La lingua italiana è un ricco scrigno di parole insolite e preziose che, pur avendo perso popolarità nella lingua quotidiana, portano con sé significati profondi e sfumature peculiari. Esploriamo cinque di questi termini: conculcare, cerretano, armipotente, altivolante e graveolente. Ognuno di essi rappresenta un mondo di immagini e concetti che rendono omaggio alla varietà espressiva dell’italiano.
5 parole della lingua italiana che sarebbe utile conoscere
Conculcare
Il termine conculcare deriva dal latino “conculcare”, composto da “cum” (insieme) e “calcare” (calpestare). Il significato principale è, quindi, “calpestare” o “opprimere” qualcosa o qualcuno con forza, in senso fisico o, più spesso, in senso metaforico. Utilizzato soprattutto in contesti elevati o letterari, si riferisce all’idea di comprimere o schiacciare i diritti, le libertà o i sentimenti di qualcuno. Dire, ad esempio, “conculcare la giustizia” significa opprimerla, privarla di quella libera espressione che dovrebbe avere in una società sana e democratica.
Storicamente, il termine è stato usato anche con sfumature religiose e sociali: i tiranni o i despoti venivano accusati di conculcare i popoli, negando loro la libertà di autodeterminarsi. In una società moderna, “conculcare” trova applicazione soprattutto per descrivere atti di sopruso contro individui o minoranze, continuando a suggerire l’idea di un gesto deliberato e crudele.
Cerretano
La parola cerretano ha un’origine curiosa che affonda le sue radici nella storia italiana. Questo termine, infatti, deriva dalla città di Cerreto di Spoleto, in Umbria. Nel XV e XVI secolo, gli abitanti di Cerreto erano noti per spostarsi spesso in altre città, dove svolgevano lavori come guaritori, indovini o venditori di rimedi di dubbia efficacia.
Con il tempo, il termine cerretano ha acquisito una connotazione negativa, diventando sinonimo di “ciarlatano”, ovvero una persona che inganna con promesse infondate o raggira il prossimo spacciandosi per esperto in campi dove, invece, non ha alcuna competenza. Il cerretano è, quindi, una figura associata all’imbroglio, al camuffamento e all’inganno. Nonostante l’evoluzione del termine, che oggi viene usato soprattutto in ambito letterario, è interessante notare come questa parola rappresenti un’eco storica dei comportamenti sociali e della mobilità lavorativa dell’Italia rinascimentale.
Armipotente
Armipotente è un termine che appartiene a un linguaggio epico e aulico. Derivato dal latino “armipotens”, è composto dalle parole “arma” (armi) e “potens” (potente) e significa “potente nelle armi” o “invincibile in battaglia”. Si tratta di un aggettivo spesso usato per descrivere figure eroiche, soldati o personaggi leggendari dotati di grande forza e abilità bellica. Nell’epoca dei poemi cavallereschi e delle cronache medievali, l’uso di “armipotente” si associava facilmente agli eroi, i quali venivano celebrati proprio per il loro valore sul campo di battaglia e la loro resistenza.
Oggi questo termine è scarsamente usato nella lingua italiana contemporanea, ma sopravvive nella letteratura o in ambiti che si riferiscono alla mitologia, alla storia o alla descrizione di figure particolarmente eroiche. “Armipotente” non rappresenta solo la forza fisica, ma anche la grandezza d’animo e il coraggio, rendendolo un termine che evoca immediatamente una dimensione di straordinario eroismo.
Altivolante
Un altro termine affascinante e carico di immagini è altivolante. Questo vocabolo deriva dal latino “altivolans”, composto da “altus” (alto) e “volare” (volare), e si riferisce a qualcosa o qualcuno che vola in alto o si innalza verso il cielo. Solitamente usato per descrivere gli uccelli o, metaforicamente, persone con grandi ambizioni, altivolante può evocare l’idea di qualcuno che aspira a raggiungere mete elevate, che guarda al di sopra della mediocrità o cerca di superare i propri limiti.
I poeti e i letterati hanno spesso impiegato questa parola per esprimere il desiderio di elevarsi sopra le difficoltà terrene, come simbolo di libertà e aspirazione a qualcosa di superiore. Altivolante suggerisce la bellezza di chi è capace di superare ostacoli, e rimane un termine suggestivo che si associa al desiderio di libertà e alla tensione verso il miglioramento di sé.
Graveolente
Infine, abbiamo graveolente, un termine che suscita sensazioni forti e un po’ spiacevoli. Il vocabolo deriva dal latino “graveolens” (“gravis” e “olere”, ovvero “che emana un odore forte”), e si riferisce a un odore pungente, sgradevole o particolarmente intenso. Graveolente è, dunque, usato per descrivere qualcosa che emana un odore tanto penetrante da essere insopportabile. L’aggettivo viene usato, ad esempio, per riferirsi a luoghi o oggetti che hanno un odore sgradevole, e si trova spesso in descrizioni letterarie per creare un’atmosfera densa e quasi opprimente. Se oggi “graveolente” non è più così comune, la sua capacità di evocare olfatti intensi e spiacevoli lo rende perfetto per rappresentare situazioni che richiedono una descrizione dettagliata, soprattutto in testi poetici e narrativi.
Scopri 5 parole della lingua italiana ormai divenute rare
Queste cinque parole, conculcare, cerretano, armipotente, altivolante e graveolente, rappresentano solo una piccola parte del vasto tesoro linguistico dell’italiano. Ciascuna, con la sua storia, il suo significato e le sue connotazioni, contribuisce a dare profondità e ricchezza alla lingua. Riscoprire vocaboli meno noti e avvicinarci alla loro storia significa non solo ampliare il proprio lessico, ma anche riscoprire la bellezza di una lingua in grado di offrire mille sfumature per esprimere concetti complessi e immagini vivide.