“A babbo morto”, l’origine curiosa del modo di dire

29 Settembre 2025

"A babbo morto" è un’antica espressione utilizzata ancora oggi con uno specifico significato. Scopriamone l'origine e altre espressioni simili.

A babbo morto, l'origine curiosa del modo di dire

Avete mai fatto qualcosa “a babbo morto”? Siamo sicuri di si, soprattutto se si trattava di qualcosa di arretrato nei pagamenti. Molti usano tale espressione, senza però conoscere la vera storia che si cela legata alla sua origine (seppur la parola “babbo” dovrebbe già suggerire qualcosa…).

Per fugare ogni dubbio, ripercorriamo il significato e scopriamo l’origine di questo modo di dire.

Cosa significa “a babbo morto”

A babbo morto è un’antica espressione utilizzata per fare riferimento a un pagamento che si presume verrà effettuato molto in là nel tempo, più specificamente senza che vi sia una scadenza predeterminata.

L’origine dell’espressione

Questa curiosa frase fatta trae origine, come spiega l’Accademia della Crusca, da una particolare forma di prestito praticata anticamente dagli usurai nei confronti di giovani che, trovandosi in disastrose condizioni economiche, avrebbero restituito la somma di denaro ricevuta solamente dopo la morte del padre, cioè dopo la riscossione dell’eredità familiare.

Si sottintende quindi che il debito in questione venga saldato in tempi molto lunghi. In senso lato, l’espressione viene utilizzata in modo scherzoso per fare riferimento ad acquisti che prevedono lunghissime dilazioni di pagamento.

Con intenti maggiormente ironici, la locuzione viene spesso usata per riferirsi a prestiti a fondo perduto. Classici esempi di questo modo di dire sono pagare a babbo morto, dare i soldi a babbo morto e prendere soldi a babbo morto.

La morte nei modi di dire

“A babbo morto” non è l’unico modo di dire in cui si cita il concetto di morte. Ne esistono molte altre. Riscopriamole alcune tra le più conosciute:

Tirare le cuoia: l’espressione, d’ambito d’uso familiare con sfumatura spregiativa, viene usata come sinonimo di morire. Le cuoia sono la forma plurale femminile di cuoio, sostantivo maschile usato propriamente per indicare la pelle conciata di alcuni animali e, con significato estensivo, per designare la pelle umana. Secondo alcune interpretazioni, l’espressione potrebbe fare riferimento alla condizione all’irrigidimento del corpo e di conseguenza della pelle dopo la morte. Spesso si utilizza l’espressione tirare le cuoia in contesti leggeri, con tono scherzoso.

Essere a un punto morto: l’espressione viene usata per descrivere situazioni di stallo. Ma da dove deriva questo modo di dire? Il punto morto è la posizione in cui si viene a trovare il pistone di un motore tale per cui deve invertire il senso di movimento, non potendo più procedere nella direzione che stava seguendo.

Fare la festa a qualcuno: in questo caso, più che il significato è l’origine dello stesso a far rientrare questo modo di dire nello stesso paradigma dei precedenti. “Fare la festa a qualcuno” viene utilizzato con il significato di punire qualcuno con percosse, giustiziare e simili. E si può adoperare anche nei confronti degli animali. Ma che cosa c’entra la morte (giustiziare) con la festa? Una persona muore e si fa festa? L’espressione fa riferimento ai tempi in cui le pene capitali erano pubbliche e i preparativi, l’accorrere del popolo, facevano somigliare questa lugubre manifestazione a una… festa.

Il libro sui modi di dire

“A babbo morto” e altre espressioni idiomatiche sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.

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