5 parole decisamente inusuali della lingua italiana

20 Novembre 2024

Analizziamo il significato di queste cinque parole che hanno tutte le caratteristiche per far parte della lingua italiana, ma ne faranno davvero parte?

5 parole decisamente inusuali della lingua italiana

La lingua italiana, attraverso termini meno conosciuti o di derivazione storica e letteraria, possiede un’eccezionale capacità di condensare significati complessi in singole parole. Le cinque espressioni che analizziamo – Eastmaniano, Gulliverismo, Faradiano, Grantèrico e Pietersonismo – sono esempi di questa ricchezza. Pur radicate in riferimenti storici, scientifici e letterari, ci permettono di riflettere su stati d’animo e comportamenti universali.

Italiane o straniere? Ecco 5 parole inusuali entrate nella lingua italiana

Eastmaniano

L’aggettivo Eastmaniano deriva dal gangster Ed Osterman, conosciuto come Monk Eastman, una figura della New York criminale dei primi del Novecento. Questo termine descrive un comportamento caratterizzato da un’incessante necessità di confrontarsi con gli altri, trasformando ogni interazione in una sorta di competizione.

In altre parole, la persona Eastmaniana vive in uno stato di costante paragone, misurando il proprio valore in base a una “classifica immaginaria” che la oppone al prossimo. Ogni rapporto umano diventa una gara per prevalere, il che porta a una tensione devastante e logorante. Questo tipo di atteggiamento riflette una profonda insicurezza, poiché l’individuo sembra incapace di definire sé stesso al di fuori della competizione.

Gulliverismo

Il termine Gulliverismo, tratto dal celebre personaggio di Jonathan Swift, Lemuel Gulliver, indica una condizione emotiva altalenante. Chi soffre di Gulliverismo oscilla costantemente tra una percezione esagerata di grandezza e una sensazione di irrilevanza o inferiorità.

Questo stato d’animo si potrebbe riassumere come un’altalena di autostima, dove il mondo esterno agisce come uno specchio deformante: in alcuni momenti si avverte una grandezza titanica, quasi invincibile, mentre in altri si è afflitti da un senso di inadeguatezza, simile a quella di un minuscolo Lillipuziano. Questa duplicità emotiva rende il Gulliverismo una metafora perfetta della vulnerabilità umana e del costante confronto tra le nostre aspirazioni e i limiti imposti dalla realtà.

Faradiano

L’aggettivo Faradiano, ispirato al fisico Michael Faraday, esprime uno stato emotivo in cui, nonostante tutti gli sforzi o i risultati raggiunti, ci si sente sottovalutati o relegati a un ruolo marginale. La persona Faradiana vive con la frustrazione di essere percepita come un cameriere, ovvero qualcuno di utile ma non realmente valorizzato.

Questo termine riflette un’esperienza comune: la sensazione che il proprio contributo, anche quando significativo, non venga riconosciuto per quello che vale. Nel contesto delle relazioni interpersonali o professionali, il Faradiano sperimenta una lotta interiore tra il desiderio di essere apprezzato e la consapevolezza dell’indifferenza o del disprezzo altrui.

Grantèrico

L’aggettivo Grantèrico trova le sue radici in personaggi della letteratura e della storia, come Grantaire, uno dei protagonisti de I Miserabili di Victor Hugo. Questo termine descrive una relazione o un legame che, nonostante profonde divergenze, si dimostra indistruttibile.

Essere Grantèrici significa vivere rapporti fondati su un’intesa profonda che supera ogni differenza o conflitto. Questi legami possono essere di amicizia, amore o collaborazione, e si distinguono per una forza tale da resistere a qualsiasi prova. In un mondo spesso dominato dalla ricerca dell’uguaglianza perfetta e della logica razionale, il Grantèrico celebra la diversità e la capacità di trovare un terreno comune tra opposti.

Pietersonismo

Il Pietersonismo prende il nome da Hector Pieterson, un giovane sudafricano ucciso durante le proteste contro l’apartheid nel 1976. Questo termine descrive la pericolosità che l’ordine costituito attribuisce a chiunque metta in discussione il sistema, cercando di vedere la realtà con occhi nuovi e privi di compromessi.

Il Pietersonismo è quindi sinonimo di una visione critica e radicale, capace di rivelare le ingiustizie e i difetti della società. Chi adotta un atteggiamento Pietersoniano rifiuta di accettare le verità convenzionali, pagando spesso un prezzo alto per la propria lucidità. Questo punto di vista, definito “infantile” non per ingenuità ma per purezza e onestà, è considerato il più sovversivo perché sfida il compromesso che regge molte strutture sociali.

Una lingua che dà forma alla complessità

Questi cinque termini offrono uno spaccato unico della condizione umana, permettendo di esplorare emozioni e atteggiamenti spesso difficili da descrivere. Attraverso riferimenti storici, scientifici e letterari, la lingua ci invita a riflettere sulle sfide interiori che affrontiamo quotidianamente: dalla competizione incessante (Eastmaniano) alle oscillazioni dell’autostima (Gulliverismo), dalla lotta per il riconoscimento (Faradiano) alla forza dei legami profondi (Grantèrico), fino al coraggio di vedere la realtà senza filtri (Pietersonismo).

A questo punto è giunto il momento di svelare che queste cinque parole non fanno realmente parte della lingua italiana, ma sono state create sapientemente e con criterio dallo scrittore Stefano Massini e sono riunite nel suo libro Dizionario inesistente.

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