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Le 9 parole che un genitore deve conoscere per capire il linguaggio dei figli

Da troll a going viral: ecco una breve guida dedicata ai genitori per districarsi nel migliore dei modi tra i termini più utilizzati dalle nuove generazioni

Il rapporto tra genitori e figli può essere difficile, soprattutto da un punto di vista della comunicazione e del linguaggio. La barriera linguistica che talvolta divide adulti e giovanissimi può rappresentare un ostacolo apparentemente insormontabile senza i giusti mezzi per affrontarlo. Soprattutto al giorno d’oggi, quando con il rapido sviluppo del gaming e i cambiamenti nei social network, il divario generazionale è ancora più evidente.

Per questo Babbel – azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su app – intende supportare i genitori d’Italia nella comprensione e nel dialogo con i propri figli attraverso un un focus sui termini legati ai videogiochi e ai social media più utilizzati dai giovani online e nella quotidianità. Proprio una buona comprensione del linguaggio in questi ambiti può aiutare i genitori a decifrare situazioni di pericolo o semplicemente problematiche e offrire il proprio appoggio ai figli.

L’importanza del linguaggio nel rapporto genitori-figli

“Da sempre, il linguaggio rappresenta una caratteristica generazionale distintiva e viene influenzato da fattori sociali e culturali. Oggi più che mai, lo slang dei giovani tende a essere molto legato al mondo del web, in tutte le sue sfaccettature. Se non si ha dimestichezza con le espressioni di ultima generazione, queste possono sembrare una sorta di linguaggio in codice, soprattutto per i genitori.

Di fronte a questa situazione è importante non irrigidirsi e cercare di immedesimarsi e comprendere i propri figli, anche attraverso il vocabolario tipico della generazione, affrontando quindi le potenziali difficoltà di dialogo con pazienza e apertura”, commenta Gianluca Pedrotti, esperto di comunicazione interculturale ed editor del team linguistico di Babbel.

“Il dialogo tra genitori e figli adolescenti è sempre stato delicato, ma in questa epoca storica sembra soffrire più del solito di differenze più ampie e divergenti in termini di contesto. Il consiglio che mi sento di dare ai genitori è di impegnarsi particolarmente nell’ascolto e nell’astenersi da qualsiasi forma di giudizio prima di aver compreso bene la situazione.

Spesso i figli chiudono il dialogo perché si sentono non compresi o, appunto, peggio, etichettati frettolosamente. Ai genitori oggi è richiesto uno sforzo maggiore di empatia, accoglimento e accettazione di bisogni legati all’età ma soprattutto al mondo esterno che cambia sempre più velocemente. Educare è un compito di guida e accompagnamento che richiede tempo e il bene dell’altro: solo così è possibile intervenire in caso di pericolo, commenta Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova a Milano.

Le 9 parole che un genitore deve conoscere per capire meglio il linguaggio dei figli

Iniziamo la classifica delle 9 parole che un genitore deve conoscere per capire meglio il linguaggio dei figli  con tutto quello che mamma e papà dovrebbero sapere sul mondo del gaming e i giochi del momento:

Cheat

Cheat deriva dall’inglese “barare”. Il “cheater” è una persona che imbroglia all’interno di un gioco ricorrendo a software o trucchi illeciti per manomettere il gioco ed ottenere vantaggi su altri giocatori. Questo termine è entrato anche nel linguaggio comune per identificare, appunto, un impostore.

Noob

Noob è una riscrittura del termine “newbie”, cioè neofita, principiante. È utilizzato spesso con valenza dispregiativa per etichettare un giocatore alle prime armi, che è inesperto delle dinamiche e delle tecniche di gioco. Altri modi di utilizzare il termine sono Niubbo o nabbo, ovvero “novellino”.

RPG

RPG è l’acronimo di “Role Play Game” e indica i giochi di ruolo. In Italia si usa anche la sigla GDR (“Giochi Di Ruolo”). Si tratta di un gioco dove i giocatori assumono il ruolo di uno o più personaggi e, tramite la conversazione e lo scambio, creano uno spazio immaginato, dove avvengono fatti ed eventi fittizi, in un’ambientazione narrativa che può ispirarsi a un romanzo, a un film o a un’altra fonte creativa, storica, realistica come nella vita reale o di pura invenzione.

Spawnare

Questa parola, nei videogames, indica quello che accade quando un personaggio viene generato in un determinato punto del gioco, solitamente dopo essere stato eliminato. Il respawn consiste nella riapparizione di un personaggio o di un nemico dopo la sua morte o distruzione.

Da troll a going viral: come districarsi tra i termini più utilizzati dalle nuove generazioni

Ban

Con il termine “ban” ci si riferisce al meccanismo attraverso il quale a un giocatore viene impedito di accedere ai server permanentemente o per uno specifico lasso di tempo dopo aver compiuto un’azione considerata scorretta. Si può essere “bannati” anche sui social media. Anche in questo caso, a seguito di un comportamento considerato inappropriato dalla policy della piattaforma.

Going viral

Letteralmente “andare virali”, significa che un contenuto creato e condiviso online si è diffuso rapidamente e ha raggiunto milioni di persone. I video virali possono trasformare le persone in celebrità di Internet in pochissimo tempo ed è una pratica molto frequente sui social network, soprattutto TikTok.

Hate

Dall’inglese “odiare”. Ricevere “hate” online significa ricevere critiche aggressive, insulti o, nella peggiore delle ipotesi, minacce da parte di altri utenti del web sotto forma di commenti o messaggi privati. Questo genere di commenti negativi possono rappresentare una fonte di forte disagio in chi li riceve, soprattutto se giovanissimi.

Troll

Nel gergo di Internet è utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema.

Screenshottare

Il termine deriva dalla parola inglese “screenshot” (composta da “screen” che significa “schermo” e “shot”, “scatto fotografico”). Indica l’atto di fotografare, mediante l’utilizzo di un comando, ciò che viene visualizzato sullo schermo di un telefono, di un monitor, di un televisore o di un qualunque dispositivo video. In lingua italiana può essere tradotto come “fermo-immagine” o “foto dello schermo”.

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