

Conoscevi l'origine dell'espressione "a bizzeffe"? Si tratta di un modo di dire di uso comune, ma dalla curiosa origine. Scopriamola insieme.

A bizzeffe

Avete mai esagerato con il quantitativo di qualcosa? Allora avrete sicuramente sentito (o vi è venuta in mente) l’espressione “a bizzeffe”. Si tratta di un modo di dire di uso comune, ma dalla curiosa origine. Scopriamola insieme.

Cosa significa “a bizzeffe”

“A bizzeffe” è un’espressione italiana che significa in grande quantità, abbondantemente o molto. Essa viene usata come locuzione avverbiale per descrivere una grande abbondanza, come in “soldi a bizzeffe” o “fiori a bizzeffe”,

Non solo nella vita di tutti i giorni: questa espressione è stata spesso utilizzata in letteratura. Un esempio su tutti? Il Manzoni che nel suo celebre “I promessi sposi” così scrisse:

“Si sparse la voce della predizione; e tutti correvano a guardare il noce. Infatti, a primavera, fiori a bizzeffe, e, a suo tempo, noci a bizzeffe“.

L’origine del modo di dire

Secondo alcuni, il termine proviene dalla lingua araba, dove bizzaf significa “molto”. Per altri, l’espressione deriverebbe dal fatto che gli alti magistrati romani facessero mettere due volte  la parola fiat, “da fare” davanti alle commissioni più importanti.  La ripetizione della parola “fiat” veniva abbreviata in “FF”, cioè bis effe, da qui l’origine di “bizzeffe”.

Proprio in merito a quest’ultima chiave di lettura relativa all’origine del modo di dire, è anche interessante notare quanto dice il Minucci nelle note al Malmantile: «Quando il sommo magistrato romano intendeva fare a un supplicante la grazia senza limitazione, faceva il rescritto sotto al memoriale, che diceva “fiat, fiat” (sia sia) anziché semplicemente “fiat”, che scrivevasi quando la grazia era meno piena, dipoi per brevità costumarono di dimostrare questa pienezza di grazia con due sole “ff”, onde quello che conseguiva tal grazia diceva: Ho avuto la grazia a “bis effe”».

Altre espressioni “di quantità”

Non solo “a bizzeffe”: esistono molte, appunti, altre espressioni alternative che richiamano lo stesso concetto, ognuna delle quali si adatta in base al contesto e all’interlocutore. Scopriamole di seguito:

A iosa: altra locuzione più vicina e spesso usata insieme ad “a bizzeffe”, e che indica un’abbondanza senza limiti.

A palate: anche questo modo di dire significa in quantità molto grandi, specialmente per qualcosa che si può distribuire. Celebre in tal senso il detto “pazienza a palate” un’espressione informale la cui origine deriva dal termine “pala” intesa come palata, cioè grande quantità, per indicare una grandissima quantità di pazienza.

In abbondanza: espressione generale che indica una grande quantità di qualcosa.

Moltissimo: avverbio di uso comune che esprime un’enfasi sulla grande quantità.

Abbastanza: avverbio di quantità usato per indicare una quantità più che sufficiente, talvolta usato anche per indicare la qualità che si desidera.

Tutte queste espressioni sono diffusissime e capaci di adattarsi al contesto linguistico in cui ci si trova: occorre soltanto fare attenzione che alcune di esse sono più informali, come “a iosa” e “a palate”, mentre altre sono più generiche e adatte per tutte le situazioni.

Perché diciamo così

Volete conoscere l’origine di altre espressioni idiomatiche tipiche della lingua italiana e il significato di altri modi di dire che utilizziamo nel linguaggio di tutti i giorni? Ne troverete “a bizzeffe” all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

Si tratta di un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.

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